Insetti commestibili: già il cibo del futuro?

Insetti commestibili: già il cibo del futuro?

Indice

Domande e risposte

Anche in Europa si possono mangiare gli insetti

Nell’Unione Europea, a partire dal 24 gennaio 2023, sono acquistabili prodotti contenenti grillo domestico e dal 26 gennaio 2023 le larve del verme della farina minore. Un’indagine Coldiretti-Ixè pubblicata nel 2023 mostra che 1 Italiano su 4 è indifferente alla novità, mentre più della metà degli Italiani è contraria all’introduzione degli insetti nell’alimentazione umana e solo 1 persona su 6 è favorevole. In effetti, si tratta di prodotti lontani dalle nostre tradizioni culinarie, anche se ci sono delle eccezioni, come il formaggio sardo casu martzu. Inoltre, sono diffusi alcuni timori sull’alimentazione con insetti commestibili. Naturalmente, la novità non implica che si debbano integrare gli insetti nella propria dieta, ma è bene fare chiarezza su cosa comporterebbe un maggiore uso di insetti nell’alimentazione umana o animale. Infatti, aggiungere gli insetti alla dieta può essere favorevole per l’ambiente e, come sottolineato anche dalla FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations), per l’alimentazione. 
Immagine che rappresenta farina di larve

L’alimentazione con insetti nel mondo

Quello degli insetti è il gruppo di animali più vario che esista sul nostro pianeta: ne conosciamo oltre 1 milione di specie (quasi come gli abitanti di Milano) e si stima che ne esistano 5 volte tanto. Tale varietà si riflette anche in ciò che gli insetti rappresentano per noi: molti sono innocui, alcuni sono dannosi, altri sono benefici. Oltre 1900 specie di insetti sono edibili, mangiate in 113 paesi. Nella cultura italiana, l’insetto è visto con disgusto, ma nel mondo 2 miliardi di persone mangiano coleotteri, ma anche altri insetti, ragni e millepiedi abitualmente: circa 1 persona su 4. 
Nella preistoria, l’alimentazione con insetti era tipica dell’umanità. Oggi, l'entomofagia, ovvero l'abitudine a mangiare insetti (dal greco "éntomos", "insetto", e "phăgein", "mangiare"), è diffusa soprattutto in Africa, nei Paesi asiatici e in America del Sud, ma anche in alcuni Paesi occidentali. Insetti, ragni e millepiedi vengono mangiati negli Stati Uniti d’America e in Canada. Alcuni insetti o aracnidi (gruppo di artropodi che hanno otto zampe) sono considerati prelibatezze in diverse parti del mondo: ad esempio, le locuste al cioccolato e altre ricette al ristorante Archipelago di Londra o i cocktail di Halloween (come il punch infuso con tarantola e scorpione al forno) inventati nel 2011 dal barista Alex Kraktena presso il Bar Artesian di Londra.

Insetti da mangiare in Europa

In Unione Europea, i prodotti a base di insetti sono normati dal regolamento EU 2015/2283, dedicato ai "novel food" ("alimenti nuovi"): prima dell'immissione in commercio, devono essere esaminati dalla Commissione Europea e sottoposti a una valutazione scientifica dell'EFSA (European Food Safety and Authority), ente europeo noto per i suoi standard di sicurezza molto rigidi. L'autorizzazione è concessa solo se la specie di insetto in esame è consumata in sicurezza da almeno 25 anni in altri paesi, a meno che l'EFSA o un paese membro dell'Unione Europea sollevino dubbi sulla sua sicurezza entro 4 mesi dalla sottomissione della domanda di valutazione della specie.

I Regolamenti 2023/5 e 2023/58 della Commissione Europea prevedono che, a partire dal 2023, nei Paesi dell’Unione Europea si potranno vendere alimenti contenenti polvere parzialmente sgrassata di grillo domestico (Acheta domesticus) e le larve del verme della farina minore (Alphitobus diaperinus) in forma di polvere, essiccate, in pasta o congelate. Quindi, saranno 4 gli insetti commestibili liberamente commercializzati nei Paesi dell’Unione Europea, insieme alle tarme della farina (Tenebrio molitor) essiccate e la locusta migratoria (Locusta migratoria), approvati nel 2021. La polvere di grillo e le larve del verme della farina minore potranno essere introdotte, ad esempio, in pane e altri prodotti contenenti cereali, minestre in polvere, prodotti proteici sostitutivi della carne, birra, snack e cioccolato.

