Indice
Domande e Risposte
Introduzione: che cos’è?
Il Lexotan è un
farmaco ansiolitico indicato per il trattamento di
ansia,
insicurezza,
paura non motivata,
tensione ed altre manifestazioni somatiche o psichiatriche associate ad una sindrome ansiosa. Viene anche utilizzato nei casi di
insonnia. Il principio attivo del Lexotan è il
bromazepam, un farmaco della famiglia delle
benzodiazepine con una durata di azione di 8-12 ore. Possiede proprietà ansiolitiche, anticonvulsivanti, ipnotiche e miorilassanti. Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo è grave, disabilitante o sottopone il soggetto a grave disagio in quanto possono provocare
dipendenza o assuefazione.
Il Lexotan è disponibile nelle seguenti
forme farmaceutiche e dosaggi:
- Compresse da 1,5 mg, 3 mg
- Capsule rigide da 3 mg, 6 mg
- Gocce orali in soluzione da 2,5 mg/mL
La vendita del farmaco avviene esclusivamente sotto
prescrizione medica ripetibile.
Posologia: come si usa e come agisce?

Il Bromazepam si lega al recettore dell’
acido gamma-ammino-butirrico (GABA), un neurotrasmettitore con una azione inibitoria degli interneuroni locali nell’encefalo e delle presinapsi nel midollo spinale, causando un aumento dell'
effetto inibitorio del GABA stesso. Il suo effetto è selettivo e pertanto gli
altri neurotrasmettitori non vengono influenzati. Il Bromazepam
non ha alcun effetto antidepressivo.
Bromazepam ha gli
effetti collaterali tipici delle benzodiazepine quali il rischio di abuso, tolleranza e dipendenza fisica o psicologica. Nel suo caso, diversamente da altri farmaci della stessa categoria, la possibilità di abusare di questa sostanza è elevata perché è caratterizzato da una rapida insorgenza dell'effetto che però a sua volta termina rapidamente. Data l'emivita relativamente breve e la
durata di azione tra le
8 e le
12 ore, i sintomi che si possono riscontrare al termine del periodo di efficacia del farmaco sono spesso molto più severi e frequenti rispetto alle benzodiazepine di durata più lunga. Viste queste caratteristiche il Bromazepam viene spesso prescritto come
ipnotico per indurre più facilmente il sonno.
I pazienti che assumono Lexotan possono avere delle risposte individuali molto variabili e quindi la
posologia deve essere modulata caso per caso.
- In genere, la dose media è di 1,5 a 3 mg, 2-3 volte al giorno (1-2 compresse da 1,5 mg 2-3 volte, oppure 1 capsula o 1 compressa da 3 mg 2-3 volte, oppure 15-30 gocce 2-3 volte al giorno).
- Nel caso delle capsule rigide da 6 mg, la dose media è di 6-12 mg 2-3 volte al giorno.
Pazienti anziani o pazienti con ridotta funzionalità epatica: la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.
Ansia. Il trattamento deve essere il più
breve possibile. Il paziente deve essere rivalutato regolarmente e la necessità di un trattamento continuato deve essere valutata attentamente, particolarmente se il paziente non presenta sintomi. La durata complessiva del trattamento, generalmente, non dovrebbe superare le
8-12 settimane, compreso un
periodo di sospensione graduale. In determinati casi, può essere necessaria l’estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in tal caso, ciò non dovrebbe avvenire senza una attenta rivalutazione della condizione del paziente.
Insonnia (indicazioni non applicabili a Lexotan 6 mg capsule rigide). Il trattamento deve essere il più
breve possibile. La durata del trattamento, generalmente, varia da
pochi giorni a
due settimane, fino ad un massimo di quattro settimane, compreso un periodo di sospensione graduale. In determinati casi, può essere necessaria l’estensione oltre il periodo massimo di trattamento sempre dopo una rivalutazione della condizione del paziente da parte del medico.
Il trattamento deve essere iniziato con la dose consigliata più bassa. La dose massima non deve essere superata.
Avvertenze e precauzioni
Il bromazepam è
controindicato in pazienti con:
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
- Nota ipersensibilità alle benzodiazepine.
- Miastenia gravis.
- Grave insufficienza respiratoria.
- Grave insufficienza epatica (le benzodiazepine non sono indicate nel trattamento di pazienti con insufficienza epatica grave in quanto possono causare encefalopatia).
- Sindrome da apnea notturna.
- Glaucoma ad angolo stretto.
- Intossicazione acuta da alcol, medicinali ipnotici, analgesici o psicotropi (neurolettici, antidepressivi, litio).
