Contenuto realizzato dal Prof. Francesco Raspagliesi
Direttore S. C. Ginecologia Oncologica, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori
Indice
Il carcinoma ovarico
Per carcinoma dell’ovaio si intende la
proliferazione incontrollata, neoplastica delle cellule dell’ovaio o della salpinge.
Epidemiologia

In Italia circa
37.000 donne sono affette da tumore ovarico. Ogni anno si diagnosticano circa 6.000 nuovi casi (più di 10 per 100mila donne/anno) e, secondo il registro tumori, il numero delle nuove diagnosi
è in crescita (+ 7% negli ultimi 5 anni).
Il tumore dell’ovaio rappresenta un gruppo eterogeneo di diverse malattie, potendosi distinguere principalmente in
tumori epiteliali (originanti dalla superficie dell’ovaio) e
tumori non epiteliali (i.e., germinali e stromali).
Fattori di rischio
L’eziologia del carcinoma ovarico è poco conosciuta.
Sono identificati
quattro principali fattori di rischio:
- Ovulazione che si ripete mensilmente durante la vita fertile;
- Stimolazione gonadotropinica (ipofisaria);
- Fattori ambientali;
- Fattori genetici (mutazione del gene BRCA e sindrome di Lynch).
Stadiazione

Il tumore dell’ovaio si classifica in stadio iniziale
quando ancora confinato all’apparato ginecologico e
avanzato quando è causa di lesioni disseminate all’interno della cavità addominale.
Ad oggi,
non esiste un metodo di screening efficace nell’identificare i tumori dell’ovaio allo stadio iniziale e
la maggior parte dei casi è diagnosticata quando già il tumore da sintomi per l’interessamento diffuso della cavità addominale.
Il dosaggio sierico del CA125, la valutazione clinica e l’ecografia possono essere utili nel discriminare una
cisti ovarica da un tumore ovarico.
Terapia
Il trattamento del tumore ovarico richiede un
approccio combinato con chirurgia e chemioterapia. La chirurgia ha lo scopo di asportare la malattia visibile e palpabile all’interno della cavità addominale (peritoneale) mentre la chemioterapia ha lo scopo di tentare di distruggere la malattia microscopica.
La parola all’esperto

“Il tumore dell’ovaio è una malattia aggressiva che necessita di una trattamento da 'personale esperto'”, commenta il Dr
Francesco Raspagliesi,
responsabile dell’unità complessa di Oncologia Ginecologica della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
Negli ultimi anni, il Dr Raspagliesi ha partecipato in qualità di
Principal Investigator a numerose ricerche su chemioterapie innovative e chirurgia radicale per il trattamento dei tumori ovarici. Il Dr. Raspagliesi ed il Suo team partecipano attivamente alla ricerca clinica sul tumore dell’ovaio e le altre
neoplasie ginecologiche.
Il Dr Raspagliesi spiega che:“
La scelta di una terapia efficace, un approccio multidisciplinare, una chirurgia adeguata e la centralizzazione delle pazienti in centri oncologici di riferimento sono i punti cardine per garantire un miglior livello di cura alle nostre pazienti“.
I dati della letteratura scientifica parlano chiaro. Numerosi sono gli studi che mostrano che un approccio chirurgico adeguato garantiscono una sopravvivenza nettamente migliore rispetto alle pazienti sottoposte a chirurgia non radicale. Inoltre, numerosi trials chirurgici e chemioterapici sono attivi presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, potendo garantire così nuove speranze per le pazienti che non hanno ricevuto un trattamento efficace.