Il regolamento prevede che siano effettuate delle verifiche stringenti per garantire alti standard di sicurezza. Nei primi tempi, gran parte degli insetti commestibili proverrà da paesi extraeuropei, ma crescerà la produzione di insetti da parte di allevamenti europei e italiani, più controllati. Secondo le norme europee, infatti, gli insetti allevati devono sottostare alle stesse regole di biosicurezza e salute degli altri animali da allevamento e, per prevenire l'encefalite spongiforme, non possono essere nutriti con alcuni tipi di proteine animali processate. Inoltre, come gli altri alimenti, non ne è permessa la vendita se le analisi rivelano livelli di contaminanti superiori a quanto stabilito dalla legge (soglie molto stringenti che garantiscono la salubrità del cibo).

Gli insetti che già mangiamo

Verso la fine dell'Ottocento, in Italia erano diffuse alcune ricette a base di coleotteri. Oggi le nostre tradizioni culinarie non prevedono più l'uso di insetti o aracnidi, se non si considerano alcuni piatti particolari come il casu martzu (“formaggio marcio”, anche noto in altri modi, come casu fràzigu), un pecorino che contiene larve di mosca casearia (Piophila casei). Tendenzialmente, gli unici artropodi che amiamo mangiare sono i crostacei. Ma alcuni alimenti che mettiamo nel nostro piatto e alcune bevande che beviamo contengono residui o prodotti a base di insetti.
Secondo uno studio del Centro per lo Sviluppo Sostenibile e dell'Università IULM (Milano), ogni anno ogni italiano può consumare circa 500 grammi di insetti. Infatti, eliminare le particelle di insetti da molti alimenti è impossibile. In particolare, i funghi e i vegetali possono contenere insetti, larve o uova di insetto interi o in frammenti: come nel caso delle verdure a foglia verde, abitate dagli afidi, dell'uva, che può contenere parti di moscerini della frutta, e della frutta di bosco, spesso colonizzata da larve. Anche prodotti elaborati come pasta, burro d'arachidi, passata di pomodoro e caffè contengono frammenti di insetti. E non si salvano spezie come pepe e cannella.

Un caso particolare di insetti che mangiamo è quello dei prodotti a base di insetto di uso comune ma poco noti al pubblico. La cocciniglia è un insetto (appartenente alla specie Dactylopius coccus) che parassita alcuni vegetali. L'estratto di cocciniglia, di un rosso intenso, è un colorante chiamato E120 (carminio), oggi poco utilizzato ma che può essere presente in bevande, caramelle, yogurt, marmellate, pesce, carni e altri alimenti, per renderli più rossi.

