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Domande e risposte
Descrizione della pianta: habitat e cenni di botanica del guaranà
Il
guaranà, scientificamente noto come
Paullinia cupana Kunth (sin. Paullinia sorbilis Mart.), è una
pianta con una lunga storia d’uso, risalente a tempi
antecedenti alla scoperta dell’America. La
prima descrizione
scritta del guaranà fu realizzata da un missionario di nome Johannes Philippus Bettendorf nel
1669, il quale osservò che le popolazioni indigene della regione
amazzonica consumavano una
bevanda con proprietà
diuretiche, efficace contro
mal di testa,
febbre e
crampi. A metà del XVIII secolo,
altre fonti descrivevano l'uso del guaranà contro la
diarrea e i
colpi di calore. Da allora, molte
caratteristiche di questa pianta hanno cominciato a essere esplorate, inclusa una quantità crescente di ricerche sulla sua
composizione chimica.
Dal punto di vista botanico, il guaranà è una
liana legnosa appartenente alla famiglia delle
Sapindaceae, diffusa nel bacino superiore dell’
Amazzonia. Secondo il dialetto indigeno, il nome guaranà significa
“vite”, a causa della presenza di
viticci, organi di sostegno simili a quelli della vite. La pianta possiede
foglie alterne
imparipennate e piccoli
fiori bianchi raggruppati in infiorescenze. Il
frutto è una piccola
cassula, contenente da uno a quattro
semi circondati da
cotiledoni di colore rosso.
La
droga è costituita dai
semi, principalmente grazie al loro contenuto di
caffeina. Questa molecola fu isolata dal guaranà nel
1826, all’epoca denominata
guaranina. Nonostante la caffeina sia presente anche in altre piante, come per esempio la più nota
Coffea arabica, gli
effetti stimolanti del guaranà sono
apparentemente più duraturi degli effetti del caffè a causa del
maggior quantitativo (2-5% versus 1-2%) e dei
tannini presenti nella pianta.
Il
Brasile è il principale, se non unico, produttore di guaranà al mondo. I semi sono ampiamente utilizzati nell'
industria alimentare sotto forma di sciroppi, estratti e distillati, principalmente come
agenti aromatizzanti e come fonte di caffeina dai produttori di bevande.
Costituenti della droga di guaranà
I
semi di guaranà contengono grandi quantità di
metilxantine, come
caffeina,
teobromina e
teofillina, nonché un’elevata concentrazione di
tannini catechici come
catechine (1,3-6%) e
proantocianidine (5-16%). Sono inoltre presenti altri composti, come
saponine,
polisaccaridi,
proteine e acidi grassi.
L’olio essenziale di guaranà costituisce circa lo 0,4% della droga ed è ricco in
carvacrolo, mentre
l’olio fisso (2,2-3,7%) contiene
lipidi cianogenetici e acidi grassi insaturi.
Sebbene la concentrazione di
caffeina possa variare ampiamente a seconda della
lavorazione del guaranà, i
semi forniscono circa 50 mg di caffeina per grammo. Da studi recenti, la maggiore percentuale si trova nel
nocciolo, seguito dal
tegumento. Secondo la
Farmacopea europea 10.8, la
droga deve avere un contenuto
minimo del 3,5% di caffeina.
Impieghi fitoterapici del guaranà

Gli
effetti stimolanti dell'ingestione di guaranà sono simili a quelli della
caffeina. Tuttavia, la
durata dell'azione può essere notevolmente diversa a causa delle possibili
interazioni con le
saponine e i
tannini presenti nella droga. A livello tradizionale, oltre alle proprietà stimolanti, il guaranà è usato sia come
tonico (renale, muscolare e cardiaco), sia come aiuto nella sfera
sessuale, in qualità di
afrodisiaco e di rimedio per la
disfunzione erettile.
Diversi studi in vitro o sull’animale hanno associato il guaranà a diverse funzioni
farmacologiche. Per esempio, hanno evidenziato proprietà
gastroprotettive e benefici terapeutici nei
disturbi gastrointestinali, incluso il
fegato, ed effetti cito e
neuroprotettivi. A causa di questi ultimi, per esempio, il guaranà è stato
suggerito come una possibile fonte di sostanze utili nella gestione dei
disturbi cognitivi, come il
morbo di Alzheimer, nonostante la malattia sia il risultato di molteplici fattori. Uno
studio su modello animale ha mostrato che la somministrazione orale di guaranà non migliora lo
sviluppo cognitivo, ma contribuisce a ridurre lo
stress ossidativo e di conseguenza il
microambiente sfavorevole, caratteristico dei disturbi neurodegenerativi.
