Indice
Domande e risposte
Iperidrosi: che cos’è
L’iperidrosi è una condizione nella quale la
sudorazione prodotta è eccessiva. Può interessare una
singola area (iperidrosi focale) oppure
tutto il
corpo.
Il significato di questo termine, iperidrosi, è proprio quello di
eccesso di
sudore.
La sudorazione è una reazione fisiologica ad uno stimolo di diversa natura: fa parte dei meccanismi di
termoregolazione, attraverso i quali l’organismo mantiene costante la temperatura corporea.
Sudare è un sistema efficace per
sopravvivere, entro certi limiti, quando la temperatura esterna è molto calda o fredda e per
eliminare il
calore quando viene praticato sport. Ma l’eliminazione di quantità eccessive di acqua attraverso la
pelle può essere la spia di un disturbo e determinare, a sua volta, rischi per la salute.
Il disturbo interessa il
2-3% della popolazione italiana; in
3 casi su 10 è ereditario.
Le cause dell'iperidrosi

La secrezione di sudore è un fenomeno fisiologico che contribuisce a mantenere la temperatura corporea
costante. Accomuna tutti i mammiferi, ma nell’uomo raggiunge livelli molto sofisticati. Non è, invece, presente, in specie di animali
meno evoluti, come i
rettili: come noto, i serpenti devono stare al sole o comunque al caldo per mantenere la loro temperatura nei range compatibili con la loro biologia.
Normalmente noi uomini produciamo circa
mezzo litro di
sudore al
giorno. Questo volume aumenta, ad esempio, come reazione fisiologica alle
temperature calde.
Il calore eccessivo attiva speciali sensori presenti sulla nostra pelle, che inviano al
cervello un messaggio di allarme. Il cervello attiva, di conseguenza, una serie di circuiti che portano all’aumento dell’
eliminazione dell’acqua attraverso la
pelle. Evaporando dalla superficie dell’epidermide, il sudore le sottrae calore, raffreddandola.
In un certo senso si
suda per il
caldo anche quando si compie
attività sportiva. L’esercizio mette in moto una serie di
reazioni metaboliche che producono calore: non a caso si dice “bruciare calorie”. Per evitare che la temperatura corporea aumenti troppo e crei possibili
rischi per la salute, l’organismo attiva la sudorazione, che la riabbassa.
La sudorazione
eccessiva, non giustificata da una temperatura esterna particolarmente elevata o dall’esecuzione di esercizio fisico, può dipendere da cause diverse, di tipo
psicologico o
fisico.
In generale, si distingue un’iperidrosi primaria ed una forma secondaria causata da
altre malattie. Di seguito una breve panoramica sulle diverse condizioni che possono realizzarsi.
L’iperidrosi ascellare, palmare e facciale
Si può sudare senza un perché? In realtà
no: una
ragione c’è
sempre.
Ma di alcune
forme di iperidrosi (fra l’1 ed il 5% del totale) non è ancora stata chiarita la
causa: in questi casi, il disturbo viene definito iperidrosi primaria o
iperidrosi idiopatica. Il disturbo compare durante l’adolescenza e più spesso sulle mani, per poi estendersi anche agli altri distretti.
Esiste un’ipotesi sulla sua
origine: per ragioni non note, determinati
centri nervosi situati nell’ipotalamo sarebbero iperreattivi in alcune persone. Questo determinerebbe una
stimolazione eccessiva del sistema nervoso simpatico e, come conseguenza finale, una
produzione patologica di
sudore. In pratica, in questi soggetti, sono le ghiandole sudoripare a reagire in maniera sproporzionata a stimoli fisiologici.
In particolare, lo
stress sembra creare un circolo vizioso: causa un aumento della sudorazione, che porta a sua volta al
peggioramento della condizione di tensione e ansia. Così diventa possibile sudare copiosamente anche in inverno, con temperature fredde e senza avere praticato sport.
Le
cause sembrano essere
genetiche ed
ereditarie in un 30-50% dei casi.
La forma primaria è prevalentemente familiare e si manifesta soprattutto a livello di:
- Palmo delle mani (iperidrosi palmare);
- Piante dei piedi (iperidrosi plantare);
- Ascelle (iperidrosi ascellare);
- Viso (iperidrosi facciale).
In misura minore possono essere interessate parti come:
- I glutei (iperidrosi delle natiche);
- La schiena (iperidrosi lombare);
- L’inguine (iperidrosi inguinale).
L’iperidrosi dei capelli
In alcune persone la forma primaria di questo disturbo colpisce il
cuoio capelluto.
