Indice
L’
astigmatismo è un
disturbo della vista (ametropia) che comporta una minore nitidezza visiva a causa di un’anomalia di curvatura della
cornea (il tessuto trasparente che riveste la superficie anteriore dell’occhio) o, più raramente, del
cristallino (la lente naturale dell’occhio).
Nell’astigmatismo la
superficie dell’occhio è
deformata. Il modello più frequentemente usato per spiegare l’astigmatismo è quello del mappamondo: immaginiamo l’occhio percorso da
meridiani, linee verticali che collegano i poli. Nell’occhio astigmatico, la cornea ha forma elissoidale, a differenza dell’occhio sano, nel quale è
sferoidale. Quindi il suo raggio di curvatura misurato a livello dei meridiani non è costante.
Astigmatismo:
cosa significa? Una cornea astigmatica ha una
curva più accentuata (secondo un asse) e una più piatta (secondo l’altro): ha una forma che viene definita torica, a forma di uovo. I
raggi di luce non convergono tutti nello stesso punto, ma si formano
due linee focali (non punti), definite lineette stigmatiche. Non a caso l’etimologia del termine astigmatismo rimanda all’espressione assenza di un punto.
Se l’occhio normale è simile ad un pallone da calcio, quello astigmatico è simile ad un
pallone da rugby (o a un uovo).
Astigmatismo e diplopia. L’assenza di un fuoco determina una
visione poco definita (
sfuocata, appunto) e, nei casi più gravi,
sdoppiata (
diplopia) o leggermente distorti (ad esempio, un cerchio può essere percepito come un ovale).
Gli astigmatici vedono male da vicino o da lontano? L’astigmatismo è un difetto che si manifesta guardando
sia da lontano che da vicino.
Perché l’astigmatismo
peggiora con il tempo? Questo difetto visivo può essere presente fin dalla nascita (è un difetto
congenito) e tende a variare (poco significativamente) nel corso della vita a causa della continua
pressione esercitata dalle palpebre superiori durante i movimenti di ammiccamento, ossia di apertura e chiusura delle palpebre.
L’astigmatismo è un disturbo della vista piuttosto
diffuso, presente (quando maggiore di 0,5 diottrie) nel
44% della popolazione.
Consulta i centri che hanno dichiarato di essere specializzati in Astigmatismo:
Le tipologie di astigmatismo
L’astigmatismo può essere soggetto a diverse classificazioni.
Astigmatismo regolare e irregolare
L’astigmatismo
regolare è quello più diffuso, correggibile sia con
occhiali che con
lenti a contatto. La cornea dell’occhio affetto da astigmatismo regolare ha la stessa curvatura lungo tutto il meridiano e meridiano più curvo e quello più piatto (orientati secondo i due assi dell’ellisse, orizzontale e verticale) sono perpendicolari fra loro.
L’astigmatismo
irregolare, molto meno frequente, può essere secondario a
traumi corneali,
interventi chirurgici o
infiammazioni/infezioni che alterino la geometria della cornea. Può essere dovuto a cicatrici causate da traumi o patologie, che determinano deformazioni della cornea. Nell’occhio affetto da astigmatismo irregolare le due curvature (secondo i due assi dell’ellisse, orizzontale e verticale) non sono perfettamente perpendicolari l’una all’altra. L’occhio assume dunque una forma ad uovo inusuale.
L’astigmatismo irregolare può essere trattato con
LASIK quando il grado di
irregolarità è
piccolo, anche se l’intervento non garantisce risultati di qualità paragonabile a quella di un astigmatismo regolare.
L’astigmatismo irregolare può essere causato da
alterazioni traumatiche della cornea (compresi piccoli traumi ripetuti nel tempo), o a sue lesioni o infezioni, o disturbi del
nervo trigemino (che la innerva). Oppure ad una patologia dell’occhio chiamata cheratocono.
Astigmatismo e
cheratocono. Il cheratocono è una malattia progressiva non infiammatoria della
cornea, che ne produce l’
assottigliamento, l’indebolimento e la deformazione, a seguito della quale assume la caratteristica
forma conica che dà il nome alla patologia. Osservata di profilo, la superficie dell’occhio è più sporgente del normale.
