Camomilla (Matricaria chamomilla L.): benefici, pelle ed effetti

Camomilla (Matricaria chamomilla L.): benefici, pelle ed effetti

Indice

Domande e risposte

Descrizione della pianta camomilla: habitat e cenni di botanica

La camomilla (Matricaria chamomilla L.), appartenente alla famiglia delle Asteraceae (precedentemente Compositae), è una pianta medicinale annuale originaria dell'Europa e dell'Asia, ma al giorno d’oggi ampiamente distribuita in tutto il mondo. L'Ungheria costituisce il principale produttore di questa specie. La parola "camomilla" deriva da due parole greche, Chemos e Melos, che insieme significano "mela macinata" in ricordo del profumo emanato dai suoi fiori freschi simile alla mela. Dal punto di vista botanico è una pianta erbacea annuale, alta fino a 40 cm con fusto eretto e ramificato e fiori raccolti in capolini. Questi si presentano in forma ligulata bianca nella parte più esterna, tubulosa e gialla nella porzione interna.

La droga è costituita dai capolini di Matricaria chamomilla (precedentemente Matricaria recutita L.), anche conosciuta con i nomi camomilla tedesca, comune o ungherese, raccolti nel periodo estivo (giugno o luglio) ed essiccati a basse temperature. La pianta può resistere al freddo, ma cresce meglio in pieno sole e richiede lunghe giornate estive e temperature elevate per una resa ottimale di olio essenziale.

Esistono altre specie botaniche note con il nome di camomilla, alcuni esempi sono la camomilla selvatica (Matricaria discoidea DC.), camomilla inodore (Tripleurospermum inodorum L.), camomilla del tintore (Cota tinctoria L.) o la camomilla romana (Chamaemelum nobile L., sin. Anthemis nobilis L.). Quest’ultima, insieme a Matricaria chamomilla, da qui in avanti chiamata semplicemente camomilla, è anch’essa ampiamente utilizzata in contesti salutistici e presenta alcune azioni farmacologiche simili alla camomilla. In cosmesi, oli essenziali e infusi di parti aeree di camomilla sono usati come ingredienti di prodotti per capelli, saponi e profumi per le loro proprietà coloranti e aromatiche. L’infuso di camomilla è una delle tisane più apprezzate.

La camomilla è, inoltre, una delle piante più conosciute a livello occidentale per i suoi usi medicinali tradizionali. L'applicazione tradizionale dipende dalle parti della pianta (fiore, foglie, stelo e pianta intera) e dai metodi di preparazione usati (infuso, decotto, inalazione di vapore, bagno o distillazione). Nella tradizione popolare la camomilla viene ancora oggi utilizzata per fornire effetti calmanti e per il trattamento di dolori mestruali e gastrointestinali. Ma oltre a questi utilizzi più noti, trova impiego tradizionale anche nel contesto del raffreddore, infiammazioni oculari e per problemi epatici, nervosi e respiratori.

Come è fatta la camomilla? Costituenti della droga

La composizione fitochimica dell'olio essenziale e degli estratti polari di camomilla è stata descritta con oltre 120 costituenti. Questa composizione è influenzata da diversi fattori, come le regioni geografiche di provenienza, le cultivar e fattori genetici e ambientali.
In generale, i terpenoidi sono il gruppo di composti più caratteristici dell’olio essenziale (circa lo 0,24-1,9% in peso della droga), tra cui troviamo il bisabololo (circa 50%) e i suoi ossidi A e B, ma anche il camazulene, il farnesene e la matricina, che si converte in camazulene durante le procedure di distillazione in corrente di vapore, la molecola responsabile del colore blu dell'olio essenziale. Gli estratti polari sono invece ricchi di composti fenolici, inclusi acidi fenolici, flavonoidi e cumarine, tra questi alcune esempi sono apigenina, acido caffeico e loro derivati, oltre a spiroeteri.
 
Immagine che rappresenta l'infuso di camomilla

Quali sono i benefici della camomilla? Impieghi fitoterapici

La camomilla possiede diversi costituenti dalle dimostrate attività antinfiammatorie, in particolare la matricina, il camazulene, il bisabololo e l’apigenina. Inoltre, le diverse azioni antimicrobiche e antiossidanti della droga sono state oggetto di studio per l’utilizzo come conservanti alimentari in prodotti caseari e da forno. Molti degli studi condotti sull’uomo hanno convalidato le attività farmacologiche dimostrate negli studi in vitro e in modelli animali. È il caso del diabete mellito, dell'ipertensione e dell’infiammazione. Tuttavia, non tutte le applicazioni tradizionali trovano un solido riscontro scientifico, è il caso per esempio delle infiammazioni oculari, i cui impieghi non sono giustificati da dati clinici. 