La condizione costringe ad effettuare shampoo molto frequenti, nel tentativo di detergere la testa ed evitare l’effetto appiccicaticcio causato dalla presenza del sudore, che viene spesso scambiato per sebo anche se, in realtà, i capelli non sono grassi ma sudati.
Quali,
rimedi, dunque, per l’iperidrosi del cuoio capelluto? È importante effettuare
lavaggi frequenti, per rimuovere il sudore ed evitare la formazione del cattivo odore, usando
detergenti non aggressivi e poco schiumogeni.
L’iperidrosi secondaria
La forma secondaria del disturbo può riconoscere
cause diverse, di tipo:
- Ormonale;
- Metabolico;
- Tumorale;
- Altra natura.
Questo rischio è tanto maggiore se nel paziente sono presenti anche
segni generali di
indebolimento,
perdita di peso, stanchezza persistente oppure sintomi quali
ansia e
tachicardia.
Un altro aspetto che può suggerire la presenza di una malattia sottostante è l’
iperidrosi notturna.
L’eccessiva sudorazione secondaria a patologie può manifestarsi in
maniera diffusa (iperidrosi generalizzata) oppure in aree precise del corpo (iperidrosi focale).
L’iperidrosi generalizzata: le cause
L’
eccesso di sudorazione può essere un
segnale di
malattie:
- Endocrine: ipertiroidismo, ipoglicemia, diabete, obesità o altre patologie che coinvolgono gli ormoni;
- Tumorali: linfoma, leucemia;
- Infettive: tubercolosi, endocardite, alcune infezioni fungine sistemiche che colpiscono le persone immunocompromesse;
- Del sistema nervoso centrale: alla base vi possono essere traumi che hanno prodotto lesioni cerebrali oppure una neuropatia, malattie come il Parkinson.
Un’altra possibile causa è rappresentata dall’
assunzione di farmaci:
antidepressivi,
antinfiammatori FANS e
ipoglicemizzanti possono scatenare un’eccessiva secrezione di sudore.
Anche l’abuso di alcol o droghe può causare iperidrosi.
Stati fisiologici che comportano modificazioni dell’assetto ormonale come la
gravidanza (iperidrosi gravidica) e la
menopausa possono provocare iperidrosi generalizzata.
L’iperidrosi focale
Durante l’
ingestione di cibi particolarmente saporiti o piccanti vengono stimolate le fibre nervose delle zone che circondano la bocca, che attivano la sudorazione locale (iperidrosi gustativa o iperidrosi durante i pasti).
Mentre normalmente si tratta di un fenomeno impercettibile, in alcune persone può assumere proporzioni molto più evidenti. Può succedere, per esempio, nei soggetti diabetici, a causa della particolare sensibilità delle loro fibre nervose, che reagiscono in maniera anomala a stimoli fisiologici (neuropatia diabetica).
Oppure in coloro che
soffrono di herpes zoster (il cosiddetto
fuoco di Sant’Antonio) al viso o di lesioni o patologie del sistema nervoso centrale: anche qui, è l’anomala reattività delle
fibre nervose a
determinare l’eccesso di sudore.
Un’altra possibile causa di iperidrosi gustativa è rappresentata dalle
lesioni della ghiandola parotide, conseguenti ad un trauma, una malattia oppure ad un intervento chirurgico. Questa condizione viene definita
sindrome di Frey.
Di solito, un sistema efficiente per distinguere la sudorazione gustativa patologica da quella fisiologica è osservare se si presenta da un solo lato. Se è asimmetrica, infatti, è più probabile che sia causata da una malattia.
Malattie osteoarticolari come l’osteoartropatia ipertrofica possono determinare una forma di iperidrosi delle
mani.
Iperidrosi e tiroide. In alcune persone che soffrono di
ipotiroidismo si può manifestare una condizione che comporta una produzione anomala di sudore a livello degli stinchi (iperidrosi delle gambe), il mixedema pretibiale.
Iperidrosi primaria ed eritrofobia
Spesso la produzione eccessiva di sudore è associata alla
facilità ad arrossire.
Chi ne soffre avverte una reazione simile alle
vampate di calore, che sale dal collo fino al viso e arrossisce in modo più evidente e più frequentemente del normale.
Anche in questo caso, si tratta di un
disturbo familiare.
Sudorazione notturna
Nella maggior parte dei casi, la
sudorazione notturna è dovuta alla temperatura alta: mantenere una temperatura ambiente fresca nella stanza in cui si dorme, evitando che i
riscaldamenti siano
regolati su livelli eccessivi, aiuta a dormire meglio.