L’assottigliamento della cornea è dovuto ad un processo degenerativo delle
fibre di collagene che compongono il tessuto oculare, che ne determina una riduzione della
resistenza meccanica: la cornea, incapace di resistere alla pressione interna dell’occhio, si sfianca e, nei casi più gravi, può
perforarsi.
Come si diagnostica il cheratocono? Spesso il cheratocono è associato alla
miopia, raramente alla ipermetropia: questi vizi refrattivi sono anche i sintomi con cui si manifesta la malattia, che può essere diagnosticata mediante l’
oftalmometria (ossia la misurazione della curvatura corneale), la
topografia corneale (un esame strumentale con cui si misura il raggio della cornea in ogni punto) e la
misurazione dello spessore corneale.
Cheratocono: cosa fare. Per irrobustire la cornea e prevenirne lo sfiancamento si pratica un intervento minimamente invasivo, definito cross-linking, attraverso il quale vengono creati nuovi legami tra le fibre di collagene. Viene instillato un collirio contenente una
sostanza fotosensibile (la
riboflavina, nota anche come vitamina B₂); in seguito l’occhio viene esposto ai
raggi ultravioletti. La reazione che ha luogo porta ad un rafforzamento dei legami nel tessuto oculare e a un ripristino della resistenza meccanica.

Astigmatismo della cornea o astigmatismo del cristallino
A seconda della struttura che, deformata, determina il difetto visivo si può distinguere in:
- Astigmatismo corneale: è dovuto ad un’anomala curvatura della cornea;
- Astigmatismo del cristallino (detto anche interno o lenticolare): è dovuto ad alterazioni (deformazioni astigmatiche) della curvatura del cristallino, la lente naturale dell’occhio. Si tratta di una forma rara.
Astigmatismo secondo regola, astigmatismo contro regola, astigmatismo obliquo
Se torniamo al modello del mappamondo descritto nei paragrafi precedenti, con la cornea assimilata ad una calotta sferica trasparente attraversata da meridiani, è possibile distinguere tre tipologie di astigmatismo seconda del meridiano che presenta la curvatura maggiore:
- Astigmatismo secondo regola: si tratta della forma di astigmatismo più diffusa, nella quale il meridiano più curvo è tra quelli verticali (compresi tra 60° e 120°);
- Astigmatismo contro regola: il meridiano più curvo è tra quelli orizzontali (compresi tra 0-30° e 150°-180°);
- Astigmatismo obliquo: il meridiano più curvo è tra quelli obliqui (compreso tra 60° e 30°, 120°-150°).
Astigmatismo semplice, astigmatismo composto, astigmatismo misto
Dal punto di vista della composizione con altri disturbi refrattivi, l’astigmatismo può essere definito:
- Astigmatismo semplice: l’occhio affetto da astigmatismo semplice presenta solo questo difetto visivo, che comporta la messa a fuoco delle immagini su una linea anziché su un punto preciso, come avviene fisiologicamente.
Si possono verificare due possibilità. Nella prima le due lineette stigmatiche si posizionano una sulla retina e una davanti alla retina (astigmatismo miopico semplice); nella seconda una lineetta stigmatica sulla retina, mentre l’altra posteriormente (astigmatismo ipermetropico semplice);
- Astigmatismo composto: Astigmatismo e miopia: l’astigmatismo può essere associato ad un altro disturbo refrattivo, come la miopia (astigmatismo miopico composto, nel quale entrambe le lineette stigmatiche si posizionano anteriormente alla retina). Astigmatismo e ipermetropia: l’astigmatismo può essere associato all’ipermetropia (astigmatismo ipermetropico composto, nel quale le lineette stigmatiche sono situate posteriormente alla retina);
- Astigmatismo misto: una lineetta stigmatica miope (un fuoco è davanti alla retina) e l’altra ipermetrope (l’altro fuoco è dietro).
