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L’acne, scientificamente classificata con il nome di
Acne vulgaris, è un disturbo dermatologico di grande diffusione, non solo fra i giovanissimi. Contrariamente a quanto si crede, riguarda il
90% degli adolescenti ma anche oltre il
45% degli adulti. Mentre nel primo caso viene definita
acne giovanile, nel secondo è nota come
acne tarda (o tardiva). Nelle donne di età superiore ai 25 anni è anche frequente l’
acne comedogena post adolescenziale (CPAA), una forma non infiammatoria della patologia.
L’acne è uno dei disturbi per cui le persone si rivolgono più frequentemente alle cure del
dermatologo. Causa l’infiammazione dei
follicoli sebacei della pelle, che porta alla formazione di brufoli e che riguarda principalmente la pelle del viso, delle spalle, della schiena e del torace.
Acne: le cause
La prima caratteristica della pelle acneica è l’
iperseborrea, ossia l’
eccessiva secrezione di sostanze grasse che normalmente entrano a far parte del rivestimento protettivo della pelle, il cosiddetto film idrolipidico.
La seconda importante caratteristica della pelle acneica è l’
ispessimento superficiale, un processo definito
ipercheratinizzazione. L’indurimento provoca l’occlusione dei piccoli condotti (follicoli sebacei) che portano il sebo dalle ghiandole che lo producono alla superficie cutanea. Il sebo rimasto chiuso all’interno favorisce la proliferazione del
Propionibacterium acnes, un
batterio che vive fisiologicamente nella pelle. Quando la sua presenza supera i livelli normali, questo microorganismo irrita la pelle, scatenando la produzione di sostanze coinvolte nell’infiammazione. A seguito di questi fenomeni il follicolo si gonfia, si arrossa e si indurisce, formando il brufolo.
L’iperproduzione di sebo e l’ispessimento cutaneo possono riconoscere cause:
- ormonali: nella genesi dell’acne sono coinvolti gli ormoni maschili (gli androgeni), in taluni casi attraverso una loro secrezione eccessiva e in altri secondo un meccanismo di maggiore sensibilità delle ghiandole sebacee alla loro azione. Una delle cause di acne più frequente nelle donne è l’ovaio policistico, una patologia che comporta livelli elevati di androgeni nel sangue: in questi casi, l’assunzione della pillola anticoncezionale migliora il quadro dermatologico
- predisposizione genetica.
Acne: i fattori che possono influire sul suo decorso
I fattori che possono provocare un’esacerbazione dell’acne sono numerosi e riguardano principalmente lo
stile di vita, i comportamenti che si adottano durante la vita quotidiana. Qui di seguito consideriamo e approfondiamo quelli ritenuti più importanti dagli esperti.
STRESS
La
tensione accumulata a causa degli impegni e delle responsabilità da gestire nell’ambito della
vita privata e
professionale può favorire il peggioramento della sintomatologia. Questo fenomeno impatta sulla comparsa di nuovi brufoli in particolare negli adulti. Il meccanismo con cui agisce lo stress è quello ormonale: innescando
la sintesi di androgeni (gli ormoni maschili che tuttavia vengono prodotti, in quantità relativamente esigue, anche nelle donne), che aumentano la produzione di sebo da parte della pelle, che a sua volta porta alla formazione dei brufoli. La
comparsa dei brufoli è
essa stessa causa di stress e attiva un circuito vizioso che si autoalimenta e che talvolta risulta difficile da interrompere. I dermatologi esperti nella cura dell’acne consigliano ai pazienti iniziative che favoriscono lo stress management, quali la pratica della
mindfulness e l’
attività sportiva. Quest’ultima attiva la secrezione di
endorfine, molecole associate al benessere fisico e psichico.
ALIMENTAZIONE

Gli effetti dell’alimentazione sulla comparsa dei brufoli sono studiati da tempo e con grande interesse. L’idea di poter eliminare possibili cause di peggioramento dell’acne e, dall’altro lato, di favorire il miglioramento dell’aspetto della pelle, affascina studiosi e persone comuni, non solo se coinvolte direttamente dal problema.
Fra i divieti attualmente vigenti, nessun riferimento al tanto vituperato
cioccolato, per anni additato come alimento responsabile dell’aggravamento dell’acne.
