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Domande e risposte
Creme per il viso in menopausa: sì a quelle che stimolano il collagene
La
menopausa è una fase della vita della donna che porta con sé numerosi cambiamenti, alcuni dei quali molto impattanti.
Il ruolo degli
estrogeni, i principali ormoni femminili, non si limita alla sfera riproduttiva. Molti tessuti dell’organismo possiedono recettori per questi ormoni e, dunque, la cessazione della loro sintesi ha effetti su più organi. Uno di questi è la
pelle, che risente della menopausa sia direttamente che indirettamente.
La menopausa conduce ad
alterazioni strutturali dell’epidermide che si manifestano macroscopicamente con le rughe.
Ma si pensi anche al fenomeno delle vampate, che determina un arrossamento improvviso e violento della pelle del viso e del collo, oltre ad una sensazione intensa di calore diffuso. E alle ripercussioni mentali della menopausa, che talora possono spingere a considerare l’assunzione della
Terapia Ormonale Sostitutiva.
La pelle è l’organo più esteso del corpo e possiede la stessa origine embrionale del sistema nervoso, con cui condivide numerose interazioni. Non è raro che il
malessere psicologico si esprima a livello epidermico con
sfoghi ed eritemi.
Se l’invecchiamento cutaneo, come per tutti i tessuti, è un fenomeno irreversibile, gli strumenti oggi disponibili ci permettono di rallentarlo. Supplementando le cellule della pelle con le sostanze carenti a livello biologico, possiamo ripristinare funzioni sopite e riattivare i naturali meccanismi di
riparazione e mantenimento di tono e compattezza cutanei.
Cosa succede nella pelle in menopausa
La menopausa coincide con la
soppressione della sintesi degli ormoni femminili. Quando vengono a mancare gli estrogeni, si realizza una carenza degli elementi fondamentali di cui è costituita la pelle:
collagene, elastina e acido ialuronico, la cosiddetta molecola dell’idratazione. Questo fenomeno determina il rallentamento progressivo dell’attività dei fibroblasti, le cellule che costruiscono gli elementi strutturali della pelle. In menopausa, i
fibroblasti lavorano mediamente il 30% in meno: la pelle diventa più sottile (con una riduzione del suo pari a circa l’1,1% l’anno) e meno elastica e idratata.
I
cheratinociti, le cellule base della cute che costituiscono il 90% del suo strato più superficiale, si rinnovano molto più lentamente: questo provoca un
accumulo di cellule vecchie sulla superficie epidermica e rende lo strato idrolipidico meno efficiente nella protezione della pelle nei confronti delle aggressioni esterne. Il risultato è un colorito più spento e opaco ed una maggiore sensibilità agli stimoli termici e chimici.
Inoltre, la
riduzione dell’efficienza della
circolazione sanguigna, in particolare dei capillari locali, determina un minore afflusso di
ossigeno, elemento fondamentale per la sintesi del collagene e per il mantenimento di un incarnato luminoso. Proprio per massimizzare i vantaggi ottenibili dall’applicazione una crema, è bene attivare la circolazione, stendendola sul viso con movimenti circolari e leggeri, usando i polpastrelli, dal centro del volto verso i lati e dal basso verso l’alto.
Con l’età si verifica un’alterazione strutturale dell’architettura della pelle; questo provoca un allentamento nella giunzione dermo-epidermica e determina una riduzione negli scambi fra la pelle ed il suo rivestimento, nonché un indebolimento ed una riduzione in numero delle fibre elastiche di sostegno. Le linee di espressione si approfondiscono e diventano rughe, un fenomeno che assume connotati ancora più evidenti nelle donne che in passato hanno abusato dell’
esposizione al sole o non si sono protette a sufficienza con schermi filtranti adeguati. La pelle acquisisce un colorito spento e opaco, tende a screpolarsi e segnarsi più facilmente ed appare meno elastica e compatta.
Per contrastare questo fenomeno, le
creme per il viso in menopausa devono contenere elementi sia idratanti che nutritivi, che restituiscano tono ai tessuti e stimolino il ricambio cellulare.
Perché il collagene è un efficace antirughe
Il collagene viene spesso decantato come l’elemento anti-age per eccellenza, uno dei migliori rimedi contro l’invecchiamento cutaneo. È vero?
Cos’è il collagene? Per scoprire le reali funzioni che il collagene riveste a livello dermatologico, cerchiamo di capire cos’è. Il collagene è una
proteina fondamentale per la definizione della pelle e di tutti i tessuti connettivi, la sostanza proteica più diffusa nel corpo dei mammiferi che costituisce fino al 35% di tutte le proteine del nostro organismo ed il
90% della pelle.