Cosa comporta l’astigmatismo: i sintomi
Di per sé, l’astigmatismo comporta una visione sfuocata, a volte sdoppiata o deformata, sia da vicino che da lontano.
Lo sforzo che l’occhio deve compiere per compensare il difetto visivo non corretto ed ottenere un’immagine nitida dipende dal continuo cambio di messa a fuoco (accomodazione) e può provocare sintomi quali:
- Cefalea;
- Senso di affaticamento visivo;
- Bruciore agli occhi;
- Dolore ai bulbi oculari e all'arcata ciliare;
- Lacrimazione eccessiva;
- Fotofobia: in alcuni casi, lo sforzo che impegna l’occhio nel tentativo di mettere a fuoco correttamente la vista determina una ipersensibilità alla luce.
L’astigmatismo nei bambini

L’astigmatismo è un difetto visivo piuttosto diffuso, che comporta una
visione sfuocata e, in alcuni casi, sdoppiata o deformata. La maggiorparte delle persone, anche adulte, scopre di essere astigmatica nel corso di un
controllo oculistico prenotato per disturbi quali
bruciori oculari, cefalea, lacrimazione eccessiva.
A maggior ragione, nei
bambini, l’astigmatismo, come tutti gli altri difetti visivi, può non essere percepito. La mancata correzione può
penalizzare il loro apprendimento e determinare risultati scolastici inferiori alle reali possibilità, oltre che impedire loro di praticare sport a livelli competitivi.
Per questa ragione, è importante effettuare nei più
piccoli screening che accertino il loro
visus.
L’astigmatismo può essere presente anche nei
bambini molto piccoli, di 2 o 3 anni, a differenza della
miopia (rara nella prima infanzia): un difetto superiore a 1 diottria è presente in circa il 5% degli occhi.
I sintomi che possono fare sospettare l’astigmatismo nei bambini sono:
- Bruciore agli occhi;
- Lacrimazione:
- Abitudine a ruotare la testa osservando la lavagna per individuare l’inclinazione che permette di vedere meglio;
- Abitudine a strizzare gli occhi per mettere a fuoco.
L’astigmatismo è un difetto visivo che tende a peggiorare, anche se lievemente, nel tempo, ma mai a migliorare. Nei bambini con astigmatismo forte, l’uso continuo degli occhiali aiuta a non sforzarsi e a diminuire la possibilità di una progressione del vizio refrattivo.
Consulta le strutture che effettuano una Visita oculistica pediatrica:
La diagnosi dell’astigmatismo
Molto spesso chi è astigmatico se ne accorge solo dopo una
visita oculistica. Anche per questa ragione, come già approfondito nel paragrafo dedicato, è opportuno sottoporre i bambini in fase di accrescimento a controlli della capacità visiva.
Per l’astigmatismo, è disponibile un
autotest che consiste nell’
osservazione di una stella. Malgrado ciò, la diagnosi vera e propria del difetto visivo deve essere effettuata nell’ambito di una visita oculistica completa, nella quale si individua la migliore correzione e che può comprendere:
- Topografia corneale: si tratta di un esame computerizzato che permette di ottenere una mappa della curvatura della cornea in ogni punto, in modo da poter diagnosticare correttamente tutti i tipi di astigmatismo;
- Lettura dei caratteri della tabella ottotipica;
- Cheratometria (o oftalmometria): è la misurazione della curvatura della cornea, che viene impiegata per valutare l’entità dell’astigmatismo e per la diagnosi precoce del cheratocono;
- Tomografia corneale: si tratta di una procedura che analizza la forma, la curvatura e le dimensioni di tutte le strutture della porzione anteriore dell'occhio. Il paziente, seduto su di uno sgabello con fronte e mento appoggiati ad apposite strutture, deve fissare per pochi secondi una sorgente luminosa, mentre una telecamera esegue una serie di scansioni della cornea;
- Autorefrattometria: consiste in una procedura finalizzata alla valutazione computerizzata oggettiva del difetto visivo;
- Test soggettivo della refrazione: permette di ottenere, con la collaborazione del paziente, la corretta misura dell'astigmatismo.
