Indice
Domande e risposte
Come funziona la sigaretta elettronica
Già negli
anni Trenta nacquero i primi antesignani della moderna
sigaretta elettronica (o
e-cig, abbreviazione di
e-cigarette). L’odierna e-cig venne brevettata nel 2003 da
Hon Lik, farmacista e inventore cinese. Nell’arco di poco più di un decennio ha avuto un’enorme diffusione dapprima nel mercato cinese e successivamente in tutto il mondo. Le e-cig e le
sigarette sono molto
simili per forma e dimensioni; esistono anche dispositivi con forme diverse come le
pipe elettroniche.
Prende il nome di e-cigarette, in accordo con quanto previsto dalla
CDC (Centers for Disease Control and Prevention), qualsiasi dispositivo elettrico che permette di
inalare vapore contenente quantità variabili di nicotina che raggiunge l'apparato respiratorio
senza che ci sia combustione del tabacco. In Europa, secondo la direttiva 2014/40/UE, possono essere usa e getta, ricaricabili (mediante una cartuccia monouso) o riempibili (mediante un contenitore di liquido di ricarica).
Tecnicamente la e-cig viene classificata come
ENDS (Electronic Nicotine Delivery System, Dispositivo Elettronico a Rilascio di Nicotina) ed è costituita da:
- Una batteria, che può essere ricaricabile o no;
- Un vaporizzatore/atomizzatore. Questo contiene un filamento, collegato alla pila, in grado di raggiungere elevate temperature (fino a 250° C in alcuni casi) pochi istanti dopo l’attivazione del dispositivo;
- Una cartuccia contenente un liquido (anche detto e-liquid) composto da glicole propilenico, glicerolo vegetale o glicerina vegetale e una quantità variabile di aromi e nicotina. La temperatura elevata fa vaporizzare il liquido della cartuccia a una forma di aerosol che può essere aspirato dall’utilizzatore del dispositivo.
Il liquido della sigaretta elettronica può
variare nella composizione, anche in modo consistente, tra le diverse cartucce in commercio. La nicotina risulta determinante nel differenziare tra loro le diverse sigarette elettroniche poiché può essere assente o presente in diversa concentrazione. Siccome essa è classificata come sostanza tossica, la direttiva europea 2014/40/UE sui prodotti del tabacco ha stabilito che
l’e-liquid non può contenere più di 20 mg di nicotina per millilitro e non può avere un volume superiore ai 10 ml. Inoltre le sigarette elettroniche devono rilasciare le dosi di nicotina a livelli costanti.
Consulta i centri che hanno dichiarato di essere specializzati in Prevenzione fumo:
Chi usa le sigarette elettroniche e perché?

In
Italia, negli ultimi 15 anni la vendita delle sigarette tradizionali ha subito un
calo di oltre il 30%, in favore dell’uso di altri prodotti, fra cui le sigarette elettroniche. Come riporta l’Istituto Superiore di Sanità, la comparsa di questi prodotti non ha determinato una
diminuzione nel numero di fumatori, che si attesta sempre intorno al 22% della popolazione italiana sopra i 15 anni. Nel 2019 la maggior parte dei fumatori, sia abituali sia occasionali, utilizzava ancora sigarette classiche, ma il 18,3% consumava sigarette rollate a mano (Roll Your Own, rollale da solo, con tabacco trinciato), il 4,6% sigarette elettroniche e il 3,5% prodotti a tabacco riscaldato.
Le e-cig sono sempre più diffuse; è anche stato coniato un nuovo termine che designa l’atto del fumarle: “
svapare”. Le categorie in cui è più frequente l'uso di e-cig rispecchiano quelle in cui è più comune l'abitudine al fumo: più uomini che donne, abitanti del Centro Italia più che delle altre zone, fascia d'età in cui è più diffusa quella fra i 25 e i 34 anni.
Complessivamente, i fruitori di e-cig si possono suddividere in
tre categorie:
- Fumatori abituali di sigarette tradizionali che fumano anche la sigaretta elettronica. L’indagine del 2018 condotta dalla DOXA mostra che questa categoria costituisce la maggioranza di utilizzatori di e-cig (75,3%). La maggior parte dei fumatori duali impiega le sigarette elettroniche contenenti nicotina;
- Fumatori abituali di sigarette che usano la e-cig per interrompere l’abitudine del fumo. In Italia un adulto su dieci, tra coloro che provano a smettere di fumare, lo fa usando la sigaretta elettronica;
- Fumatori di e-cig che non sono fumatori di sigarette tradizionali. Questo gruppo di utenti rispetto ai precedenti è del tutto minoritario.
Nelle città italiane si sono moltiplicati i negozi dedicati esclusivamente o quasi alla vendita di sigarette elettroniche e liquidi per il loro utilizzo, con il concorso di Internet per le enormi potenzialità di pubblicizzazione e vendita diretta dei prodotti. La motivazione all’uso dell’e-cig è da ricercare nell’
assunto cardine del loro marketing e cioè che
svapare sarebbe
meno dannoso che fumare, o addirittura per nulla dannoso.
Ma esiste un fondamento scientifico che avvalori questa affermazione?