Quali
alimenti per un effetto antirughe? Il tessuto cutaneo viene continuamente rimodellato e quindi il collagene è soggetto a periodico ricambio: ogni 60-70 giorni la molecola si rinnova completamente. Il turnover di questa proteina nell’organismo viene modulato dall’azione ormonale e dai fattori nutritivi introdotti con l’alimentazione. Per questa ragione la menopausa ha ripercussioni sulla sua disponibilità nel tessuto cutaneo, che tuttavia può essere influenzata dalla dieta. Fornendo alle cellule un’adeguata quantità di
vitamina C e altri antiossidanti (come la
vitamina E e la
vitamina A) e rinunciando al fumo possiamo potenziare la sintesi endogena del collagene.
Per comprendere le forti implicazioni del collagene nella salute generale dell’organismo, facciamo un salto nel passato. In tempi nei quali gli standard di vita erano molto inferiori a quelli attuali, le gravi carenze di vitamina C causavano una malattia chiamata
scorbuto, che provocava gravi alterazioni del
tessuto connettivo e deficit di accrescimento nei bambini, oltre a indebolimento dei vasi sanguigni, alla base delle frequenti
emorragie interne che colpivano le persone affette.
Le alterazioni nella composizione del collagene dovute a
mutazioni genetiche possono causare malattie potenzialmente gravi, come l’osteogenesi imperfetta, alcune forme di nanismo, la
Sindrome di Ehlers Danlos, la
Sindrome di Goodpasture, la Sindrome di Marfan.
Qual è la funzione del collagene? Il collagene è una proteina; più precisamente, è una glicoproteina fibrosa, una sorta di elastico di sostegno che garantisce compattezza, tono e resistenza alla pelle. È formato da
tre filamenti proteici ricchi di aminoacidi quali la
glicina, la
prolina e l’
idrossiprolina, che si intrecciano fra loro formando una struttura simile ad una corda. Nella pelle, si dispone in fibre, che mantengono la pelle tesa e compatta.
Perché si formano le rughe? Le espressioni che assumiamo quando sorridiamo, ci arrabbiamo, aggrottiamo le sopracciglia creano sottili linee nella pelle del viso, che si approfondiscono con il passare del tempo. Quando l’azione degli
estrogeni viene meno, con la menopausa, la perdita di idratazione e di tono della cute le trasforma gradualmente in
rughe.
Quali sostanze devono essere contenute nelle creme antirughe? Molte creme per il viso in menopausa sono arricchite con collagene e con molecole che ne stimolano la produzione. La quantità di collagene che può penetrare attraverso una crema applicata soltanto sulla superficie del viso è, infatti, piuttosto esigua ed è possibile ottenere un’azione più completa agendo attraverso altre molecole che stimolano i
fibroblasti, le cellule che sintetizzano il collagene.
La sintesi del collagene
La sintesi del collagene, come quelle di tutte le proteine, avviene nel
nucleo delle cellule, attraverso l’assemblaggio degli aminoacidi, i mattoncini di cui queste molecole sono costituiti. Viene prima sintetizzato un precursore del collagene, che successivamente subisce modificazioni tali da determinarne la struttura finale. Questi passaggi terminali del
processo biosintetico del collagene richiedono la presenza di particolari sostanze, indispensabili per il raggiungimento di una struttura attiva e funzionante:
- La vitamina C (chimicamente definita acido ascorbico): è il cofattore indispensabile per l’attività degli enzimi idrossilasi che provocano negli aminoacidi che formano i filamenti di collagene le trasformazioni chimiche necessarie all’assunzione della struttura definitiva. La presenza di appropriate concentrazioni di vitamina C nelle creme antirughe per la pelle delle donne in menopausa è importante per stimolare la sintesi del collagene;
- L’ossigeno: è l’altro cofattore di queste reazioni chimiche. Rinunciando all’abitudine del fumo proteggiamo il benessere della nostra pelle e di tutto l’organismo.
Sulla base della sequenza aminoacidica, si individuano
42 tipologie di collagene, ognuna delle quali localizzata in una diversa area dell’organismo, anche se frequentemente nella stessa matrice extra-cellulare sono presenti più tipi di collagene. È probabile che le diverse proprietà strutturali e meccaniche dipendano dalle differenti
miscele di collagene nelle fibre (
blend).
Quali sono i componenti fondamentali di una crema antirughe? Una buona crema per il viso in menopausa dovrebbe essere arricchita con
sostanze attive attivatrici dei fibroblasti. Nei seguenti paragrafi, analizzeremo nel dettaglio quelle più impattanti a livello biologico e le più impiegate nell’industria cosmetica.
L’acido ialuronico come antirughe

Oltre alla vitamina C ed al collagene, esistono altre sostanze di cui è necessario arricchire le creme con effetto antirughe. Fra queste, l’
acido ialuronico, un polisaccaride (per la precisione un glucosaminoglicano, GAG) componente fondamentale della matrice extracellulare, l’elemento che mantiene la coesione fra le cellule e garantisce
compattezza al tessuto cutaneo.
