L’indicatore ci consente di calcolare il numero di interventi chirurgici di craniotomia per tumore cerebrale eseguiti in un anno in una struttura ospedaliera (indicatore di "volume").
L’indicatore si riferisce al grado di "competenza" delle cure prestate.
Più alto è il numero di interventi di craniotomia eseguiti annualmente in una struttura ospedaliera, maggiore è il grado di esperienza della struttura stessa.
Non costituisce un parametro di valutazione inerente l’esito delle cure prestate.
I tumori cerebrali sono i tumori che interessano il cervello. Possono essere primitivi, quando si sviluppano direttamente dal tessuto cerebrale, oppure secondari, quando si diffondono al cervello le cellule di un tumore originato in un altro organo (ad esempio, nel polmone o nella mammella). I tumori secondari sono detti anche metastatici. I tumori primitivi dell’encefalo, meno comuni di quelli secondari, possono essere benigni o maligni, i tumori secondari sono generalmente sempre maligni.
Ogni anno 21 persone ogni 100.000 sono colpite da un tumore cerebrale, un dato che si riferisce a paesi con economia avanzata.
I tumori cerebrali possono insorgere a qualsiasi età. Tuttavia l’incidenza è un po’ più elevata tra i bambini nella fascia di età fra i tre e i dodici anni e fra gli adulti dopo i 50 anni.
I sintomi di un tumore cerebrale dipendono, soprattutto, dal posto in cui si è formato e dalle dimensioni e sono, ad esempio, mal di testa, vomito, disturbi oculari, rallentamento del pensiero e dei movimenti, sonnolenza e coma. Possono, inoltre, provocare disturbi della parola (disfasia), dell’attenzione, dei movimenti (paresi), dell’equilibrio, della vista, della coordinazione etc.
Oltre a un esame neurologico completo, che valuti il deficit cognitivo e motorio, la diagnosi oggi viene fatta tramite gli strumenti di visualizzazione del cervello quali la TC e la risonanza magnetica. L'intervento chirurgico è il metodo di cura dei tumori cerebrali più diffuso. Dopo aver inciso la testa e la scatola cranica del paziente (craniotomia) nel punto corrispondente alla sede della neoplasia, il neurochirurgo rimuove la massa tumorale, avendo cura di non danneggiare le parti di cervello sane.
La craniotomia viene eseguita per diverse condizioni cliniche oltre ai tumori cerebrali: aneurismi cerebrali, malformazioni arterovenose, ematomi, ascessi cerebrali, emorragie cerebrali, nevralgia grave, tessuto epilettogeno, ipertensione endocranica, idrocefalo, patologie cerebrali che necessitano dell’impianto di un dispositivo.
I rischi di avere esiti sfavorevoli associati alla craniotomia aumentano in caso di età avanzata, di patologie cardiopolmonari gravi, di patologie sistemiche che necessitano di una assistenza intensiva (ad es. sepsi, insufficienza multiorgano).
Sono inclusi tutti i ricoveri, in regime ordinario, con almeno una diagnosi di tumore cerebrale, ricercata nei campi di diagnosi principale o secondaria: ICD-9-CM: 191, 192, 194.3, 194.4, 198.3, 198.4, 225.0, 225.1, 225.2, 225.3, 225.4, 225.8, 225.9, 227.3, 227.4, 237.0, 237.5, 239.6, 239.7) e associata ad almeno una delle seguenti procedure chirurgiche ricercate nei campi di procedura principale o secondaria: 01.14, 01.23, 01.24, 01.25, 01.31, 01.39, 01.51-01.59, 07.51-07.59, 07.61-07.69, 07.72.
Il volume di ricoveri per interventi chirurgici è calcolato su base annuale, riferito all’anno di dimissione del ricovero.
Consulta le strutture sanitarie che effettuano in un anno il maggior numero di interventi chirurgici di craniotomia per tumore cerebrale
Programma Nazionale Esiti 2022, indicatore 227.
Confronto tra strutture calcolato su dati 2021.
Nota bene: per tener conto di errori di attribuzione, sono escluse dall'analisi le strutture con volumi di attività molto bassi (min 5/anno).