Aggiornato il 16.06.2022
Emorroidi: cosa fare e come prevenire
Le
emorroidi sono dei
cuscinetti di
tessuto vascolare che vengono tenuti nella loro posizione originaria dalla
muscolatura dell’ano. Talvolta, però, il
plesso emorroidario si dilata causando la
malattia emorroidaria vera e propria, che si manifesta con emorroidi
interne o
esterne, più o meno frequenti, a
grappolo o
singole, che sono quasi sempre
sanguinanti e dolorose. La dilatazione in sé non causa alcun dolore fin quando le emorroidi
prolassano attraverso l'ano e
fuoriescono verso l'esterno, dando vita a
sanguinamenti.
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Emorroidi: cosa fare e come prevenire
Le
emorroidi sono dei
cuscinetti di
tessuto vascolare che vengono tenuti nella loro posizione originaria dalla
muscolatura dell’ano. Talvolta, però, il
plesso emorroidario si dilata causando la
malattia emorroidaria vera e propria, che si manifesta con emorroidi
interne o
esterne, più o meno frequenti, a
grappolo o
singole, che sono quasi sempre
sanguinanti e dolorose. La dilatazione in sé non causa alcun dolore fin quando le emorroidi
prolassano attraverso l'ano e
fuoriescono verso l'esterno, dando vita a
sanguinamenti.
Sintomi
I sintomi sono diversi a seconda che le emorroidi siano
primarie o
secondarie,
interne o
esterne.
Le emorroidi primarie interne, restano localizzate nel
canale anale, sono indolori e non sono visibili. Il rischio è che durante la
defecazione possano
uscire all'esterno, quindi
rientrare spontaneamente. Le emorroidi interne causano dolore soltanto quando il prolassamento è
totale o vengono accompagnate da
ragadi.
Le emorroidi
esterne, invece, sono
visibili, si sviluppano nei pressi dell'
orifizio anale, fuoriescono abbastanza facilmente ed hanno le sembianze di
piccole protuberanze.
In relazione all'entità della patologia, queste possono essere classificate entro
quattro diversi livelli di gravità.
- Le emorroidi di primo grado restano nell'ano e sono visibili solo in seguito a un esame approfondito. Il paziente tende ad accorgersi della loro presenza a causa del sanguinamento, mentre il dolore è quasi sempre assente;
- Le emorroidi di secondo grado restano anch'esse all'interno e prolassano solo durante la defecazione; tornano nella loro sede spontaneamente e possono causare fastidio e sanguinamenti;
- Le emorroidi di terzo grado fuoriescono facilmente e necessitano di un intervento manuale per tornare nel canale anale. Sono caratterizzate dalla perdita di sangue vivo e durante i periodi in cui l'infiammazione è più importante, possono arrecare molto dolore;
- Le emorroidi di quarto grado restano sempre all'esterno, senza alcuna possibilità di poterle riposizionare nella loro sede naturale.
Cosa fare
-
L’unico modo per prevenire le emorroidi è l’alimentazione, facendo attenzione a evitare alcuni cibi e cercando di bere molta acqua. Sarebbero da evitare:
- Alimenti speziati;
- Peperoncino;
- Insaccati;
- Formaggi stagionati;
- Crostacei;
-
Cioccolato;
- Superalcolici;
-
Caffè e bibite a base di caffeina.
- È possibile trovare sollievo puntando su pasti leggeri e pietanze facili da digerire ricchi di fibre. In genere, è buona norma evitare l'assunzione di alimenti che hanno subito lunghi processi di trasformazione, di cui l'alimentazione spazzatura e quella da fast food sono particolarmente ricche.
- Per alleviare i sintomi, oltre all’attenzione alla dieta, viene fortemente consigliato l'utilizzo di acqua calda per la detergenza giornaliera con prodotti specifici. Anche l'utilizzo di acqua fredda, se non addirittura il ghiaccio, aiuta ad alleviare il dolore. Bisogna comunque ricordarsi che utilizzare l'acqua fredda, sebbene dia sollievo momentaneo, restringe i vasi sanguigni e potrebbe causare un peggioramento della situazione.
- La cura delle emorroidi in fase più avanzata richiede il consiglio del proprio medico ed è farmacologica, a uso topico, come per esempio tramite pomate, e a uso orale, incluse le supposte. La maggior parte dei farmaci ad uso topico sono associazioni di un cortisone con un anestetico locale. Si tratta però di preparazioni non adatte in presenza di emorroidi sanguinanti, specie quando si manifesta un vero e proprio gocciolamento, poiché il cortisone può essere causa di ritardo nella cicatrizzazione.
- Solo nella malattia di terzo e quarto grado, può essere necessario l'intervento chirurgico, soprattutto se il paziente ha spesso a che fare con sanguinamento, infiammazioni e dolore acuto. L'intervento deve offrire un risultato apprezzabile e durevole. Avviene tramite un processo denominato dearterializzazione emorroidaria o cauterizzazione delle emorroidi, che consiste nell'interruzione del flusso arterioso.
- Infine, dal momento che un elemento che può aggravare le emorroidi è la stitichezza, si consiglia un costante esercizio aerobico, che aiuta a stimolare la funzione intestinale e a curare la stitichezza.
Quando chiamare il 118
Non è necessario chiamare il
118 per la rottura delle emorroidi, anche se possono diventare molto dolorose e sanguinanti,
a meno che non siano accompagnate da
altra sintomatologia addominale che possa far pensare ad
altre patologie in corso. È comunque importante, in casi impegnativi, recarsi il primo giorno utile dal
proprio medico per valutare la
gravità della situazione e farsi consigliare sulla
terapia. Talvolta, le emorroidi in
stadio avanzato possono richiedere un
intervento chirurgico.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
PRONTO SOCCORSO: COME INDIVIDUARE IL PIÙ VICINO
Se si ha la necessità di recarsi in Pronto Soccorso, su Doveecomemicuro.it è presente una lista: per individuare il più vicino basta attivare la geolocalizzazione.
Pronto soccorso
CENTRI SPECIALIZZATI IN EMORROIDI
Su Doveecomemicuro.it è presente un elenco di Centri che hanno dichiarato di essere specializzati in emorroidi
Emorroidi
In collaborazione con
Cristina Da Rold, giornalista freelance e consulente nell’ambito della comunicazione digitale. Si occupa di giornalismo sanitario data-driven principalmente su Infodata - Il Sole 24 Ore e Le Scienze. Lavora per la maggior parte su temi legati all’epidemiologia, con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 è consulente per la comunicazione social media per l’Ufficio italiano dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Collabora con alcune riviste mediche più specialistiche per Il Pensiero Scientifico Editore, con cui ha pubblicato nel 2015 il libro “Sotto controllo. La salute ai tempi dell’e-health”. Dal 2022 è docente di Social Media e Salute presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
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