Non sembra esserci alcuna
correlazione fra la sua
presenza nella dieta, in
quantità moderate e in particolare se si tratta di
cioccolato fondente, e l’affioramento dei
brufoli. Da evitare, invece, il cioccolato al latte e quello bianco.
Numerosi studi hanno messo in luce l’
effetto benefico di una
dieta ricca di alimenti di origine vegetale,
pesce,
carne bianca e
cereali integrali. Cibi che fanno parte della
Dieta Mediterranea, un protocollo alimentare benefico non solo per la pelle, ma per l’intero organismo. A dispetto della moderna reinterpretazione della Dieta Mediterranea (sbilanciata a favore degli amidi), l’
alimentazione dei soggetti acneici dovrebbe essere
povera di zuccheri. Queste sostanze sono infatti direttamente responsabili dell’aumento della
produzione di insulina, che porta anche alla
secrezione di androgeni. Questi ormoni sono, come descritto sopra, coinvolti nell’ipersecrezione di sebo da parte della cute e quindi nella comparsa dei brufoli.
Anche il
latte ed i
prodotti lattiero caseari sono fra i fattori che, secondo alcune osservazioni,
potrebbero portare al
peggioramento dell’acne. In realtà, non si tratta di un riscontro certo, ma solo di una correlazione messa in luce da uno
studio pubblicato sullo Scandinavian Journal of Public Health. Nell’articolo viene sottolineato come i derivati del latte contengano la
leucina, un aminoacido che sembra favorire il processo infiammatorio alla base dell’acne.
ESPOSIZIONE AL SOLE
Nonostante una delle convinzioni più diffuse riguardo l’acne sia che migliori se il viso viene esposto ai raggi del sole, è necessario impiegare sempre un
filtro solare per proteggere la cute. Il prodotto deve essere scelto in formulazione
oil free per non favorire l’occlusione dei follicoli sebacei e, conseguentemente, peggiorare la sintomatologia.
Il sole può, inoltre, favorire la
comparsa di cicatrici in corrispondenza dei brufoli. Un’ulteriore ragione per cui è necessario l’utilizzo di protezione solare è rappresentata dal surriscaldamento della cute esposta al sole. La radiazione solare è infatti composta da una
componente ultravioletta (quella responsabile dell’abbronzatura) e da una
infrarossa (associata al riscaldamento). L’aumento di temperatura della cute innescato dai raggi infrarossi favorisce la
propagazione dell’infiammazione cui già la pelle è soggetta negli individui che soffrono di acne. Per questa ragione, occorre
rinfrescare frequentemente la pelle del viso, tenendo a portata di mano
spray appositi a base di acque termali e applicando
acqua dolce.
BEAUTY ROUTINE
La cura della pelle ha molta importanza in tutte le patologie dermatologiche, in particolare per l’acne, che impone di seguire le terapie e i consigli del medico con pazienza, evitando di interromperle al miglioramento della sintomatologia. A differenza della
terapia farmacologica, orale o per uso topico, che deve riconoscere
un inizio ed una fine sulla base della
prescrizione del dermatologo, la
cura della pelle deve essere un’
abitudine a tempo indeterminato.
Le persone che soffrono di acne devono optare per
cosmetici oil free, che non alimentino l’occlusione già esistente a livello del follicolo sebaceo, peggiorando l’infiammazione. Tuttavia, è importante che non rinuncino all’
idratazione, indispensabile per limitare la cheratinizzazione superficiale della cute. Sono consigliate creme per il viso
a base di acido salicilico, una molecola dall’azione antinfiammatoria che provoca una l
eggera esfoliazione superficiale della cute, migliorandone la pulizia e la luminosità. L’acido salicilico ha il vantaggio di possedere anche caratteristiche seboriducenti e disinfettanti.
Di grande importanza attuale anche l’utilizzo dei cosiddetti
cosmeceutici, prodotti che si collocano
a metà strada fra i medicinali ed i cosmetici. I cosmeceutici agiscono sia sui meccanismi che scatenano o peggiorano la malattia sia sugli inestetismi della pelle.