L’acido ialuronico è definito un
idroregolatore: un grammo di questa sostanza è in grado di trattenere ben
70 grammi di acqua. Garantendo l’idratazione cutanea, mantiene vitali ed attive tutte le cellule coinvolte nella produzione endogena di collagene ed elastina, favorendone la sintesi. Mantiene, dunque, il
tono, l’
elasticità ed il
turgore della pelle.
Queste caratteristiche lo rendono adatto a scopi non solo
dermocosmetici: l’acido ialuronico riveste anche un ruolo importante nei processi di riparazione dei tessuti e di protezione dall’aggressione da parte di
microrganismi potenzialmente patogeni.
La riduzione della produzione endogena di acido ialuronico è un fattore che contribuisce al rimaneggiamento della produzione di
collagene ed
elastina e all’indebolimento dei meccanismi di rigenerazione.
Per le loro proprietà nel mantenimento della compattezza dei tessuti, i
glucosaminoglicani (i GAG, ossia acido ialuronico, condroitin-solfato, dermatan-solfato) sono il principale target delle creme antirughe. Modulano la matrice extra-cellulare, regolano la
viscosità della pelle, partecipano al rimodellamento dell’architettura dei tessuti e interagiscono con i fattori di crescita. Inoltre, sono molecole dotate di
carica elettrica negativa (sono cioè ioni) e questo permette loro di trattenere notevoli quantità di
acqua nei tessuti.
L’antirughe sostenibile: Proxylane
Al fine di sviluppare formulazioni in grado di rimodellare l'
architettura del tessuto cutaneo, modificata dall'invecchiamento, la ricerca nel settore cosmetico ha orientato i propri sforzi nell’identificazione di molecole in grado di stimolare la sintesi dei GAG.
Fra gli ultimi ritrovati in campo dermocosmetico, il
Proxylane, un principio attivo del tutto naturale, nato dalla
chimica verde, la branca sostenibile della chimica, che persegue obiettivi di produzione nel
rispetto della salute dell’uomo e dell’ambiente, attraverso l’utilizzo di materie prime rinnovabili e principi attivi di origine naturale. L’aderenza ai principi della chimica verde viene valutata a livello internazionale con il cosiddetto
Environmental Factor (
E-Factor). Per la realizzazione di Proxylane l’E-Factor è pari a 13: un ottimo valore, se si pensa che la produzione industriale mediante tecniche di chimica fine di molte delle sostanze usate come
principi attivi arriva fino a 50.
Il Proxylane viene ricavato dallo
xilosio, uno zucchero estratto dal
legno di faggio, un albero che cresce spontaneamente e in gran numero nei Paesi dell’Europa occidentale. Per la sua produzione viene usato come
solvente solo l’
acqua, con una forte riduzione nel consumo sia di energia che di reagenti. Si tratta di un principio attivo
facilmente biodegradabile, non accumulabile e non ecotossico.

Dalla sua scoperta è diventato uno dei componenti più impiegati nelle creme anti-age perché è in grado di stimolare in modo efficace la produzione di collagene e acido ialuronico. Le ricerche mostrano che, quando viene aggiunto a colture di fibroblasti e
cheratinociti, Proxylane è in grado di avviare e mantenere la
sintesi dei glucosaminoglicani, sia nell’epidermide che nel
derma.
Nei cheratinociti del tessuto cutaneo, il Proxylane aumenta l’espressione del recettore dell’acido ialuronico: un effetto che amplifica l’attività di questa sostanza. Se aggiunto ad una coltura di fibroblasti, il Proxylane agisce aumentando la
sintesi delle tipologie di collagene coinvolte nel mantenimento della giunzione dermo-epidermica, migliorando la coesione fra queste due strutture e, di conseguenza, la compattezza del tessuto cutaneo.
L’efficacia del Proxylane come antirughe è stata valutata in un
gruppo di donne in menopausa, di età media pari a
60 anni, nel corso di tre mesi durante i quali è stata applicata sul loro viso una crema anti-age contenente questa molecola. Il gruppo è stato messo a confronto con un
sottogruppo di confronto, cui è stato assegnato il solo veicolo, ossia la stessa crema priva del principio. Lo studio ha permesso di osservare una
differenza significativa fra i due gruppi, a favore del primo, dal punto di vista dei parametri stabiliti come rappresentativi dell’azione antirughe, ossia le caratteristiche delle rughe stesse, lo stato di rilassamento cutaneo e la presenza ed il numero delle
macchie attiniche (le macchie causate dal sole).
La ricerca ha evidenziato l’effetto del Proxylane nell’
attivazione della sintesi del collagene e nel
contrasto alla secchezza della pelle e della comparsa dei segni del rilassamento cutaneo. Date le particolari proprietà di questo principio attivo, la casa cosmetica Vichy ha creato una
crema viso per le donne in menopausa a base di Proxylane e arricchita, per un’azione completa ed efficace, con sostanze nutritive e idratanti utili per
ricostruire il film idrolipidico dell’epidermide, così da proteggere la pelle dalla secchezza tipica dell’invecchiamento e prevenire la formazione di nuove rughe.