Quando l’astigmatismo è grave? In base alla gravità, l’astigmatismo può essere considerato:
- Astigmatismo lieve: se il difetto è compreso fra le 0.25 e le 1,00 diottrie;
- Astigmatismo medio: se è compreso fra 1.25 e 2.00 diottrie;
- Astigmatismo elevato: se è superiore alle 2,00 diottrie.
Come si corregge l’astigmatismo
L’obiettivo delle procedure di correzione è quello di compensare la curvatura irregolare della cornea che causa la visione sfuocata.
Astigmatismo senza occhiali. Avere un po’ di astigmatismo è normale, nel senso che un certo grado di astigmatismo corneale è fisiologico: fino a 0,5 diottrie si può evitare di correggerlo.
Tale difetto viene generalmente compensato in modo naturale dai mezzi diottrici interni all’occhio (come il cristallino, il corpo vitreo, …).
Gli occhiali per l’astigmatismo
Gli occhiali per l’astigmatismo sono stati inventati nel 1841, negli Stati Uniti, e possono allocare due tipi di lenti correttive:
- Cilindriche, posizionate secondo l’asse;
- Toriche: sono le più usate; si tratta di lenti che svolgono un’azione correttiva nel meridiano principale ed un’altra nel secondo meridiano principale.
Chi soffre di astigmatismo elevato ad entrambi gli occhi potrebbe, malgrado l’utilizzo di occhiali, non riuscire a correggere adeguatamente il difetto.
Posso trovare gli occhiali per l’astigmatismo in farmacia? No. Gli occhiali premontati venduti in farmacia rispondono ad esigenze di correzione standardizzabili. La prescrizione degli occhiali per correggere l’astigmatismo deve essere effettuata in maniera personalizzata, nell’ambito di una visita oculistica.
Leggere e interpretare una prescrizione per gli occhiali
La prescrizione per lenti e occhiali segue parametri standard e solo nel caso di astigmatismo è composta da tre parti (in tutti gli altri casi solo dal primo parametro):
- La prima parte è definita sfera (SPH o SF): il numero indicato esprime le diottrie necessarie a correggere il difetto di miopia (se è necessaria una lente concava il numero è preceduto dal segno -) o ipermetropia (se è necessaria una lente convessa il numero è preceduto dal segno +);
- La seconda parte è il cilindro (CIL): il dato è segnalato in diottrie ed è presente solo se la prescrizione riguarda un occhio astigmatico ed è generalmente preceduto dallo stesso segno del numero indicato nella prima parte della prescrizione (sfera): può infatti trattarsi di astigmatismo miopico o astigmatismo ipermetropico. In caso di astigmatismo misto, i due segni sono diversi;
- La terza parte rappresenta l’asse (AX): anche qui il dato è presente solo se la prescrizione riguarda un occhio astigmatico. Viene compilata con una cifra che va da 0 a 180 e che indica i gradi di orientamento che la lente deve avere per correggere in modo efficiente il difetto di astigmatismo.
Ad esempio, nel caso di una prescrizione come -2.75 -1.25 90 capiamo subito che si tratta di una lente per astigmatismo (sono presenti tre parametri):
- SPH è -2.75: è necessaria una lente di 2.75 diottrie per portare l’acuità visiva a 10/10; l’occhio è miope (il segno è negativo) e dunque la lente deve essere concava;
- CIL è -1.25: è il parametro indicativo dell’astigmatismo (in diottrie); il segno negativo indica la necessità di una lente concava (astigmatismo miopico semplice);
- AX è 90: rappresenta l’asse (in gradi) del cilindro richiesto per mettere correttamente a fuoco i raggi luminosi e compensare la deformazione corneale.