L’applicazione di una
maschera a base di argilla, sia verde sia bianca (il caolino) può migliorare il benessere della pelle, grazie al suo effetto
astringente,
assorbente e
rimineralizzante (in calcio, magnesio, potassio e sodio, elementi di cui è ricca). L’argilla ha inoltre la caratteristica di esfoliare delicatamente la cute, senza esercitare frizione.
Sconsigliate le comuni
formulazioni contenenti microgranuli destinate allo
scrub dell’epidermide: è bene preferire prodotti specifici per non incorrere nel rischio di creare microlacerazioni della pelle, che possono influire negativamente sull’acne.
Nel passato si tendeva a sconsigliare l’applicazione di
make up sulle pelli acneiche, abitudine che oggi, alla luce dei cosmetici frutto di tecnologie avanzate disponibili in commercio, risulta priva di senso. Il
trucco contribuisce al benessere psicologico della donna, per la quale le imperfezioni cutanee possono essere causa di disagio e di impedimento ad una vita sociale soddisfacente. E’ tuttavia importante scegliere
prodotti di qualità,
oil free e con
azione opacizzante ed
evitare primer e
spray fissanti per il trucco . Grande attenzione deve essere prestata alla lista dei componenti dei cosmetici in fase di acquisto. L’utilizzo di prodotti contenenti
componenti comedogenici influisce negativamente sull’acne. Fra gli
ingredienti da evitare olio di cocco,
burro di cacao e
cera d’api; molto densi, si accumulano all’interno dei follicoli sebacei ostruendoli.
L’IMPORTANZA DI UNA CORRETTA DETERSIONE

I brufoli sono una manifestazione dell’infiammazione che ha colpito la barriera cutanea. Occorre dunque ricordare a coloro che soffrono di acne che
portare frequentemente le mani al volto può determinarne la
contaminazione. La pelle delle mani ospita infatti una
ricca popolazione di microrganismi, che possono penetrare attraverso le brecce aperte e provocare infezioni batteriche, micotiche o virali. Questi fenomeni possono prolungare i tempi di guarigione del brufolo ed esitare in cicatrici permanenti, in particolare se la pelle viene esposta al sole.
Anche
schiacciare i brufoli può
comportarne l’infezione, per le stesse ragioni specificate sopra. Il
brufolo deve essere drenato solo quando la sua
superficie si presenta di colore bianco-giallastro, per accelerarne la guarigione. Ma i dermatologi consigliano di
non farlo mai con le mani. Meglio utilizzare un
ago da siringa per incidere la pelle puntualmente e poi
disinfettare con un prodotto specifico. Uno dei sistemi di prevenzione delle contaminazioni, oltre a quello di toccarsi il viso il meno possibile, è rappresentato dal
lavaggio frequente delle mani con acqua calda e sapone. Questo è il rimedio, raccomandato dai microbiologi, per
abbattere in generale
il rischio di contagio da qualsiasi infezione.
La
detersione della pelle acneica deve essere accurata e avvenire sia
al mattino che
alla sera con l’utilizzo di prodotti sebonormalizzanti, che contribuiscono a modulare la sintesi di sebo da parte delle ghiandole annesse alla cute. Il lavaggio del viso asporta i detriti microscopici accumulati durante la giornata e le cellule morte che derivano dal metabolismo del tessuto cutaneo. Queste particelle, in caso di permanenza sulla pelle, favoriscono l’occlusione dei follicoli sebacei e dunque l’infiammazione.Nonostante la produzione di sebo debba, in caso di acne, essere regolata, sono
sconsigliati detergenti aggressivi, che impoveriscono la cute del suo rivestimento protettivo, esponendola ancora di più ai fattori nocivi e a possibili contaminazioni. La pelle acneica deve essere pulita delicatamente e frequentemente.
Se la
persona non ha particolari problemi, per trattare l’acne può utilizzare un
detergente a pH acido o
neutro. E’ fondamentale che sia un
prodotto specifico, dal momento che i
saponi tradizionali in commercio hanno
pH elevato, compreso nella maggiorparte dei casi fra 8 e 10 (sono cioè alcalini). Questi prodotti asportano il rivestimento sebaceo superficiale della pelle e per questa ragione lasciano una sensazione di “pelle che tira”. Inoltre, i saponi alcalini, riducendo violentemente la presenza di sebo, spingono la cute a sintetizzarne ancora di più (per un fenomeno definito effetto rebound), peggiorando la sintomatologia anche nel lungo periodo.