Altri studi in vitro hanno dimostrato che il guaranà può
ridurre l'espansione delle
cellule neoplastiche aumentando l’apoptosi. Gli effetti
afrodisiaci sono stati dimostrati nei
conigli, dopo la somministrazione di una combinazione di estratti vegetali disponibili in commercio contenenti guaranà, oltre che nei
moscerini della frutta.
Nonostante ciò, le proprietà finora descritte sono supportate solo da dati ottenuti in vitro o su modelli animali, mancando di
effetti diretti sull’uomo.
Effetti stimolanti e adattogeni
Le
proprietà psicoattive sull’uomo dell'estratto di guaranà furono osservate per la prima volta in uno studio clinico del
2004. I risultati hanno mostrato che dosi di guaranà inducono un miglioramento delle
prestazioni cognitive nell'uomo.
Gli effetti
più marcati si sono ottenuti principalmente alle dosi
più basse di estratto, corrispondenti a un contenuto di caffeina tra 4,5 e 8,4 mg. Per tale motivo gli autori ritengono che
altre sostanze partecipino all’effetto stimolante. In sintesi, le evidenze suggeriscono che vari
componenti, come
flavonoidi,
saponine e
tannini possano contribuire all’effetto psicoattivo, probabilmente grazie a
interazioni sinergiche.
Il guaranà è stato utilizzato anche per il suo effetto
adattogeno, utile nei casi di
dipendenza, in particolare per alleviare i postumi dell’ubriachezza dovuti all'
abuso di bevande alcoliche.
Controllo del peso
Il guaraná ha mostrato potenziale
anti-adipogenico in vitro attraverso la sua capacità di modulare il
metabolismo energetico, grazie alla stimolazione della
biogenesi mitocondriale, con potenziali benefici nel controllo del
peso corporeo.
A causa del suo contenuto di
metilxantine, l'estratto di guaranà può bloccare gli inibitori dell'
adenosina e della
fosfodiesterasi, aumentando così l'attività della
noradrenalina. Per queste proprietà il guaranà è stato anche affiancato alle piante con attività
psicoanalettica (stimolanti), con particolare attenzione alle proprietà anoressizzanti o
dimagranti, questi effetti sono stati associati al contenuto di metilxantine dell'estratto.
Gli
studi clinici non forniscono dati sufficientemente chiari, in quanto i dati disponibili sul controllo del peso corporeo hanno valutato prodotti in cui il guaranà era in associazione ad
altre piante come
maté,
arancio amaro e
tè verde. I risultati hanno mostrato un prolungamento del processo di
svuotamento gastrico, riducendo il senso di appetito, ma non è possibile discriminare il ruolo di guaranà in questo contesto.
Stanchezza e ansia
L'efficacia dell'estratto di guaranà contro i sintomi di
stanchezza e
depressione è stata valutata su pazienti affetti da
cancro con risultati altalenanti. In un primo studio, l’assunzione di guaranà in concomitanza al
trattamento chemioterapico non ha rilevato effetti significativi sulla fatica e depressione, tuttavia in due studi successivi ha
ridotto la stanchezza correlata alla chemioterapia in pazienti con
carcinoma mammario e in pazienti affetti da
altri tumori solidi.
Ricerche precliniche hanno dimostrato che estratti di guaranà hanno effetti
ansiolitici e
panicolitici; tuttavia, gli studi clinici condotti su ansia e sonno hanno avuto risultati
negativi. In questi lavori non sono stati osservati cambiamenti significativi, ma gli autori hanno sottolineato che queste mancanze sono probabilmente collegate a una
durata insufficiente del trattamento (fino a 150 giorni in questi studi).