PRECAUZIONI GENERALI
Le benzodiazepine non devono essere usate da sole per trattare la
depressione o l’
ansia connessa con la depressione (il suicidio può essere precipitato in tali pazienti). Pertanto, in pazienti con segni e sintomi di disturbo depressivo o tendenze suicide, bromazepam deve essere usato con cautela e la prescrizione dovrebbe essere limitata.
Le benzodiazepine dovrebbero essere usate con estrema cautela in pazienti con una storia di
abuso di droga o alcool. L’uso concomitante di Lexotan con alcool e/o con farmaci con attività depressiva sul sistema nervoso centrale deve essere evitato, poiché potrebbe aumentare gli effetti clinici di bromazepam, tra i quali possibile
sedazione profonda e
depressione respiratoria e/o
cardiovascolare clinicamente rilevanti.
Gravi reazioni anafilattiche/anafilattoidi sono state riportate con l’uso delle benzodiazepine. Casi di angioedema riguardanti lingua, glottide o laringe sono stati riportati in pazienti dopo aver assunto la prima dose o dosi successive di benzodiazepine. In questi casi si può verificare ostruzione delle vie respiratorie che potrebbe essere fatale. Alcuni pazienti che assumevano benzodiazepine hanno avuto sintomi addizionali come dispnea, chiusura della gola, o nausea e vomito. I pazienti che sviluppano angioedema dopo trattamento con le benzodiazepine non devono essere trattati nuovamente con il farmaco. Nelle prime fasi del trattamento il paziente deve essere controllato con regolarità per identificare il
dosaggio e la frequenza di somministrazione minimi efficaci e per prevenire un eventuale sovradosaggio nel corso del trattamento.
TOLLERANZA
Una certa
perdita di efficacia agli effetti ipnotici delle benzodiazepine può svilupparsi
dopo un uso ripetuto per alcune settimane.
DIPENDENZA
L'uso di benzodiazepine e di composti benzodiazepino-simili può condurre allo sviluppo di
dipendenza fisica e psichica da questi medicinali. Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento; esso è maggiore in pazienti con una storia di abuso di
droga o alcool. Pertanto, le benzodiazepine devono essere
utilizzate con estrema cautela nei pazienti con una storia di abuso di alcol o droga. La possibilità di dipendenza è ridotta quando Lexotan è usato nella
dose appropriata con un trattamento a breve termine.
SINTOMI DA SOSPENSIONE
Una volta che la dipendenza fisica si è sviluppata, una interruzione brusca del trattamento sarà accompagnata dai sintomi da astinenza. Questi possono consistere in
cefalea,
diarrea,
dolori muscolari,
ansia estrema,
tensione, irrequietezza,
confusione e irritabilità. Nei casi gravi possono manifestarsi i seguenti sintomi: derealizzazione,
depersonalizzazione, iperacusia,
intorpidimento e formicolio delle estremità, ipersensibilità alla luce, al rumore e al contatto fisico,
allucinazioni o crisi epilettiche. Altri sintomi sono:
depressione, insonnia,
sudorazione, tinnito persistente, movimenti involontari,
vomito, parestesia, alterazioni percettive, crampi addominali e muscolari, tremore, mialgia, agitazione, palpitazioni, tachicardia, attacchi di panico, vertigini, iper-reflessia, perdita della memoria a breve termine, ipertermia.
INSONNIA ED ANSIA DI RIMBALZO
All’interruzione del trattamento può presentarsi una sindrome transitoria in cui i
sintomi che hanno condotto al trattamento con benzodiazepine ricorrono in forma aggravata. Può essere accompagnata da altre reazioni, compresi
cambiamenti di umore, ansia, irrequietezza o disturbi del sonno. Poiché il rischio di sintomi da astinenza o da rimbalzo è maggiore dopo la sospensione brusca del trattamento, si suggerisce di effettuare una
diminuzione graduale del dosaggio.
Il rischio di cadute e fratture è aumentato in pazienti che assumono contemporaneamente sedativi (incluse bevande alcooliche) e negli anziani. La sedazione, l’amnesia, l’alterazione della concentrazione e della funzione muscolare possono influenzare negativamente la
capacità di guidare e utilizzare macchinari. La contemporanea assunzione di
alcool può aggravare questo effetto. Se la durata del sonno è stata insufficiente, la probabilità che la vigilanza sia alterata può essere aumentata
DURATA DEL TRATTAMENTO
La durata del trattamento deve essere la
più breve possibile a seconda dell’indicazione, e
non dovrebbe superare le quattro settimane per l’insonnia ed otto-dodici settimane nel caso dell’ansia, compreso un periodo di sospensione graduale. L’estensione della terapia oltre questi periodi non deve avvenire senza un’attenta rivalutazione della situazione clinica. All’inizio del trattamento può essere utile informare il paziente che lo stesso sarà di durata limitata e spiegare precisamente come il
dosaggio deve essere diminuito progressivamente. Inoltre, è importante che il paziente sia informato della possibilità di
fenomeni di rimbalzo, minimizzando quindi l’ansia riguardo a tali sintomi se dovessero accadere alla sospensione del medicinale.