I
lavaggi energici e
ripetuti sono
dannosi, così
come la scarsa pulizia. Il detergente ideale deve
rispettare la composizione della barriera idrolipidica, elemento fondamentale della cute. Inoltre, deve possedere un’
azione antibatterica (sia nei confronti del
Propionibacterium acnes che verso gli altri batteri che comunemente colonizzano la cute) e antimicotica. L’
acqua ossigenata è uno dei componenti dei detergenti specifici con azione disinfettante delicata. E’ anche importante che il viso sia lavato con
acqua tiepida. Una
temperatura troppo calda potrebbe
peggiorare lo stato di infiammazione della cute e causare arrossamenti. Una temperatura troppo
fredda potrebbe viceversa
irritarla.
ADERENZA ALLE PRESCRIZIONI MEDICHE

Per favorire la guarigione ed il mantenimento del benessere cutaneo in caso di acne, è importante
seguire scrupolosamente le prescrizioni del dermatologo. L’acne è un disturbo che, a causa del numero imprecisato di credenze popolari e pregiudizi di cui è protagonista, tende ad essere curato in maniera poco corretta. E’ bene seguire sempre il consiglio del medico, attenendosi alle sue prescrizioni, che
oggi seguono un approccio personalizzato, adattato alle
esigenze di ogni singolo individuo, per età, sesso, tipo di pelle e anche in funzione del tipo di acne di cui soffre. Seguire i consigli degli amici solo perché questi hanno trovato giovamento può essere controproducente.
Uno degli
errori che più frequentemente viene commesso è quello di
applicare le creme antibiotiche per intervalli di tempo prolungati, al di fuori del consiglio del dermatologo. L’
uso topico e sistemico dell’antibiotico (in particolare le tetracicline) può creare
fenomeni di sensibilizzazione e
peggiorare la situazione in caso di esposizione al sole. Molti principi attivi presenti nelle pomate di questo tipo sono incompatibili con i raggi solari.
Alcuni pazienti finiscono, sempre sulla base del passaparola, con l’applicare prodotti antibiotici che contengono anche cortisonici. Queste molecole rappresentano un fattore di aggravamento del disturbo, che può addirittura condurre all’insorgenza della cosiddetta
acne da cortisone.
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FUMO DA SIGARETTA
Il
fumo da sigaretta,
ostacolando il ricambio cellulare cutaneo e
favorendo l’ipercheratinizzazione, può agire alimentando l’
occlusione dei follicoli sebacei e, in ultima analisi, l’infiammazione della pelle. La correlazione fra fumo e acne è stata evidenziata nel corso di uno studio condotto dall
’Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma in partnership con il
Dessau Medical Center tedesco. A questa forma del disturbo è stata attribuita la definizione di
acne del fumatore, di tipo non infiammatorio ma occlusivo (CPAA, Acne Comedogena Post Adolescenziale).
Acne: il trattamento
Oltre a consigliare ai pazienti detergenti e prodotti cosmetici specifici, il medico può optare per la
prescrizione di:
- antibiotici per bocca a basso dosaggio: nel caso di acne forte, il dermatologo può ricorrere all’antibiotico per uso sistemico. Le tetracicline sono le molecole più usate allo scopo di ridurre la carica batterica del Propionibacterium acnes nella pelle; in caso di controindicazione all’uso delle tetracicline, possono essere impiegati i macrolidi. Di recente l’Agenzia del Farmaco ha emanato una nota diretta agli specialisti contenente alcune raccomandazioni per la prescrizione di antibiotici per l’acne, allo scopo di renderne l’uso sempre più evidence based (ossia basato sulle prove scientifiche di efficacia) e di contrastare il fenomeno diffuso delle resistenze batteriche. A seguito di questa comunicazione di AIFA l’impiego di antibiotici per uso topico e sistemico è stato notevolmente limitato. Quando necessario, AIFA specifica di non superare una durata di trattamento pari a 3 mesi
- antibiotici per uso topico: si utilizzano molecole come la clindamicina