La sigaretta elettronica aiuta davvero a smettere di fumare?

Le
sigarette tradizionali contengono circa
7000 sostanze chimiche, di cui molte sono tossiche. Così, l’abitudine al fumo è uno dei maggiori fattori di rischio nella comparsa di malattie degenerative, soprattutto quelle
respiratorie,
cardiovascolari e
neoplastiche. Solo in Italia questo significa
fra i 70.000 e gli 85.000 morti l’anno. Per questo motivo, circa 7 fumatori su 10 vogliono smettere di fumare e la e-cig viene utilizzata tre volte più dei metodi tradizionali atti a questo scopo, ovvero centri antifumo e farmaci a base di nicotina, bupropione (Zyban),
vareniciclina eccetera.
Tra i fumatori che hanno usufruito dell’e-cig per smettere di fumare, solo il
17,7% ha interrotto l’abitudine del fumo e il
19,7% ha ridotto la quantità di sigarette fumate, contro il
31,2% che
non ha alterato abitudini. Secondo i dati
PASSI del triennio
2015-2018 dell’Istituto Superiore di Sanità, l’uso di sigarette elettroniche dà risultati equiparabili a quelli di chi cerca di smettere di fumare senza alcun ausilio. Risulta inoltre che la probabilità di smettere l’abitudine di fumare è maggiore se si utilizzano metodi tradizionali, come i cerotti alla nicotina.
L’Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE), la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), la Federazione Italiana della Pneumologia (FIP) e la Società Italiana di Tabaccologia (SITAB), nel 2013, hanno sottoscritto una lettera aperta in cui scrivevano che "la e-cig non deve essere usata, né pubblicizzata, come strumento di cessazione, fino a che le evidenze scientifiche non ne dimostrino in modo conclusivo la sua efficacia". Secondo l’
OMS le sigarette elettroniche
non possono essere dichiarate sicuramente innocue e neppure efficaci per la disassuefazione.
Pro e contro della sigaretta elettronica

La pubblicità delle sigarette elettroniche fa intendere che siano un’alternativa sicura alle sigarette convenzionali.
Il numero di sostanze nocive bruciate e inalate vapando è ridotto, e in alcuni casi azzerato, rispetto al fumo di sigarette tradizionali. Tra queste sostanze ricordiamo il
catrame, le
nitrosamine, gli
idrocarburi policiclici aromatici, i
metalli pesanti.
Inoltre le sigarette elettroniche, diversamente da quelle tradizionali, non aumentano nell’organismo la produzione di
monossido di carbonio, sostanza facilmente misurabile in quanto si trova nell’aria espirata.
Ma numerosi studi hanno dimostrato la presenza di composti potenzialmente pericolosi, come il
glicole dietilenico, impurità della nicotina e particelle di silicato, nel vapore delle e-cig. Sono stati riscontrati anche nei liquidi biologici (urina o saliva) prelevati dai consumatori.
Inoltre è stata constatata la presenza di particelle di
diacetile, l’aroma di burro utilizzato sui popcorn al microonde correlato alla
perdita di funzionalità dei polmoni e alla
bronchiolite obliterante (BOOP), anche nota come
popcorn lung. Uno studio pubblicato sull’American Journal of Preventive Medicine ha riscontrato una correlazione fra l’uso di e-cig e l’insorgenza di bronchite cronica, enfisema polmonare e
broncopneumopatia cronica ostruttiva (COPD). Inoltre una ricerca pubblicata nel 2019 sulla rivista BMC Pulmonary Medicine ha rilevato che gli utilizzatori abituali di e-cig presentano
asma più frequentemente di chi non fuma.
Sembra che le sigarette elettroniche possano anche causare
malattie cardiovascolari e danni al cuore. Diversi studi hanno evidenziato che l’uso di e-cig è associato a una maggiore incidenza di ischemie (incluso l’
ictus ischemico),
infarto e
cardiopatia coronarica (CAD).
La situazione peggiora nel caso delle sigarette elettroniche
contenenti nicotina. Questa sostanza incrementa ulteriormente il rischio di infarto, perché
aumenta la pressione e stimola la produzione di
adrenalina, velocizzando il battito cardiaco. Un fattore importante da considerare, dato che quasi il 60% dei consumatori di e-cig impiega quelle alla nicotina.
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Sigarette elettroniche, fumo passivo e bambini

