Indice
Domande e risposte
Come funziona lo stomaco
Lo
stomaco, collocato nella parte sinistra superiore del nostro
addome, è quella parte dell’
apparato digerente che
collega l’esofago all’
intestino. È connesso all’esofago dallo
sfintere esofageo inferiore (o valvola cardiale) che
impedisce al cibo di
risalire attraverso l’esofago e all'intestino tenue da una valvola chiamata
sfintere pilorico. Questa, aprendosi e chiudendosi,
regola lo svuotamento del nostro stomaco e manda avanti la
digestione.
Anatomicamente lo stomaco è un
sacco lungo circa 25-28 cm e
largo 10-12 cm che può contenere anche 1000-1500 ml di liquido.
Si parla di stomaco “
sovradisteso”, di gastrodilatazione quando l’organo
non è molto
elastico in seguito a una costante assunzione
eccessiva di cibo che non permette allo stomaco di svuotarsi.
Nello stomaco avviene la cosiddetta “
seconda digestione del cibo” (la
prima in
bocca) che dura circa
5 ore.
Nello
stomaco si individuano più
parti:
- Il fondo, in alto, è la zona in cui vengono prodotti i succhi gastrici. Questi succhi contengono molte sostanze come potassio, l’enzima lipasi, la pepsina che scompone le proteine in amminoacidi, il bicarbonato che aiuta a ridurre l’acidità, l’ Acido cloridrico che attiva la pepsina e sterilizza il cibo. E il noto “Fattore intrinseco” che permette l’assorbimento della vitamina B12 e del ferro nell’intestino;
- Il corpo è la parte centrale dello stomaco, dove è conservato il cibo durante la digestione;
- Il canale pilorico è ricco di ghiandole che producono muco in grado di proteggere la parete gastrica dagli acidi usati nel processo di digestione.
Tutto lo stomaco è poi
rivestito da
alcuni muscoli (la tonaca) che, contraendosi, permettono di mescolare il cibo presente nel corpo dello stomaco. Infine lo stomaco è
avvolto dal
peritoneo, una struttura fibrosa che lo protegge e lo tiene
attaccato alla parete addominale e agli organi vicini.
Mal di stomaco: perché?
Di solito il
mal di stomaco è un disturbo passeggero che si risolve da solo o con una modifica dei comportamenti alimentari. Tuttavia se il disturbo dura
più di qualche giorno, potrebbe essere causa di una condizione più importante.
Tra le cause di mal di stomaco più comuni e meno gravi si trovano:
- Meteorismo, termine tecnico che indica l’aria nello stomaco;
- Problemi digestivi in seguito a pasti troppo abbondanti o di difficile digestione;
- Fumo di sigaretta, ansia e stress o il consumo di alcol;
- L’assunzione di alcuni farmaci, tra cui i farmaci antibiotici e gli antinfiammatori non steroidei;
- Episodi rari e distanti nel tempo tra loro di reflusso gastroesofageo.
Ci sono poi cause meno comuni ma più gravi. Tra queste:
- Ulcera gastrica. Un’erosione, simile a una bruciatura, della mucosa dello stomaco. Si può vedere grazie a una gastroscopia;
- Ulcera peptica. In questo caso la lesione coinvolge la mucosa esposta ai succhi gastrici. E’ un sottotipo di ulcera gastrica. Se la lesione è così profonda da coinvolgere i vasi sanguigni e quindi da sanguinare, in tal caso si dice perforata;
- Tumori allo stomaco. Lo stomaco è tra gli organi più soggetti a tumori o neoplasie. Si stima che in Europa siano riconducibili a quest’organo circa il 23% di tutte le neoplasie benigne e maligne. I fattori che favoriscono questi problemi potrebbero essere dovuti all’alimentazione. Tra le cattive abitudini l’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) indica l’uso di troppo sale, i grassi e i cibi affumicati, una dieta a base di amidi. Un ruolo accertato è giocato anche dall’helicobacter pylori, un batterio che può causare anche ulcera gastrica e duodenale, e dalla predisposizione familiare;
- Gastroenterite acuta. Un’infiammazione delle mucose sia dello stomaco che dell’intestino, di solito di origine infettiva. E’ molto frequente anche nei bambini sotto ai 5 anni;
- Gastrite. Quando l’infiammazione coinvolge solo lo stomaco. Può essere dovuta sia a una dieta sbagliata che all’assunzione di farmaci, ma non si devono escludere un’origine batterica o autoimmune. Può essere a sviluppo rapido e improvviso, e in tal caso di parla di GASTRITE ACUTA;
- Ernia iatale. un palloncino che si crea nella parete dello stomaco all’altezza del foro che collega lo stomaco all’esofago;
- Reflusso gastroesofageo. Si manifesta quando gli acidi gastrici risalgono dallo stomaco verso l’esofago.