Le lenti a contatto per l’astigmatismo
Le lenti a contatto per l’astigmatismo possono essere scelte fra quelle:
- Rigide a gas-permeabili: offrono una migliore ossigenazione rispetto alle lenti morbide e possono compensare la maggior parte delle tipologie di astigmatismo; sono l’unica soluzione (insieme agli occhiali) in caso di astigmatismo forte;
- Morbide: in genere permettono di ottenere una qualità della visione migliore rispetto ai classici occhiali. Le lenti morbide toriche sono indicate prevalentemente nei casi di astigmatismo lieve o moderato.
Le lenti a contatto per l’astigmatismo si possono indossare
mentre si dorme? Il Ministero della Sanità ha approvato
numerose lenti a contatto che è possibile indossare
fino a sei notte consecutive.
È comunque
consigliato sciacquare gli occhi con una soluzione salina prima di andare a dormire e appena alzati, per prevenire contaminazioni che possono determinare infezioni dell’occhio.
Astigmatismo e
presbiopia: quali lenti? Esistono lenti a contatto per la
correzione di difetti misti. Nel caso di astigmatismo e presbiopia vengono solitamente prescritte
lenti monovisione, ossia tali che una guidi un occhio nella visione a distanza e l’altra guidi l’altro occhio nella visione da vicino; queste lenti offrono ottimi risultati nella maggior parte dei pazienti.

La chirurgia refrattiva per l’astigmatismo: il laser

Sono astigmatico: devo portare per sempre gli occhiali? Non è detto. Da molti anni sono disponibili
metodiche laser per la correzione dell’astigmatismo. Malgrado l’efficacia e la sicurezza di queste procedure, in alcuni casi, tuttavia,
i risultati possono non essere garantiti nel lungo periodo.
In passato l’astigmatismo veniva corretto con
chirurgia incisionale (con un intervento chiamato
cheratotomia radiale), oggi superata dal
laser, che comporta una
vaporizzazione a freddo selettiva del tessuto corneale.
Il
laser per la correzione dell’astigmatismo è uno strumento che consente interventi veloci (durano
qualche minuto),
indolori (con la semplice instillazione di un
collirio anestetico il paziente non sente dolore),
affidabile (ormai si tratta di metodiche entrate nell’uso di routine), associato a rischi limitati (anche grazie alla mini invasività della manovra) e che permette un
recupero veloce (soprattutto perché non implica l’applicazione di punti di sutura).
Le tecniche laser oggi usate sono quella a eccimeri e quella
femtosecondi.
Le metodiche con cui viene impiegato il
laser a eccimeri sono:
- PRK (Photo Refractive Keratectomy): il laser agisce sulla parte superficiale della cornea, che si regolarizza, e corregge i punti focali multipli che causano l’astigmatismo, riallineandoli in un unico punto. Si tratta di un intervento che dura pochi minuti, viene eseguito con il paziente sveglio, anestetizzato localmente tramite instillazione di un collirio;
- LASEK (LASer Epitelio Keratomileusi): a differenza del PRK, la tecnica LASEK prevede il sollevamento di parte della cornea ed il suo successivo riposizionamento.
La tecnica SMILE per la correzione dell’astigmatismo. Il laser a femtosecondi (Femto-Lasik) permette di ridurre la dimensione dell’incisione e preserva l’integrità della cornea. Durante l’intervento, viene asportata una piccola porzione di cornea (lenticolo), creando un passaggio attraverso cui si accede alla parte sottostante di cornea che necessita di essere operata. Mentre il laser ad eccimeri lavora all’interno della cornea, il laser a femtosecondi si sostituisce al bisturi, favorendo l’accesso all’area da correggere. Al termine dell’intervento, la porzione di cornea viene riposizionata.
La sfida di questo tipo di chirurgia consiste nella personalizzazione, un rimodellamento della cornea che tenga conto delle caratteristiche individuali e consenta di ottenere un risultato migliore, in termini di capacità visiva, rispetto ai trattamenti standardizzati.
Malgrado la sofisticata tecnologia su cui si basano questi interventi, non sempre il laser consente di rinunciare agli occhiali (specialmente se viene considerata una prospettiva a lungo termine). In tutti i casi, dunque, è necessaria un’attenta valutazione di rischi e benefici.