A cosa serve?
L’esame delle urine è utile ad analizzare lo stato di salute del paziente. Può essere prescritto agli adulti dal medico di famiglia, così come anche ai bambini dal
pediatra; altri medici che solitamente prescrivono questo esame possono essere il
diabetologo,
l’urologo/
nefrologo.
Attraverso questo esame si ha la possibilità di individuare molteplici disturbi come:
- Malattie infezioni del tratto urinario
- Problemi urinari
- Calcolosi
- Diabete
Dunque è utile fare l’esame delle urine perché attraverso di esso il medico può:
- Avere un’idea delle nostre condizioni di salute in generale (soprattutto se accompagnato dalle analisi del sangue) quando non sono presenti sintomi specifici.
- Mantenere controllata una patologia cronica, tra cui diabete, infezione renale/urinaria, malattie della prostata, calcolosi.
Quando si fa?
L’esame delle urine è da fare:
- in gravidanza: l’esame rappresenta uno strumento di controllo utile al fine di individuare possibili infezioni urinarie (facilmente contraibili durante il periodo gestazionale per via della maggiore vulnerabilità della donna all’azione di agenti patogeni, funghi e batteri) come la preeclampsia e il diabete gestazionale.
- in presenza di uno o più dei seguenti sintomi:
- dolore addominale
- mal di reni
- presenza di sangue nelle urine (ematuria)
- bruciore e fastidio durante la minzione (stranguria)
- difficoltà ad urinare (disuria).
Come si svolge l’esame?
L’esame è diviso in due fasi.
In un primo momento, il soggetto deve urinare in un contenitore sterile, necessario alla raccolta delle urine, che è facilmente reperibile in farmacia o presso il laboratorio analisi.
La raccolta delle urine può essere di due tipi:
- quelle raccolte la mattina presto, con quella che è detta la “prima” pipi, in quanto è più “concentrata”; queste urine sono da consegnare al laboratorio entro un’ora dall’emissione e possono essere conservate in frigorifero fino a un massimo di 12 ore.
- quelle raccolte durante la giornata a partire dalla “seconda” pipi, fino alla prima del giorno successivo. Il medico prescrive questo specifico tipo di raccolta per un esame delle urine nelle 24 ore, nel caso in cui siano riscontrati dei valori sospetti o malattie conclamate. Per far ciò, il soggetto deve dotarsi di un contenitore dalla capacità di 2,5 litri. In questo caso, il contenitore è da tenere in un luogo fresco e asciutto, ma non in frigorifero. Prima di consegnarle, le urine devono essere misurate, mescolate e in parte travasate nel contenitore tradizionale.
Terminata questa prima fase, inizia la seconda dove il contenitore delle urine viene consegnato al laboratorio di analisi.
Il test chimico-fisico delle urine ha tre gradi di analisi:
- visuale: si valuta il colore della pipi. Se trasparente è un buon segnale.
- stick urinario: una striscia di carta impregnata di composti chimici è inserita nel liquido. Dalla reazione si possono determinare gli elementi presenti nelle urine. In questo modo possiamo rilevare: il grado di acidità, la densità, il glucosio, le proteine e l’albumina, corpi chetonici, bilirubina, leucociti, nitriti, sangue,
- esame citologico: è svolta un’indagine attraverso il microscopio per meglio analizzare la parte corpuscolare, come leucociti, eritrociti, batteri e cristalli.
Si tratta di un esame che non richiede preparazione di nessun tipo, come digiuno o altro. È bene però seguire una scrupolosa igiene intima per non contaminare le urine; inoltre le donne in età fertile devono astenersi dalla raccolta durante le mestruazioni, in quanto il sangue mestruale potrebbe invalidare l’esame.
Si faccia attenzione a non far entrare in contatto il contenitore con la parte interna; infine si ricorda che non è necessario riempire tutto il vasetto, ne basta infatti una piccola quantità.