Cos'è?
La sigmoidoscopia con endoscopio flessibile è una procedura medica diagnostica invasiva, ma non dolorosa, che consente di valutare lo stato di salute dell’ultima porzione di intestino (colon e retto), dall’interno, con l’ausilio di una sottile sonda introdotta per via anale. Questo esame fa parte dello screening gratuito per la diagnosi precoce del cancro al colon-retto, una delle neoplasie più diffuse nella popolazione over 60 sia maschile che femminile. La sonda utilizzata durante la sigmoidoscopia, chiamata endoscopio, è dotata alla sua estremità di una telecamera a fibre ottiche attraverso l quale è possibile riprendere immagini “in diretta” dell’interno del colon sigmoide e del retto (più o meno gli ultimi 60 cm del lungo tubo intestinale) e trametterle su un monitor collegato. Durante la procedura è altresì possibile, eventualmente, effettuare un prelievo bioptico di un campione di mucosa intestinale da far analizzare al microscopio. Inoltre, sempre durante l’esame, è anche possibile eliminare chirurgicamente eventuali polipi. A differenza della colonscopia, la sigmoidoscopia con endoscopio flessibile consente di esaminare solo la parte finale del colon e non l’intestino nella sua interezza. 

A cosa serve?
La sigmoidoscopia con endoscopio flessibile può essere prescritto dal proprio medico o dallo specialista in gastroenterologia per valutare condizioni patologiche ed effettuare (o completare), una eventuale diagnosi di disturbi intestinali. Nello specifico, questa procedura medica permette di:
  • Investigare e monitorare sintomi e anomalie del tratto intestinale tra cui diarrea e stipsi ricorrenti, sangue nelle feci, dolore ano-rettale e colite, modifiche nella regolarità del transito intestinale, modifiche nell’aspetto e nelle dimensioni delle feci
  • Eseguire lo screening per il cancro del colon-retto per le persone over 55 anche senza fattori di rischio (ad esempio familiarità) con questa forma tumorale. Si consiglia di sottoporsi a questo esame, o alla colonscopia ogni 5 anni, dai 58 in avanti, e più frequentemente se vi sono fattori di rischio
Rispetto alla colonscopia la sigmoidoscopia con endoscopio flessibile può risultare una opzione migliore dato che prevede una preparazione meno lunga rispetto all’altro esame e si pratica in tempi più brevi, inoltre comporta rischi inferiori e non necessita di anestetico. 

A chi si rivolge?
La sigmoidoscopia con endoscopio flessibile è una procedura medico-diagnostica che si rivolge a tutti i soggetti – uomini e donne – che abbiano superato i 50 anni, e in particolare (se ci riferiamo ai programmi di screening gratuito per la prevenzione del cancro al colon-retto avviata in Italia dal SSN e operativi in molte regioni) a partire dai 58 anni di età. Infatti il tumore al colon-retto è molto raro negli under 60. Attraverso la sigmoidoscopia è possibile individuare ed asportare neoformazioni precancerose come i polipi, che per il 70% si formano proprio nell’ultimo tratto intestinale. In generale, i sintomi che possono spingere il medico a prescrivere questo esame sono:
  • Sanguinamento ano-rettale
  • Perdita di peso inspiegabile
  • Dolore addominale persistente
  • Alterazione nel ritmo delle evacuazioni
  • Stipi e diarrea alternate 
Oltre alla familiarità, altri fattori di rischio per lo sviluppo di polipi e di cancro al colon-retto sono:
  • Tabagismo
  • Soffrire di malattie infiammatorie croniche dell’intestino come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa
  • Alimentazione troppo ricca di grassi e proteine e povera di fibre
  • Sovrappeso e obesità
Come si svolge?
La sigmoidoscopia con endoscopio flessibile è un esame esplorativo che di norma dura una decina di minuti. Qualcosa in più se la procedura prevede anche una rimozione chirurgica di polipi. Il paziente viene invitato a togliersi gli indumenti inferiori e coperto con un telo una volta che sia disteso di fianco sul lettino e abbia portato le ginocchia verso il petto. Una sonda flessibile – sigmoscopio – del diametro di un centimetro, viene introdotta attraverso il retto al fine di esplorare gli ultimi 60-40 cm dell’intestino. Per tale ragione la sonda è provvista di luce, e di telecamera a fibre ottiche alla sua estremità. Per distendere le pareti del colon e permettere una migliore visione delle sue pareti, viene insufflata aria attraverso una piccola pompa collegata con la sonda, che può creare giusto qualche fastidio ma non dolore, nel paziente. La procedura è rapida – dieci minuti per l’esame solo esplorativo, mezzora/quaranta minuti se si rimuovono anche dei polipi – e non richiede analgesia, sedazione o anestesia. L’insufflaggio di aria nell’addome può causare un po’ di crampi destinati a risolversi nel giro di un paio d’ore. Se il paziente è molto agitato o soffre di colite nervosa con contrazione intestinale, il medico può somministrare un semplice antispastico per facilitare la procedura. Il prelievo di mucosa per l’esame bioptico o l’asportazione di polipi non sono procedure dolorose, e ugualmente non prevedono anestesia o sedazione. Il referto del solo esame esplorativo viene preparato subito, mentre per l’analisi bioptica e quella dei polipi eventualmente asportati occorrono due settimane circa. Dopo l’esame si possono riprendere le normali attività e mangiare regolarmente. 

Come ci si prepara?
La sigmoidoscopia con endoscopio flessibile è un esame che comporta una minima preparazione. Nello specifico, occorre:
  • Ripulire bene l’intestino sottoponendosi ad una clistere (la classica peretta) circa un’ora e mezza prima dell’esame stesso. 
  • Il giorno che precede l’esame è bene seguire una dieta leggera e priva di scorie (evitare quindi legumi, frutta e verdura, cereali integrali ecc.)
  • Bere molta acqua – almeno due litri – il giorno prima dell’esame, sempre per ripulire al meglio il colon
  • La mattina dell’esame si può fare una colazione assumendo solo bevande con zucchero, ad esempio tè o caffè.
L’esame è innocuo e possono farlo tutti, per le donne non è neppure controindicato il flusso mestruale. Chi assume farmaci può continuare a farlo, ad eccezione degli anticoagulanti, che andranno sospesi nei quattro giorni che precedono la sigmoidoscopia. Nessuna restrizione invece per acido acetilsalicilico e altri FANS.
In generale è meglio comunque informare il medico che ha prescritto l’esame su qualunque problema di salute e su qualsiasi tipo di medicinale si assuma, anche se non ci sono particolari controindicazioni.

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