Attività ansiolitica/sedativa

L’attività ansiolitica/sedativa, nonostante la presenza di alcuni studi clinici, merita ulteriori approfondimenti sull’uomo. Studi meccanicistici ipotizzano i flavonoidi della camomilla come possibili molecole ad azione sedativa, in particolare l’apigenina, ma le evidenze raccolte sembrano suggerire l’azione di più componenti. Un primo studio clinico ha dimostrato che la somministrazione più volte al giorno di 220 mg di estratto di camomilla (1,2% di apigenina) in pazienti ansiosi riduceva i sintomi della patologia. Uno secondo studio su soggetti adulti ha dimostrato che 500 mg di estratto di camomilla tre volte al giorno riducevano i sintomi del disturbo di ansia generalizzato. Inoltre, un terzo studio condotto su soggetti anziani ha dimostrato che la somministrazione di un estratto di camomilla in capsule (200 o 400 mg) due volte al giorno per un mese induceva proprietà sedative, migliorando la qualità del sonno.


Dolori mestruali e gravidanza

Anche l’uso nei disturbi mestruali è prevalentemente empirico, vista la scarsità di dati clinici che supportino in modo conclusivo tali attività. Due studi clinici recenti hanno dimostrato una riduzione del dolore premestruale in donne in premenopausa che assumevano camomilla in gocce a livello topico (5 gocce) o un estratto a livello orale (100 mg). L’inalazione dell’olio essenziale dopo il parto cesareo ha avuto effetti analgesici nelle pazienti, riducendo il punteggio di severità riferito in modo soggettivo, ma uno studio precedente non aveva mostrato effetti analgesici in pazienti sottoposti a operazioni chirurgiche. L'effetto dell'olio di camomilla è stato anche osservato sull'ileo postoperatorio, una complicanza comune delle donne in gravidanza sottoposte a taglio cesareo che comporta l’arresto del transito intestinale. L'olio di camomilla (20 gocce a livello topico) ha migliorato la mobilità gastrointestinale e ridotto la durata della complicanza.
 

Attività antinfiammatoria topica o orale

L’uso tradizionale della camomilla come antinfiammatorio è riportato nelle monografie (Matricaria recutita L., flos e Matricaria recutita L., aetheroleum) dell’agenzia europea del farmaco (EMA) e la sua azione topica viene attribuita all’apigenina e al bisabololo. Due studi clinici hanno valutato l’applicazione di un preparato commerciale in crema nel trattamento della dermatite atopica. In entrambi gli studi la crema ha avuto effetti superiori o paragonabili all’idrocortisone (0,25 o 0,5%). Infine, un unguento contenente un estratto di camomilla (20 mg/g) ha ridotto il rossore cutaneo indotto da stripping test. L’applicazione di camomilla è stata valutata anche nel caso di ulcere cutanee riportando effetti positivi.
La somministrazione di camomilla si è dimostrata efficace in diverse condizioni del cavo orale, tra cui mucosite, gengivite, afte e sindrome della bocca urente. Una revisione sistematica sulla base dell’analisi di 6 studi clinici ha stabilito un range di dosaggio dei preparati tra 1 e 2,5% e una durata di trattamento che varia dalla singola applicazione a quattro volte al giorno per il trattamento di mucositi indotte da radiochemioterapia.
Un solo studio clinico ha valutato l’effetto di camomilla in varie condizioni gastrointestinali, su un totale di 104 pazienti trattati per 6 settimane con 25 gocce di estratto fluido (etanolo 38,5%), dimostrando benefici per il trattamento ma senza paragonare gli effetti a una condizione placebo o di trattamento farmacologico.
 

Diabete mellito

L'effetto della camomilla sul diabete mellito è stato riscontrato in seguito a somministrazione orale in diversi studi clinici, recentemente riassunti in una revisione sistematica della letteratura scientifica. Il meccanismo d’azione sembra coinvolgere un miglioramento dello stimolo insulinico sull’apparato muscolare attraverso una riduzione delle specie radicaliche dell’ossigeno, una diminuzione della produzione di glucosio epatico e un’attivazione della lipogenesi epatica, il tutto accompagnato da un’inibizione della risposta infiammatoria. Dalle conclusioni di questa revisione, che analizza 15 studi clinici, emerge che la somministrazione di diverse preparazioni di camomilla (tè, estratti etanolici ed estratti acquosi) potrebbe migliorare il controllo glicemico e aiutare nella gestione del diabete. Inoltre, i trattamenti hanno riportato effetti positivi anche in caso di dislipidemia e nello stress ossidativo.
 

Ipertensione

L’uso di una bevanda a base di camomilla (250 mL) in 400 pazienti normotesi (maschi e femmine) o con lieve ipertensione ha ridotto i valori pressori e la velocità del battito cardiaco in entrambe le tipologie di pazienti.