Attualmente, in Italia, ai minori è
vietato solo l’acquisto di sigarette elettroniche contenenti nicotina, perché è tossica e crea dipendenza (GU Serie generale n. 231 del 04.10.2014).
Inoltre è legale svapare nei luoghi pubblici: anche se non si possono fumare e-cig nelle istituzioni scolastiche statali e paritarie e dei centri di formazione professionale, è possibile farlo in uffici, bar, ristoranti, cinema e mezzi pubblici.
Quindi
bambini e ragazzi sono facilmente esposti al fumo passivo di e-cig. Secondo quanto riportato dall'Istituto Superiore di Sanità, il 62,6% degli utilizzatori di sigaretta elettronica non ritiene sbagliato fumare e-cig nei luoghi pubblici. Ma il fumo passivo delle sigarette elettroniche è davvero innocuo?
Il
vapore delle e-cig non è ritenuto cancerogeno in quanto non contiene prodotti di combusione incompleta, come quello di sigarette, sigari e pipe, ma solo aerosol e, quando presente nell’e-liquid, nicotina. Da alcuni studi, però, emerge che
il fumo passivo di questi dispositivi potrebbe essere dannoso. La ricerca di Lee e colleghi del 2018, per esempio, ha osservato che topi esposti al fumo passivo di e-cig sviluppavano danni genetici a cuore, vescica e polmoni e che simili risultati si ottenevano su cellule umane.
In uno studio del 2016 è stato riscontrato che, negli Stati Uniti d’America, i bambini esposti alle e-cig avevano una probabilità 5,2 volte maggiore di avere necessità di un centro antiveleni e una probabilità 2,6 volte maggiore di avere un esito grave rispetto a quelli esposti alle sigarette convenzionali. Le vie più comuni associate all'esposizione alla nicotina erano l'
ingestione e l’
assorbimento transdermico dell'e-liquid, che nei bambini al di sotto dell’anno di età provoca la morte. In Europa la direttiva 2014/40/UE sui prodotti del tabacco, applicata nei Paesi Membri a partire dal 20 maggio 2016, ha stabilito che le e-cig debbano essere a prova di manomissione e a prova di bambino.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
- Ufficio stampa dell’Istituto Superiore di Sanità, 2020. Fumo, compleanno della Legge per la tutela della salute dal fumo passivo. https://ufficiostampa.iss.it/?p=2358
- Stallings-Smith S, Ballantyne T. Ever use of e-cigarettes among adults in the United States: a cross-sectional study of sociodemographic factors. Inquiry. 2019 Jan-Dec; 56: 1-10
- Vindhyal MR, Ndunda P, Munguti C, Vindhyal S, Okut H. Impact on Cardiovascular outcomes among e-cigarette users: a review from National Health Interview Surveys. Presented at: 68th American College of Cardiology Scientific Session and Exposition; March 18, 2019; New Orleans; LA. Abstract no. A-19151.
- Hyun-Wook Lee, Sung-Hyun Park, Mao-wen Weng, Hsiang-Tsui Wang, William C. Huang, Herbert Lepor, Xue-Ru Wu, Lung-Chi Chen, Moon-shong Tang. E-cig damages DNA in lung, heart, and bladder. Proceedings of the National Academy of Sciences Feb 2018, 115(7) E1560-E1569.
- Ministero della Salute. Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria. Prevenzione e Controllo del Tabagismo. Rapporto Anno 2018, disponibile al link http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2851_allegato.pdf
- Brusaferro S., Ricciardi W. La sigaretta elettronica e la sanità pubblica: una sfida per promuovere e tutelare la salute. Italian Journal of the Addictions, 2013; 8:41-48.
- Palazzolo DL. Electronic cigarettes and vaping: a new challenge in clinical medicine and public health. A literature review Front Public Health. 2013 Nov 18;1:56 eCollection.
- Attuazione della direttiva 2014/40/UE sul ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri relative alla lavorazione, presentazione e vendita dei prodotti del tabacco e dei prodotti correlati. Atto del Governo 212 http://documenti.camera.it/leg17/dossier/Pdf/AS0215.pdf
- https://www.hopkinsmedicine.org/health/wellness-and-prevention/5-truths-you-need-to-know-about-vaping