Nel caso di benzodiazepine con una durata breve di azione, i sintomi da astinenza possono manifestarsi nell’intervallo di somministrazione tra una dose e l’altra, particolarmente per dosaggi elevati.
Quando si usano benzodiazepine con una lunga durata di azione, è importante avvisare il paziente che
è sconsigliabile il cambiamento improvviso con una
benzodiazepina con una durata di azione breve, poiché possono presentarsi sintomi da astinenza.
AMNESIA
Le benzodiazepine possono indurre
amnesia anterograda. Ciò accade più spesso
parecchie ore dopo l’ingestione del farmaco e, quindi, per ridurre il rischio ci si dovrebbe accertare che i pazienti possano avere un sonno ininterrotto di diverse ore. Gli effetti amnesici possono essere associati ad alterazioni del comportamento. L’amnesia anterograda può comparire utilizzando le
dosi terapeutiche più alte (è stata documentata con 6 mg): il rischio è superiore a dosaggi più elevati.
REAZIONI PSICHIATRICE E PARADOSSO
Quando si usano benzodiazepine è noto che possano accadere reazioni come
irrequietezza,
agitazione,
irritabilità,
aggressività,
delirio,
collera,
incubi,
allucinazioni,
psicosi,
alterazioni del comportamento e sono noti altri effetti avversi legati al comportamento. Se ciò dovesse avvenire, l’uso del medicinale deve essere
sospeso. Tali reazioni sono più frequenti nei bambini e negli anziani così come nei pazienti con sindrome cerebrale organica.
Non si può escludere la possibilità che nei pazienti in stato acuto di
psicosi endogene, specialmente stati depressivi gravi, i sintomi siano aggravati dall’uso del Lexotan. Pertanto, le benzodiazepine
non sono consigliate per il
trattamento primario delle malattie psicotiche. La presenza di depressione deve essere sempre esclusa in particolare nei disturbi iniziali e mattutini del sonno, poiché i sintomi sono oltretutto diversamente mascherati e sono sempre presenti i rischi causati dalla malattia di base.
GRUPPI SPECIFICI DI PAZIENTI
-
Pazienti pediatrici: le benzodiazepine non devono essere somministrate a pazienti di età inferiore ai 18 anni senza un’attenta valutazione dell’effettiva necessità del trattamento; la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.
-
Pazienti anziani: l’uso di benzodiazepine può essere associato con un aumento del rischio di cadute dovuto a effetti indesiderati quali atassia, debolezza muscolare, capogiri, sonnolenza, stanchezza, affaticamento e perciò si raccomanda di trattare con cautela i pazienti anziani. Gli anziani dovrebbero assumere una dose ridotta.
-
Pazienti con insufficienza respiratoria cronica: utilizzare una dose più bassa a causa del rischio di depressione respiratoria.
-
Pazienti con grave insufficienza epatica: le benzodiazepine non sono indicate in quanto possono precipitare l’encefalopatia epatica.
-
Pazienti con insufficienza renale: Lexotan deve essere somministrato con cautela.
- Le stesse misure prudenziali devono essere adottate per i pazienti con insufficienza cardiaca e bassa pressione sanguigna i quali devono essere sottoposti a regolari controlli durante la terapia con Lexotan (così come è consigliato con le altre benzodiazepine e gli altri agenti psicofarmacologici).
-
Pazienti con psicosi: le benzodiazepine non sono consigliate per il trattamento primario della malattia psicotica.
SOVRADOSAGGIO
Le benzodiazepine comunemente causano
sonnolenza, atassia, disartria e nistagmo. Il sovradosaggio di bromazepam raramente rappresenta un rischio per la vita se il farmaco è assunto da solo, ma può condurre a
disartria (difficoltà nell'articolazione delle sillabe che compongono una parola),
areflessia (mancanza assoluta di riflessi),
apnea,
ipotensione,
depressione cardiorespiratoria e
coma.