Quando si usa l’espressione sudorazione notturna nella sua
accezione patologica, si intende una serie di episodi nei quali la sudorazione è accentuata in assenza di condizioni di temperatura elevata e può arrivare a bagnare gli indumenti e le lenzuola.
Questo fenomeno può essere causato da:
- Assunzione di farmaci: può succedere con alcuni antidepressivi, con terapie ormonali o medicinali che si prendono per trattare il diabete (ipoglicemizzanti) e che possono causare una riduzione eccessiva dei livelli di glicemia, con alcuni antinfiammatori (i farmaci che abbassano la febbre, i cosiddetti antipiretici, aumentano la sudorazione);
- Disturbi dell’umore, come l’ansia; lo stress stimola l’attività delle ghiandole sudoripare;
- Neuropatie del sistema autonomo, che coinvolgono gli stessi circuiti nervosi che hanno il compito di regolare la sudorazione;
- Sonno disturbato da episodi di apnee notturne;
- Infezioni, fra cui la mononucleosi;
- Malattie della tiroide come l’ipertiroidismo;
- Alterazioni ormonali associate alla gravidanza o alla menopausa;
- Tumori: diverse forme di tumore, in particolare leucemie e linfomi, possono dare episodi di sudorazione notturna intensa.
La sudorazione notturna nell’uomo non è più diffusa rispetto a quella della donna. A parte le questioni legate alle fluttuazioni ormonali, l’
uomo può avere episodi di sudorazione notturna dovuti a tutte le altre cause sopra riportate.
L’iperidrosi infantile
La sudorazione eccessiva può riguardare
anche i
bambini e il
neonato.
Nella maggior parte dei casi si tratta di fenomeni transitori, che rientrano con il tempo nella normalità.
L’approfondimento clinico diventa, invece, necessario quando il piccolo manifesta anche
altri sintomi, che possono suggerire la presenza di una malattia.
Iperidrosi e bromidrosi
Consiste nella produzione di un odore corporeo
sgradevole dovuta all’
eccesso di sudore e in alcuni casi è associata all’
iperidrosi.
L’effetto è causato dalla decomposizione dei batteri contenuti nelle secrezioni delle ghiandole sudoripare e dei detriti cellulari presenti localmente.
Nelle persone con iperidrosi, il cattivo odore non è dovuto alla
carenza di
igiene ma alle quantità eccessive di sudore prodotto.
Iperidrosi e disidrosi
La
disidrosi (eczema disidrosico) è una
malattia dermatologica che si manifesta con la comparsa di bollicine associate a prurito e qualche volta a dolore sulle mani e, a volte, dei piedi.
Malgrado sia spesso presente nelle persone che soffrono di iperidrosi, le cause potrebbero essere diverse. Mentre le
cause non sono ancora state
chiarite, sono stati individuati i
fattori di
rischio:
- Lo stress;
- L’esposizione a determinate sostanze (metalli come il cromo, il nichel e il cobalto).
L’iperidrosi rappresenta un ulteriore fattore di rischio.
I rimedi per la disidrosi. Per tenere sotto controllo i sintomi possono essere applicate pomate lenitive; nei casi più seri il dermatologo prescrive prodotti a base di cortisone.
Iperidrosi e ricostruzione delle unghie
La
ricostruzione delle unghie è un trattamento estetico che consiste nell’applicazione di un gel sulla superficie dell’unghia e nella sua successiva polimerizzazione sotto
lampada UV.
La procedura permette di avere unghie più resistenti e di colorarle nella sfumatura cromatica desiderata.
Quando è presente iperidrosi, l’applicazione del gel per la ricostruzione può non avere successo. In alcuni casi, il
gel polimerizzato si
stacca dopo qualche giorno.
I sintomi: quando il sudore rovina la vita
Nelle persone con iperidrosi la sudorazione può essere così
forte da inzuppare gli indumenti e causare macerazione e fissurazioni dei palmi delle mani e delle piante dei piedi, a livello dei quali la pelle appare bianca e lucida.
Il problema può essere tanto intenso da causare sgocciolamento di
sudore e
può ripercuotersi sulla vita sociale e relazionale.
Porgere una mano scivolosa o indossare abiti incollati al corpo e umidi può essere molto
imbarazzante.
La secrezione di sudore può peggiorare con la tensione ed essere essa stessa causa di
stress emotivo,
ansia e
isolamento sociale.
La diagnosi dell’iperidrosi
Il disturbo viene riconosciuto durante la visita medica, anche alla
luce del racconto del paziente.
Innanzitutto, il medico distingue se si tratta di un fenomeno primario oppure se è legato ad una malattia. Questo passaggio è estremamente importante, perché permette di cogliere una patologia sottostante potenzialmente seria che necessita di cura.