Attività antibatteriche
Un'altra caratteristica promettente del guaranà è la sua attività
antimicrobica, con possibile impiego nella conservazione di
prodotti industriali o, per esempio, per
prevenire malattie causate da microrganismi. Gli estratti di guaranà hanno mostrato in vitro attività contro diversi ceppi di
batteri e funghi, in particolare gli
estratti alcolici possedevano un maggiore effetto antimicrobico rispetto a estratti acquosi. Tuttavia, un
estratto acquoso di guaranà, sotto forma di
colluttorio, è stato valutato in soggetti umani privi di
carie e
malattie parodontali. L'attività antiplacca dell'estratto di guaranà era maggiore rispetto al controllo positivo, probabilmente anche grazie all’attività antibatterica dimostrata in vitro contro
Streptococcus mutans, una specie associata ad attività cariogenica.
Preparazioni e dosi
I
semi di guaranà contengono indicativamente un
quantitativo di caffeina
tra il 2,5 e il 6%, tuttavia – secondo la Farmacopea europea 10.8 – il contenuto
minimo della droga deve essere del
3,5%. Una tazza di
bevanda al guaranà contiene circa 200-400 mg di caffeina, che è
più del doppio della quantità di caffeina presente in una tazza di
caffè espresso (circa 65 mg). L’Agenzia europea dei medicinali (EMA) consiglia come
posologia un dosaggio di guaranà di 450 mg fino a 5 volte al giorno. L’uso di guaranà è sconsigliato ai minori di 18 anni.
Effetti collaterali del guaranà

Oltre ai possibili
benefici per la salute, il guaranà ha dimostrato un basso
potenziale tossicologico, come evidenziato da vari studi in vitro e in vivo. Pertanto, può essere utilizzato in sicurezza dai pazienti nelle
formulazioni farmaceutiche.
Alcuni
eventi avversi sono stati tuttavia associati al consumo di guaranà, tra cui irritabilità,
palpitazioni cardiache,
ansia, disturbi del
sistema nervoso centrale e
mioglobinuria. Il guaranà può anche esacerbare le
crisi epilettiche,
abbassando la soglia convulsiva, o aumentare la durata delle crisi in soggetti predisposti. Nonostante queste segnalazioni,
se assunto da solo, il guaranà ha
pochi effetti avversi e la maggior parte di essi sono
simili a quelli osservati dopo il consumo di prodotti ad
alto contenuto di caffeina.
La
dose giornaliera di caffeina riconosciuta sicura per gli adulti è di 400 mg. Quando il guaranà viene aggiunto alle
bevande energetiche, aumenta la quantità di caffeina metabolizzata e il loro consumo a lungo termine può portare cambiamenti al
sistema cardiovascolare.
Ovviamente, la quantità di caffeina dipende anche dalla
metodica di estrazione utilizzata.
Considerando gli effetti della caffeina sull'
aumento della pressione sanguigna, il guaranà dovrebbe essere evitato dagli individui
ipertesi.
Si raccomanda inoltre di
evitare la combinazione di guaranà e integratori contenenti
efedra per il possibile aumento del rischio di infarto miocardico. Inoltre, i farmaci
antiaritmici, come l'amiodarone, non devono essere assunti con il guaranà perché tale associazione può ridurre la concentrazione plasmatica di
amiodarone, in particolare nel cuore.
Infine, le persone che assumono
inibitori delle MAO dovrebbero usare guaranà con cautela, a causa dei possibili effetti
simpaticomimetici.
Conclusione
In conclusione, il guaranà presenta diverse
azioni farmacologiche, ma solo
poche di queste hanno un effettivo riscontro sull’uomo. Le proprietà maggiormente riconosciute sono legate agli
effetti stimolanti della caffeina, molecola largamente presente nei semi di guaranà.
Gli studi sulla
riduzione della fatica nei pazienti
oncologici e sulla riduzione dell’ansia non hanno raccolto i dati sperati; pertanto, a oggi, non è possibile raccomandare guaranà in questi pazienti.
Nonostante i dati sul
controllo del peso siano interessanti, sono
necessari ulteriori studi mirati, oltre che la necessità di ricorrere a formulazioni standardizzate per ridurre la variabilità degli effetti e l’incertezza dei dati.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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Libro: Farmacognosia e fitoterapia: basi farmacologiche ed aspetti applicativi.
Autori: Mazzanti G, Dell’Agli M, Izzo A.
Editore: Piccin
Anno: 2020