Il sovradosaggio di benzodiazepine si manifesta solitamente con
vario grado di depressione del sistema nervoso centrale che varia dalla sonnolenza al coma. Nei casi lievi, i sintomi includono sonnolenza, confusione mentale e letargia. Nei casi più gravi, i sintomi possono includere atassia,
ipotonia, ipotensione, depressione respiratoria, raramente coma e molto raramente morte. Il coma, se sopravviene, dura solitamente poche ore ma può protrarsi più a lungo ed essere ciclico, soprattutto nei pazienti anziani. Gli effetti depressivi respiratori associati alle benzodiazepine sono più seri nei pazienti con
patologie respiratorie.
Nel trattamento del sovradosaggio di qualsiasi farmaco, deve essere considerata la possibilità che siano state
assunte contemporaneamente altre sostanze. Le benzodiazepine potenziano gli effetti di altre sostanze ad azione depressiva sul SNC compreso l’
alcool. Occorre
monitorare i segni vitali del paziente e istituire misure di supporto sulla base del quadro clinico del paziente. In particolare, può essere necessario un
trattamento sintomatico per gli effetti cardiorespiratori o per gli effetti sul sistema nervoso centrale.
Entro 1-2 ore assumere
carbone attivo per ridurre l’assorbimento. Nel caso di pazienti privi di conoscenza, è indispensabile la protezione delle vie aeree. In caso di ingestione mista dovrebbe essere considerato il
lavaggio gastrico, ma non come un trattamento di routine.
Nella terapia d’urgenza deve essere prestata
particolare attenzione alle funzioni respiratorie cardiovascolari e
del sistema nervoso centrale. Se la depressione del SNC è grave, occorre considerare la somministrazione di
flumazenil, un’antagonista delle benzodiazepine, che può essere utile come antidoto. Flumazenil deve essere somministrato
solo in condizioni strettamente monitorate.
L’uso del flumazenil
non è indicato nei pazienti affetti da epilessia in trattamento con benzodiazepine. L’effetto antagonista in questi pazienti può scatenare crisi convulsive. Flumazenil ha un’
emivita breve (circa un’ora), quindi i pazienti cui è stato somministrato devono essere monitorati dopo che i suoi effetti si sono esauriti. Flumazenil deve essere usato con
estrema cautela in presenza di farmaci che possono
abbassare la soglia convulsiva (ad esempio antidepressivi triciclici).
INFORMAZIONI IMPORTANTI SU ALCUNI ECCIPIENTI
Sia le compresse che le capsule contengono
lattosio quindi i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
INTERAZIONI ED EFFETTI INDESIDERATI
L’assunzione di Lexotan in associazione con altri farmaci deve essere attentamente valutata, in quanto il bromazepam può interagire con altre classi di farmaci. Ci possono essere delle interazioni a livello del
meccanismo di azione delle benzodiazepine (farmacodinamiche) o a livelli dei
processi di metabolizzazione (farmacocinetiche).
INTERAZIONI FARMACODINAMICHE
Gli effetti delle benzodiazepine, quando somministrate in concomitanza ad
alcool o ad altri
farmaci deprimenti il SNC, possono essere aumentati con un conseguente potenziamento dell’
effetto sedativo. Pertanto, l’assunzione concomitante di alcool va evitata. L’associazione con alcol influenza negativamente la capacità di guidare o di usare macchinari.
L'effetto depressivo a livello del sistema centrale può aumentare nei casi di uso concomitante di
antipsicotici (neurolettici),
ipnotici,
ansiolitici/sedativi, alcuni
agenti antidepressivi,
oppioidi,
narcotici analgesici,
antiepilettici,
anestetici e
antistaminici sedativi. Gli analgesici narcotici possono causare un
aumento dell’euforia che porta ad un aumento della
dipendenza psichica.
Deve essere prestata particolare attenzione quando bromazepam viene somministrato con farmaci che
deprimono le
funzioni respiratorie come oppioidi (
analgesici, antitussivi, trattamenti sostitutivi), in particolare nei pazienti anziani.
INTERAZIONI FARMACOCINETICHE
Composti che inibiscono i principali
enzimi epatici ossidativi (specialmente il citocromo P450) possono aumentare l'attività delle benzodiazepine. Si possono verificare interazioni farmacocinetiche quando bromazepam viene somministrato insieme a
farmaci che inibiscono l'enzima epatico CYP3A4, comportando un
aumento dei livelli plasmatici di bromazepam.