Talvolta può essere utile procedere con alcuni esami, per confermare l’ipotesi.
A chi rivolgersi? Lo specialista di riferimento per questa patologia è il
dermatologo. Se presente nella forma secondaria, il medico da contattare dipenderà dalla malattia di base (
endocrinologo,
oncologo…).
Il test di minor
Per studiare l’iperidrosi focale si può usare il
test dello
iodio e
amido: viene applicata sulla zona interessata una soluzione di iodio, che viene lasciata asciugare e poi spolverata con amido di mais.
La polvere evidenzia in colore più scuro (blu-nero) le aree in cui la sudorazione è più intensa.
Questa prova può essere utile per identificare la presenza di particolari forme di iperidrosi come la sindrome di Frey.
Il paper test
Viene utilizzata una
carta assorbente speciale che viene prima pesta, poi applicata nella zona colpita, lasciata in posa 5 minuti e successivamente ripesata.
Il test serve a quantificare il sudore prodotto nell’unità di tempo.
Gli esami del sangue
Il medico può prescrivere
esami del sangue per escludere o confermare che la condizione sia secondaria ad una patologia:
Come si cura
L’
iperidrosi secondaria viene trattata
curando la
malattia primaria che l’ha generata.
L’approccio è di tipo
medico o
chirurgico.
Le soluzioni mediche
I trattamenti medici producono un effetto
temporaneo,
non risolutivo.
I rimedi per l’iperidrosi ascellare
Gli antitraspiranti sono
efficaci soprattutto nell’iperidrosi ascellare.
Sono disponibili in crema, spray e polvere e funzionano come comuni deodoranti ma contengono anche sostanze quali i sali di alluminio, che ostruiscono i condotti che portano il sudore dalle ghiandole sudoripare (dove viene prodotto) alla superficie della pelle.
Non possono essere impiegati per trattare l’iperidrosi delle mani o dei piedi.
Un ulteriore
svantaggio è dato dal fatto che spesso provocano
bruciore e
irritazione, che possono portare a interromperne l’impiego.
I rimedi per l’iperidrosi delle mani e dei piedi
Altri prodotti spesso applicati sono gli astringenti, che asciugano le ghiandole sudoripare. Possono essere usati, formulati in crema, per controllare la sintomatologia dell’iperidrosi delle mani e dei piedi.
Negli USA è stato approvato un prodotto che consiste in una salviettina imbevuta di glicopirrolato, che agisce sulle fibre nervose presenti nella pelle, riducendo la reattività delle ghiandole sudoripare.
Il botulino
In una percentuale di casi piuttosto elevata (85%) risulta
efficace la
tossina botulinica A, che viene iniettata nella pelle delle aree colpite e blocca la muscolatura delle ghiandole sudoripare.
L’effetto compare a distanza di qualche giorno e si protrae per circa 4-6 mesi, trascorsi i quali la seduta deve essere ripetuta.
La tossina botulinica è un rimedio anche per l’iperidrosi delle mani e dei piedi.
Gli svantaggi di questo trattamento sono rappresentati dai
costi, dalla necessità di rieseguire le iniezioni periodicamente e dal fatto che le sedute sono dolorose.
La ionoforesi per l’iperidrosi
La pelle delle aree interessate può essere sottoposta a terapie fisiche come la
ionoforesi.
L’area da trattare viene immersa in acqua e le vengono somministrate
deboli scariche elettriche che inibiscono l’attività delle ghiandole sudoripare.
La ionoforesi ha efficacia molto elevata (funziona nell’80-90% circa dei casi) ma deve essere
ripetuta settimanalmente.
La radiofrequenza
La
radiofrequenza produce calore a cui vengono esposte le ghiandole sudoripare, che sono sature di acqua rispetto al tessuto circostante,
inattivandole.
Ogni seduta del trattamento, che deve essere
ripetuto con
periodicità, dura circa una decina di minuti.
Le nuove cure
Da qualche anno è disponibile un farmaco chiamato
ossibutinina, che agisce sul sistema nervoso simpatico, quello coinvolto nell’iperidrosi.
Questo rimedio permette di tenere sotto
controllo la
sintomatologia nei casi più gravi, riducendo l’impatto sociale del fenomeno.
Particolari situazioni di tensione psicologica associata ad ansia possono essere trattati con ansiolitici.
I rimedi naturali
Questo disturbo costringe a
lavaggi frequenti. Per prevenire eventuali irritazioni è dunque utile utilizzare
detergenti non aggressivi.