Digestione e tachicardia
Capita spesso di sentire “
strane”
sensazioni allo
stomaco, anche leggeri fastidi che non sono vero e proprio dolore. Per esempio dopo i pasti è possibile sentire lo stomaco che “
pulsa” riprendendo i battiti cardiaci. Una
cattiva digestione, o un’assunzione
massiccia di cibo a cui non siamo abituati, può indurre
tachicardia. Si parla in questi casi di “
sindrome gastro-cardiaca" o "
sindrome di Roemheld” che ha come causa scatenante la stimolazione dei riflessi gastrocardiaci, per un eccesso di aria nello stomaco. Non bisogna spaventarsi, il disturbo passa, ma è bene fare attenzione a
evitare di
appesantirsi mangiando
eccessivamente e alimenti difficili da digerire.

Lo stomaco gonfio
La sensazione di
stomaco gonfio, che percepiamo anche come “stomaco
duro”, come fosse pieno d’aria, si chiama solitamente gonfiore addominale ed è dovuta proprio un
accumulo di
gas nello stomaco o nell’intestino.
Non è sempre facile capire se si tratta della parte superiore di quest’ultimo o della parte inferiore dello stomaco. In alcuni casi si accompagna a dolore allo stomaco e deriva il più delle volte dall’
alimentazione, in particolare da bevande gassate, dall’aver mangiato troppo frettolosamente, ma può anche essere un sintomo fisico del molto stress. Chiaramente se il gonfiore perdura o si aggrava, accompagnandosi a dolori addominali forti e a episodi di diarrea, è bene consultare il medico.
Non ci sono molte cose da fare. Il gonfiore passa autonomamente, ma se vi accade di
frequente si può consultare un
nutrizionista per intraprendere una dieta che
riduca alimenti e bevande che favoriscono l’accumulo di gas nell’apparato digerente, come ad esempio i legumi e i
vegetali della famiglia dei cavoli come broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolo e cavolfiore. Anche alcuni
frutti come mele, pere e pesche, e alcuni cereali integrali possono favorire il gonfiore di stomaco. In altre persone sono il
latte e il suoi derivati a creare problemi.
L’acidità di stomaco
Il
bruciore di stomaco (in termini medici
pirosi gastrica), che spesso identifichiamo come “acidità di stomaco” è una sensazione dolorosa urente (dal lieve fastidio a vere e proprie fitte) nella parte alta dell’addome. Spesso è associata ad
altri disturbi quali eruttazione e
rigurgito (risalita di liquido/cibo dallo stomaco all’esofago talvolta fino in bocca), che può portare
bruciore anche nella
gola e nella
cavità orale. Si tratta di un sintomo che può dipendere da
molte cause differenti. È molto diffuso e può ripresentarsi più volte nell’arco della vita, spesso dopo eventi particolarmente stressanti.
A cosa è dovuto il bruciore di stomaco? In genere la pirosi gastrica è data
dall’aumentata produzione di acidi oppure
all’indebolimento della parete di questo organo, che prende il nome di mucosa gastrica. Le sue cellule producono infatti muco, una sostanza schiumosa che ha la funzione di proteggere il sistema digerente sia dagli acidi sia da agenti esterni. La
compromissione di questo
equilibrio aumenta
l’acidità dello stomaco comportando disturbi come la malattia da reflusso gastro-esofageo (MRGE, "GERD" in inglese), in cui il rigurgito di acido dallo stomaco, di norma limitato e senza disturbi, provoca dolore ed eventuali complicazioni più gravi.
L’ulcera e l’Helicobacter pylori
La cosiddetta
ulcera (
ulcera peptica) è una lesione rotondeggiante della mucosa dello stomaco o del duodeno conseguenza della corrosione per opera dell’acido gastrico o dei succhi digestivi. I
sintomi più frequenti sono un
dolore lancinante, bruciante o intenso, di solito nella
regione sottosternale.
Il
fastidio si attenua
solitamente con l’ingestione di
cibi solidi e tende a comparire, a durare per settimane e a scomparire, con frequenza. Nella maggior parte dei casi l’ulcera allo stomaco guarisce
senza lasciare complicanze, ma è bene farsi visitare dal medico se la cosa persiste per evitare:
- Sanguinamenti pericolosi (emorragia);
- Perforazione dell’ulcera;
- Ostruzioni allo stomaco.