Come uso la camomilla? Preparazioni e dosi

La camomilla è descritta in tre monografie nella Farmacopea Europea 11.3 (Matricariae flos, Matricariae extractum fluidum e Matracariae aetheroleum). La droga deve possedere un contenuto di olio essenziale superiore ai 4 mL/kg e contenere una percentuale di apigenina 7-glucoside superiore allo 0,25% in peso. L’olio essenziale si può trovare in due varianti, una ricca di ossidi del bisabololo e una seconda ricca di (-)α-bisabololo.

La commissione E tedesca descrive diversi preparati a base di camomilla, per uso interno:
  • infuso: 3 g in 150 mL di acqua calda 3/4 volte al giorno;
  • estratto fluido: (rapporto 1:2) dai 3 ai 6 mL al giorno;
  • estratto secco: dai 50 ai 300 mg tre volte al giorno;
e per uso esterno:
  • impacchi: infuso 3-10%, estratto fluido 1% V/V o tintura 5% V/V;
  • bagni: 5 g per litro di acqua;
  • preparazioni solide/semisolide: 3-10% estratti idroalcolici;
  • inalazioni: 10-20 mL di estratto alcolico per litro di acqua calda.
L’EMA descrive l’utilizzo di un estratto secco in rapporto 4,8-6,3:1 con etanolo 95,4% (V/V) per il trattamento topico di infiammazioni e scottature. Per i bagni oculari si può usare un infuso al 3-10%, da usare tuttavia per lievi infiammazioni, evitare l’uso in caso di pus.

Quali sono gli effetti collaterali della camomilla?

La camomilla è generalmente considerata una droga sicura, tuttavia sono stati descritti casi di reazioni allergiche (difficoltà respiratorie, edema e prurito) e rari fenomeni anafilattici. L’uso di camomilla è fortemente sconsigliato in soggetti allergici alle Asteraceae/Compositae. Essendo una droga dai potenziali effetti ansiolitici deve essere evitato l’uso concomitante con farmaci sedativi del sistema nervoso centrale. Benché non supportata da evidenze scientifiche certe, si suggerisce una potenziale interazione della camomilla con farmaci anticoagulanti come il warfarin, è pertanto preferibile evitarne l’uso concomitante.

A cosa serve la camomilla romana? Conclusioni

I dati scientifici hanno mostrato risultati interessanti per l’uso di camomilla su una vasta gamma di condizioni, tra cui malattie nervose, cardiovascolari, gastrointestinali, cutanee, oculari e disturbi metabolici. Laddove presenti non sono stati trovati risultati discordanti tra le evidenze sull’uomo e quelle precliniche, pertanto sono incoraggiati ulteriori studi. Gli effetti maggiormente descritti nell’uomo riguardano il contesto diabetico, una condizione che sorprendentemente si discosta dalla maggior parte degli usi tradizionali, spesso ancora non sufficientemente supportati dalla scienza.

 
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Articolo scientifico: Chamomile (Matricaria chamomilla L.): A Review of Ethnomedicinal Use, Phytochemistry and Pharmacological Uses.
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Anno: 2020
Link: https://doi.org/10.1016/j.ctim.2019.102284

Libro: Farmacognosia e fitoterapia: basi farmacologiche ed aspetti applicativi.
Autori: Mazzanti G, Dell’Agli M, Izzo A.
Editore: Piccin
Anno: 2020

Libro: Farmacognosia e fitoterapia: basi farmacologiche ed aspetti applicativi.
Autori: Capasso F, Grandolini G, Izzo A.A.
Editore: Springer
Anno: 2006

Domande e risposte

Quali sono i meccanismi alla base dell’azione della camomilla?

I componenti della camomilla agiscono mediante diversi meccanismi d’azione, si suppone che gli effetti siano il risultato dell’azione di più molecole, ma ancora non sono stati chiariti i bersagli molecolari. Le molecole matricina, camazulene, bisabololo e apigenina hanno mostrato attività antinfiammatorie e antiossidanti in diversi studi preclinici.

L’uso di camomilla è considerato sicuro?

La camomilla è considerata una droga sicura, è necessario prestare attenzione in caso di soggetti allergici alle Asteraceae e in caso di pazienti in trattamento con farmaci sedativi o anticoagulanti, in cui è da evitare la co-somministrazione.

La camomilla aiuta a dormire?

Sebbene la camomilla sia tradizionalmente associata a proprietà sedative, gli studi scientifici a supporto di questa attività sono troppo scarsi per trarre delle conclusioni, sebbene i risultati raccolti siano verso questa direzione.

La camomilla è indicata per le infiammazioni oculari?

La camomilla trova impiego tradizionale nei confronti delle infiammazioni oculari lievi, tuttavia, la sua applicazione è sconsigliata nei casi di moderata gravità o in presenza di infezioni (pus). Nonostante si trovi in diversi preparati oculari (in gocce), anche in associazione con altre piante, le evidenze scientifiche sulla sua possibile efficacia sono ancora scarse.

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