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Che cos’è la vitamina B6?

Con il termine di vitamina B6 si intendono
le molecole derivate della 2-metil-3-idrossi-5-idrossimetil-piridina.
I vitameri, tra loro interconvertibili, sono la piridossina, la piridossamina e il piridossale nonché le corrispondenti molecole fosforilate piridossina-5'-fosfato (PNP), piridossamina-5'-fosfato (PMP) e piridossal-5'-fosfato (PLP). PMP e PLP sono le forme attive della vitamina.
L'importanza della vitamina B6 è dovuta al ruolo dei
coenzimi PLP e PMP che da essa derivano;
essi sono coinvolti in alcune reazioni del metabolismo glucidico,lipidico e in maniera importante nel metabolismo degli aminoacidi. Per la stretta dipendenza con il metabolismo aminoacidico, il fabbisogno di questa vitamina viene calcolato in funzione degli apporti proteici con la dieta.
Nel 1932 fu identificata nel ratto una dermatite associata a carenza alimentare, attribuibile a un fattore denominato B6. L’isolamento della vitamina e l'identificazione della sua struttura chimica, nonché delle altre forme di vitamina B6, avvennero negli anni successivi. Nel 1944 il Council of Pharrnacy and Chemistry assegnò alla vitamina B6 il nome di piridossina.
Per scoprire maggiori informazioni su tutte le altre vitamine, vi consigliamo di approfondire con il nostro articolo sulle vitamine: "
Vitamine: funzioni, classificazione e integratori".
Funzione
La vitamina B6, tramite le forme fosforilate attive, è coinvolta in differenti vie metaboliche.
Il PLP interviene quale coenzima di vari sistemi enzimatici coinvolti nel metabolismo degli aminoacidi e in particolare nelle reazioni di transaminazione, decarbossilazione e racenaizzazione.
A livello cerebrale il PLP è coinvolto nella sintesi di neurotrasmettitori quali dopamina, serotonina, noradrenalina e acido gamma-aminobutirrico (GABA).
Il PLP è necessario per la conversione del triptofano ín niacina; inoltre, insieme ad altre vitamine del gruppo B, la vitamina B6 partecipa al metabolismo dell'omocisteina e ne regola i livelli plasmatici.
Il PLP prende parte alla prima tappa del processo di sintesi del gruppo eme; agisce anche da coenzima della serina palmitil transferasi, enzima chiave nel processo di sintesi degli sfignolipidi necessari alla formazione della guaina mielinica. Inoltre, il PLP agisce da coenzima della glicogeno fosforilasi muscolare ed epatica, coinvolta nel processo di scissione del glicogeno in unità di glucosio.
Carenza

Nonostante le manifestazioni cliniche legate a uno stato carenziale non siano frequenti,
uno stato di carenza marginale è stato riscontrato nel 15% degli adulti. La carenza di vitamina B6 è
frequentemente associata a deficit di altre vitamine del gruppo B, in particolare vitamina B12, folati o riboflavina (che è coinvolta nella produzione di PLP).
Ulteriori stati carenziali di vitamina B6, possono essere su base iatrogena o dipendenti da una situazione di alcolismo cronico.
La sindrome da deficienza di vitamina B6 include svariate manifestazioni, tra cui
dermatite seborroica,
anemia ipocromica microcitica,
irritabilità,
depressione, neuropatie periferiche, stato confusionale e convulsioni. In maniera meno rilevante rispetto ai folati, la carenza di vitamina B6 può determinare l’ iperomocisteinemia, fattore di rischio per le malattie cardio-cerebrovascolari, ed è stata associata a declino cognitivo e ad alcune forme di demenza, nonché all'osteoporosi.
Stati carenziali sono stati associati anche ad alterazioni della funzione immunitaria (riduzione di linfociti e di interleuchina-2), aumento della proteina C reattiva, alcuni tipi di neoplasie, calcolosi renale, sindrome del tunnel carpale; tuttavia tali associazioni sono deboli e non corredate da sufficienti evidenze epidemiologiche. La carenza di vitamina B6 porta a un calo della biosintesi degli acidi grassi polinsaturi a catena lunga. Ciò potrebbe derivare dall'alterato metabolismo dell'omocisteina con conseguente alterazione nella biosintesi dì fosfolipidi.
Tossicità
L’elevata assunzione di vitamina B6 provoca neuropatia sensoriale e motoria, nonché lesioni dermatologiche. Tali effetti avversi dipendono sia dalla dose assunta che dalla durata del trattamento. Sintomi neurologici minori sono stati evidenziati per consumi pari a 100 mg/die che si protraggano per lunghi periodi. Dosi pari a 150 mg/die provocano stato di agitazione, fotosensibilità e rash cutaneo; dosi più elevate sono state associate alla comparsa dì parestesie, sonnolenza e riduzione dei livelli di folati.
Fonti alimentari

Tra gli
alimenti di origine animale, la vitamina B6 è contenuta principalmente nella
carne di bovino ma anche nella carni lavorate come il
prosciutto crudo, nei pesci grassi come il
tonno e il
salmone, nella carne di maiale, nella carne di pollo e nelle frattaglie.
Tra i prodotti di
origine vegetale la vitamina B6, è presente nelle
farine di cereali integrali, nella
frutta a guscio, nei legumi e negli ortaggi. Alcuni alimenti sono arricchiti di vitamina B6 come nel caso dei cereali di prima colazione che ne contengono discrete quantità.
Le
maggiori fonti di vitamina B6 sono rappresentate dai gruppi “carne e derivati" e "cereali e derivati" (rispettivamente 27% e 18% dell'assunZione totale). I gruppi "Verdura e ortaggi' e patate e tuberi" contribuiscono entrambi per il 12%, mentre il gruppo "frutta” fornisce un ulteriore 11% dell'assunzione totale di vitamina B6.
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Che cos'è una caloria? Come sono calcolate nel cibo?".
Livelli di assunzione
Il livello medio di assunzione di vitamina B6 nella dieta italiana risulta essere di 3,9 mg/die; tale stima proviene dal consumo sia di alimenti che di supplementi.
- LATTANTI (6-12 MESI): per tale classe d 'età è indicata un apporto di vitamina B6 considerando la concentrazione media della vitamina B6 nel latte materno di 0,4 mg/die.
- BAMBINI E ADOLESCENTI (1-17 ANNI): data la scarsità di informazioni disponibili per tale fascia d'età, il fabbisogno è stato calcolato sulla base dei dati per gli adulti, con una correzione per peso corporeo.
- ADULTI (18-59 ANNI): i valori di riferimento sono di 1,3mg/die per entrambi i sessi.
- ETÀ GERIATRICA (60 ANNI): i limitati dati disponibili suggeriscono che un aumento dei fabbisogni di vitanaina B6 sia necessario per mantenere i livelli plasmatici di PLP>20 nmol/L nelle fasce più anziane della popolazione; per tali considerazioni, si ritiene di aumentare l'apporto di B6 rispetto a quanto indicato per l'adulto di 0,2 mg nelle donne e di 0,3 mg negli uomini.
- GRAVIDANZA: il fabbisogno medio indicato per la gravidanza tiene conto delle richieste aggiuntive, dipendenti dall'aumento del peso corporeo e del fabbisogno proteico ed energetico, che sono necessarie per l'accrescimento fetale. In tale situazione si ritiene adeguato aumentare l'apporto indicato per l'adulto di 0,5 mg/die.