Anche se potrebbe sembrare controintuitivo, sono raccomandati i prodotti
a base oleosa, che non producono schiuma e che si sciolgono a contatto con l’acqua. Questi detergenti rimuovono il sudore e i detriti che si accumulano sulla superficie cutanea senza impoverire il mantello idrolipidico.
Per
prevenire la formazione del cattivo odore (bromidrosi) è anche utile fare pediluvi con acqua tiepida e bicarbonato.
L’operazione
L’
intervento chirurgico è l’extrema ratio per ridurre i livelli della sudorazione quando la qualità di vita del paziente è compromessa e nessuno dei trattamenti indicati ha avuto successo.
L’intervento per l’iperidrosi ascellare
Un primo approccio chirurgico consiste nella rimozione delle ghiandole sudoripare coinvolte nel fenomeno.
La procedura può essere praticata anche utilizzando
metodiche laser.
L’intervento per l’iperidrosi ascellare e delle mani
In alcuni casi, viene proposto l’intervento di
Simpaticofrassi Endoscopica Toracica (ETS), che consiste nell’interruzione delle fibre nervose simpatiche responsabili dell’ipersudorazione.
L’intervento funziona anche per l’iperidrosi facciale? La chirurgia è indicata per la risoluzione dell’iperidrosi ascellare e delle mani, ma spesso risulta risolutiva anche per quella del viso.
L’intervento ha successo nella quasi totalità dei casi e i risultati sono apprezzabili da subito. Ma può essere eseguito solo su pazienti selezionati e può, anche se raramente, scatenare effetti collaterali. Il più frequente è l’iperidrosi compensatoria: in pratica il corpo reagisce all’impossibilità di produrre sudore nella zona trattata aumentando la secrezione in altre aree.
I risultati sono
definitivi: la recidiva si verifica quando l’interruzione delle fibre nervose
non è stata
totale.
Viene eseguito in anestesia generale e comporta l’esecuzione di due piccole incisioni sul lato del torace. Il decorso post-operatorio è in genere rapido, con un recupero immediato e una degenza media di un paio di giorni.
Domande e risposte
Che cos’è l’iperidrosi?
È una condizione nella quale la produzione di sudore è eccessiva rispetto agli stimoli a cui il corpo è esposto.
Come si cura?
Può essere trattata con terapie mediche oppure con la chirurgia.
Nel primo caso, vengono applicati prodotti contenenti sostanze antitraspiranti o astringenti oppure assunti farmaci che, complessivamente, riducono la produzione di sudore oppure impediscono la sua fuoriuscita sulla superficie cutanea.
Fra le terapie mediche sono ricomprese anche le iniezioni di tossina botulinica e trattamenti fisici come la ionoforesi in acqua.
Si tratta di rimedi temporanei, che devono essere ripetuti periodicamente.
La chirurgia ha invece un effetto definitivo e ha successo in una percentuale molto elevata di casi. L’interruzione delle fibre nervose simpatiche responsabili dell’iperidrosi a livello toracico permette di migliorare l’iperidrosi delle mani, delle ascelle e, in alcune circostanze, anche del viso.
Come faccio a capire se ho l’iperidrosi?
Occorre valutare se il sudore viene prodotto in quantità eccessive anche in condizioni normali, quando non fa molto caldo e non si è praticata attività sportiva da poco.
Esistono, però, dei test oggettivi per confermare l’iperidrosi, alcuni dei quali sono utili alla diagnosi di specifiche forme della malattia.
Il test di minor consiste nell’applicare sostanze che si colorano di blu-nero in presenza di eccessive quantità di sudore. Il paper test viene eseguito per quantificare precisamente il volume di sudore prodotto e si basa sull’applicazione di un foglio di carta assorbente nell’area interessata e nella sua pesatura al termine del tempo di posa.
Come curare l’iperidrosi in modo naturale?
Non esistono sistemi per curare definitivamente il disturbo con metodi naturali. La cura risolutiva può essere ottenuta solo con la chirurgia.
Possono, tuttavia, essere utilizzati detergenti oleosi non aggressivi, che permettono lavaggi frequenti e una pulizia che non irrita la pelle. Inoltre, possono essere effettuati pediluvi, in caso di iperidrosi dei piedi, con acqua tiepida e bicarbonato.
Come curare l’iperidrosi alle mani?
La risoluzione definitiva può essere ottenuta con l’intervento di Simpaticofrassi Endoscopica Toracica (ETS), che consiste nell’interruzione delle fibre nervose simpatiche responsabili dell’ipersudorazione.
Le terapie mediche possono dare buoni risultati ma devono essere ripetute periodicamente (tossina botulinica, applicazione di astringenti, ionoforesi).