Oggi sappiamo che
una delle
cause principali dell’ulcera è l’
Helicobacter pylori, un batterio spiraliforme che può proliferare nella mucosa gastrica, che riveste lo stomaco.
Talvolta, non sempre, l’Helicobacter provoca oltre al dolore dettato dall’ulcera anche altri sintomi come nausea,
vomito e
perdita di
appetito. È bene curare diagnosticare l’Helicobacter (con test sierologici specifici, test del respiro e talvolta endoscopia) e curarlo perché a lungo termine, l’infezione è associata a un aumento di 2-6 volte del rischio di linfoma MALT e soprattutto di carcinoma gastrico. Il
trattamento consiste in una
terapia a base di
uno o
due antibiotici per 1-2 settimane.
Consulta le migliori strutture per test per Helicobacter pylori anticorpi (EIA):
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Domande e risposte
Che cosa succede al cibo nello stomaco?
Nello stomaco avviene la cosiddetta “seconda digestione del cibo” (la prima in bocca) che dura circa 5 ore. Grazie ai succhi gastrici il cibo viene assimilato. Essi contengono molte sostanze come potassio, l’enzima lipasi, la pepsina che scompone le proteine in amminoacidi, il bicarbonato che aiuta a ridurre l’acidità, l’ Acido cloridrico che attiva la pepsina e sterilizza il cibo. E il noto “Fattore intrinseco” che permette l’assorbimento della vitamina B12 e del ferro nell’intestino.
Come capire se si ha l'ulcera?
La diagnosi la può fare solo il medico, perché i sintomi possono riguardare anche altre malattie. La cosiddetta ulcera (ulcera peptica) è una lesione rotondeggiante della mucosa dello stomaco o del duodeno conseguenza della corrosione per opera dell’acido gastrico o dei succhi digestivi. I sintomi più frequenti sono un dolore lancinante, bruciante o intenso, di solito nella regione sottosternale.
Il fastidio si attenua solitamente con l’ingestione di cibi solidi. Tende a comparire, a durare anche per settimane e a scomparire, con frequenza. nella maggior parte dei casi l’ulcera allo stomaco guarisce senza lasciare complicanze, ma è bene farsi visitare dal medico se la cosa persiste per evitare Sanguinamenti pericolosi (emorragia), perforazione dell’ulcera, ostruzioni allo stomaco.
Perché dopo mangiato si gonfia lo stomaco?
La sensazione di stomaco gonfio, come fosse pieno d’aria, si chiama solitamente gonfiore addominale ed è dovuta proprio un accumulo di gas nello stomaco o nell’intestino. Non è sempre facile capire se si tratta della parte superiore di quest’ultimo o della parte inferiore dello stomaco. In alcuni casi si accompagna a dolore allo stomaco e deriva il più delle volte dall’alimentazione, in particolare bevande gassate, aver mangiato troppo frettolosamente, ma può anche essere un sintomo fisico del molto stress. Chiaramente se il gonfiore perdura o si aggrava, accompagnandosi a dolori addominali forti e a episodi di diarrea, è bene consultare il medico.
Non ci sono molte cose da fare. Il gonfiore passa autonomamente, ma se vi accade di frequente si può consultare un nutrizionista per intraprendere una dieta che riduca alimenti e bevande che favoriscono l’accumulo di gas nell’apparato digerente, come ad esempio i legumi e i vegetali della famiglia dei cavoli come broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolo e cavolfiore. Anche alcuni frutti come mele, pere e pesche, e alcuni cereali integrali possono favorire il gonfiore di stomaco. In altre persone è il latte e il suoi derivati a creare problemi.
Quali sintomi da l'Helicobacter?
Oggi sappiamo che una delle cause principali dell’ulcera è l’Helicobacter pylori, un batterio spiraliforme che può proliferare nella mucosa gastrica, che riveste lo stomaco. Talvolta, non sempre, l’Helicobacter provoca oltre al dolore dettato dall’ulcera anche altri sintomi come nausea, vomito e perdita di appetito. È bene curare diagnosticare l’Helicobacter (con test sierologici specifici, test del respiro e talvolta endoscopia) e curarlo perché a lungo termine, l’infezione è associata a un aumento di 2-6 volte del rischio di linfoma MALT e soprattutto di carcinoma gastrico. Il trattamento consiste in una terapia a base di uno o due antibiotici per 1-2 settimane.