- antimicrobici per uso topico, come il benzoile perossido al 5-10%, che ha anche un’azione cheratolitica, che quindi favorisce la rimozione dei microscopici tappi che occludono i condotti sebacei
- retinoidi: sono derivati della vitamina A che possono provocare arrossamento e irritazione della pelle, almeno nel primo periodo della loro applicazione. E’ sconsigliata l’esposizione al sole durante l’uso di retinoidi. Essendo teratogeni (possono causare malformazioni nel feto), non devono essere usati in gravidanza. Fra i retinoidi più utilizzati, l’adapalene, una molecola di terza generazione che l’Agenzia del Farmaco raccomanda, nella nota diffusa ai dermatologi (di cui sopra), di prescrivere in associazione al benzoile, molecola non coinvolta nell’antibiotico resistenza. Nelle forme più aggressive e insensibili alla terapia si utilizza l’isotretinoina, che agisce riducendo lo stato di infiammazione della pelle e la seborrea
- pillola anticoncezionale: la pillola estro-progestinica viene prescritta alle donne diagnosticate con ovaio policistico, che, a causa dei livelli anomali di androgeni nel sangue, possono manifestare disturbi come l’irsutismo (eccesso di peli corporei) e l’acne
- sostanze esfolianti: il medico può supportare il trattamento dell’acne con la prescrizione di prodotti contenenti sostanze quali l’acido salicilico (al 3-5%) o l’acido azelaico (al 5-10%). Quest’ultimo agisce su tutti gli aspetti patogenetici dell’acne, dalla ipersecrezione sebacea (è un inibitore degli ormoni androgeni: blocca quindi l’effetto che questi esercitano sulla produzione di sebo), alla cheratinizzazione eccessiva della cute (ha effetto citostatico sui cheratinociti, le cellule secretrici di cheratina), alla conseguente occlusione del condotto sebaceo, allo sviluppo delle colonie batteriche (ha effetto batteriostatico) e alla infiammazione.
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Domande e risposte
1. È POSSIBILE CHE IL DETERGENTE CHE ABITUALMENTE USO PER LA PELLE DEL VISO PEGGIORI LA MIA ACNE?
Sì. I normali saponi in commercio sono per la maggior parte alcalini, mentre il
detergente consigliato in caso di acne è
neutro o leggermente acido. I saponi con pH elevato rimuovono il rivestimento lipidico della cute, causando una sensazione di “pelle che tira” e spingendo la cute stessa, per reazione, a produrre ancora più sebo.
2. È POSSIBILE CHE L’USO DI SALVIETTINE STRUCCANTI CAUSI LA FORMAZIONE DI BRUFOLI?
Nei soggetti predisposti, l’uso di salviettine struccanti provoca l’
accumulo di detriti e cellule morte, che si depositano sulla cute ostruendo i condotti sebacei e peggiorando l’infiammazione della pelle. La cute acneica deve essere regolarmente detersa due volte al giorno con prodotti appropriati a pH leggermente acido e con azione delicata
3. COME POSSO MIGLIORARE LA MIA ACNE?
L’acne è un disturbo che richiede la scrupolosa
aderenza alle prescrizioni mediche e risente notevolmente del fai-da-te. Occorre, dunque. sentire il parere del dermatologo ed assumere i
medicinali eventualmente prescritti per il periodo consigliato. E’ anche consigliata una
cura a tempo indeterminato della pelle, che comprende pulizia regolare, utilizzo di detergenti specifici e l’applicazione di creme e maschere idratanti e purificanti
4. È VERO CHE IL MAKE UP PEGGIORA L'ACNE?
I
prodotti da evitare in caso di acne sono quelli
comedogenici, che occludono la pelle, contribuendo a tappare i follicoli sebacei e a formare i brufoli. Il make up non è da sconsigliare tout court: occorre piuttosto
scegliere prodotti non occlusivi (evitando preparati a base di olio di cocco, cera d’api e burro di cacao) e oil free.
5. LAVARE TROPPO SPESSO IL VISO PUÒ CAUSARE L'ACNE?
Sono da
evitare lavaggi troppo frequenti, così come la
scarsa pulizia del viso. In entrambi i casi, si possono avere effetti negativi sul decorso del disturbo. E’ consigliabile detergere il viso con prodotti specifici e acqua tiepida due volte al giorno, al mattino e alla sera.
Realizzato in collaborazione con la dott.ssa Anna Cammisa, medico specialista in Dermatologia.