La somministrazione concomitante di bromazepam con potenti
inibitori del citocromo P3A4 (per esempio antimicotici azolici, inibitori delle proteasi o alcuni macrolidi) deve essere effettuata con cautela considerando una potenziale riduzione della dose. Nel caso di
analgesici narcotici si può anche
verificare aumento di euforia, correlata ad un
aumento della dipendenza psichica.
La somministrazione concomitante di
cimetidina (un inibitore di diversi citocromi) e verosimilmente del
propranololo, possono prolungare l’emivita di eliminazione del bromazepam attraverso una sostanziale riduzione della
clearance (con cimetidina: riduzione del 50%).
La somministrazione concomitante di fluvoxamina, un inibitore del CYP1A2, porta ad un aumento significativo dell’esposizione a bromazepam (aumento dell’AUC di 2,4 volte, ossia della quantità di farmaco immodificato che raggiunge la circolazione sistemica dopo la somministrazione di una determinata dose), e dell’emivita di eliminazione (aumento di 1,9 volte).
La somministrazione di
teofilline o amminofilline può ridurre gli effetti delle benzodiazepine.
Come tutti i medicinali, Lexotan può causare
effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.
Rivolgersi immediatamente al medico se durante il trattamento con Lexotan si manifesta uno dei seguenti gravi effetti indesiderati depressione, irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, percezione distorta della realtà (delirio), collera, incubi, percezione di cose inesistenti nella realtà (allucinazioni), alterazioni del comportamento, psicosi (disturbo mentale che provoca un’alterata percezione della realtà, disturbi del pensiero, confusione mentale). Queste reazioni possono essere più frequenti se il
paziente è anziano.
Gravidanza e allattamento
GRAVIDANZA
La
sicurezza d’impiego di bromazepam in gravidanza
non è ancora stata stabilita. Una revisione delle segnalazioni spontanee di eventi avversi al farmaco ha mostrato un’incidenza sovrapponibile a quella che ci si potrebbe attendere in una popolazione simile non trattata. L’esposizione alle benzodiazepine
nel primo trimestre di gravidanza non sembra essere associata ad un rischio aumentato di malformazioni maggiori. Tuttavia, alcuni studi epidemiologici preliminari hanno mostrato un aumento dell'incidenza di
rischio di schisi orale in neonati.
Il trattamento con benzodiazepine a dosi elevate, durante il secondo e/o terzo trimestre di gravidanza, ha rivelato una
diminuzione di movimenti attivi fetali e una
variabilità del ritmo cardiaco fetale.
Se il prodotto viene prescritto ad una
donna in età fertile, la paziente dovrà
comunicare al proprio medico, sia se
intende iniziare una gravidanza, sia se
sospetta di essere incinta.
Se, per gravi motivi medici, il prodotto è
somministrato durante l’ultimo periodo di gravidanza, o durante il travaglio anche a basse dosi, può verificarsi nel neonato la sindrome del "
bambino flaccido" caratterizzata da
ipotonia assiale e
problemi nella suzione con conseguente scarso aumento ponderale. Questi segni sono reversibili ma possono durare da 1 fino a 3 settimane, a seconda dell’emivita del prodotto. A dosi elevate si possono verificare
nei neonati depressione respiratoria o apnea e ipotermia. Inoltre, i neonati nati da madri che hanno assunto cronicamente benzodiazepine durante le fasi avanzate della gravidanza, possono sviluppare
dipendenza fisica e possono presentare un
certo rischio di sviluppare i sintomi da astinenza nel periodo postnatale quali ipereccitabilità, agitazione e tremore anche dopo alcuni giorni dopo la nascita e in assenza di sindrome del "bambino flaccido".
Tenendo conto di questi dati, l'uso di bromazepam durante la gravidanza potrebbe essere considerato solo se le
indicazioni terapeutiche e la
posologia vengono
rigorosamente rispettate. Se il trattamento con bromazepam è necessario durante l’ultimo trimestre di gravidanza,
evitare gli alti dosaggi e i
neonati devono essere monitorati per evitare i sintomi di astinenza e/o sindrome del "bambino flaccido".
Allattamento
Poiché il bromazepam è escreto nel latte materno, non ne è raccomandato l’uso alle madri che allattano al seno.
Note (modalità di conservazione etc.)
Scadenza della confezione integra correttamente conservata:
-
capsule e compresse: 5 anni
-
gocce orali soluzione: 3 anni, validità dopo la prima apertura delle gocce orali soluzione 16 giorni
Il farmaco
non deve essere utilizzato dopo la data di scadenza riportata sulla confezione.
Le capsule rigide non vanno conservate a temperatura superiore ai
30°C.
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere
smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.