Valori nutrizionali degli insetti

Gli aspetti nutrizionali degli insetti nell’alimentazione umana variano molto da specie a specie e anche nelle diverse fasi di sviluppo di uno stesso insetto (uovo, larva, ninfa o pupa, adulto). In generale, gli insetti edibili contengono proteine ben digeribili, fibra alimentare, vitamine (soprattutto del gruppo B) e minerali (soprattutto calcio, zinco e ferro). L'apporto di micronutrienti da insetto è particolarmente vantaggioso: ad esempio, il verme della farina contiene più vitamine rispetto alla carne di vacca a parità di quantità di proteine assunte.
  • Proteine. Il contenuto proteico di un insetto è molto variabile: costituisce circa il 13-80% della materia secca dell’animale, a seconda della specie e del suo stadio di sviluppo. Mangiare un insetto apporta una buona varietà di aminoacidi essenziali: uno studio che ha preso in esame 100 specie di insetti ha rilevato che questi possono costituire il 46-96% delle proteine dell’insetto. Inoltre, le proteine di insetto sono ben digeribili, più delle proteine vegetali e in misura simile alle proteine delle uova o delle carni;
  • Energia. Secondo uno studio che ha comparato 76 specie di insetti, l’energia che questi forniscono varia tra le 290 chilocalorie per 100 grammi di alcuni grilli (come le lenticchie secche o i piselli secchi) e le 762 chilocalorie per 100 grammi nella larva di una farfalla (come il burro). L’apporto calorico degli insetti dipende soprattutto dal contenuto di grassi, che risulta più elevato (fino al 60%) se l’animale si trova allo stadio di larva o pupa piuttosto che di adulto;
  • Grassi. Gli insetti possono contenere tra il 10 e il 60% di grassi (calcolati sulla massa secca, escludendo il contenuto di acqua). Principalmente, contengono grassi insaturi, di cui molti lipidi essenziali come l’acido linoleico, e in piccola parte (in media il 4% dei grassi totali) colesterolo. I lepidotteri (farfalle e falene), in particolare allo stadio di bruco, risultano essere mediamente gli insetti più grassi, mentre gli ortotteri (come grilli e locuste) sono i più magri;
  • Fibra alimentare. Gli insetti contengono anche carboidrati complessi non digeribili, in particolare la chitina, che compone il loro esoscheletro quando sono adulti. È anche nota come fibra animale ed è presente pure nei funghi, nei muschi e nei licheni. Secondo alcuni studi, la chitina rende meno digeribile l’insetto ma potrebbe aiutare a combattere alcuni tipi di cancro e di infezioni;
  • Vitamine. Gli insetti contengono vitamine, sia idrosolubili sia liposolubili, in quantità variabili a seconda della specie, dell’alimentazione e della stagione. Nella maggior parte dei casi, gli insetti commestibili sono ricchi di riboflavina (vitamina B2), vitamina B5 (acido pantotenico), biotina (vitamina B8) e acido folico (vitamina B9). Non sono, invece, ricchi di vitamina A, C, E, B3 (niacina) e B1 (tiamina), salvo eccezioni:
    • Vitamina B2 (riboflavina): gli insetti ne contengono 0,11-8,9 mg ogni 100 grammi secchi; il fabbisogno è di 0,6 mg per 1000 chilocalorie assunte in una giornata;
    • La vitamina B12, il cui fabbisogno è di circa 2,5 microgrammi al giorno, è abbondante in alcuni insetti come il grillo domestico (fino a 8,7 microgrammi per 100 grammi nelle pupe);
    • Betacarotene (precursore della vitamina A) e vitamina A si trovano in abbondanza in alcuni lepidotteri (farfalle e falene);
    • Uova e larve di formica sono ricche di vitamina A, D ed E.
  • Minerali. Gli insetti possono contenere buoni livelli di ferro, zinco, calcio, potassio, magnesio, rame, sodio, fosforo, selenio e manganese. Ad esempio, la locusta migratoria è ricca di ferro (8-20 milligrammi ogni 100 grammi; il fabbisogno giornaliero è di circa 14 mg di ferro) e il bruco di Gonimbrasia belina è ricco di ferro e zinco. In alcune parti del mondo, gli insetti ricchi di ferro sono presenti nelle diete delle persone che soffrono di anemia sideropenica (dovuta a carenza di ferro) o delle donne in gravidanza per integrare questo minerale;
  • Come altri alimenti, gli insetti contengono tannini, ossalati e altre sostanze naturali che riducono l'assorbimento di alcuni nutrienti, per cui le persone con problemi di assorbimento intestinale non dovrebbero eccedere nel mangiarli. 

Rischi alimentari degli insetti commestibili

Gli insetti da mangiare possono comportare alcuni rischi a seconda delle specie in base all'origine e a come sono allevati, conservati e processati. Rischi che si pongono anche per altri alimenti, ma a cui si somma il fatto che l'insetto viene consumato intero e la sua dimensione ridotta può rendere più difficile la decontaminazione, per cui èparticolarmente importante nutrirlo e allevarlo in sicurezza e mangiarlo cotto.


Sostanze indesiderate negli insetti

I rischi di contaminazione con sostanze potenzialmente dannose sono maggiori se gli insetti sono cresciuti in natura piuttosto che in allevamento, dove le condizioni in cui crescono possono essere normate e controllate. Infatti, gli insetti che si nutrono di residui di coltivazioni o allevamenti potrebbero contenere micotossine, antibiotici, pesticidi, metalli pesanti e diossine. Altri possibili contaminanti, come plastiche o composti derivati da cottura, non risultano essere presenti negli insetti.


Allergie

Il rischio alimentare più concreto del mangiare insetti sarebbe quello di possibili allergie. È possibile, infatti, che gli insetti contengano allergeni ancora poco noti. Inoltre, gli insetti fanno parte del phylum degli artropodi, gruppo di animali che include anche i crostacei (come gamberi, aragoste e scampi). Le persone allergiche ai crostacei e altri frutti di mare hanno un sistema immunitario che reagisce a delle proteine presenti in questi alimenti, come arginina chinasi e tropomiosina. Queste sono in parte comuni o simili a quelle degli insetti, per cui le persone allergiche potrebbero reagire anche a un'alimentazione con insetti da mangiare.

Anche le persone allergiche agli acari della polvere sembrerebbero essere più propense a presentare allergie nei confronti degli insetti commestibili. Inoltre, sono noti alcuni casi di allergie per contatto con insetti come vermi della farina e ortotteri (grilli e locuste). Infine, gli insetti potrebbero contenere allergeni provenienti dal proprio mangime, ad esempio il glutine. Regolamenti, controlli e avvertimenti nutrizionali sugli alimenti dovranno tenere in conto questi aspetti per tutelare i consumatori.


Infezioni

È molto basso il rischio di trasmissione di infezioni da parte di insetti edibili, per via dei controlli di igiene e sicurezza alimentare cui sono sottoposti. Ma, soprattutto, sono pochi i microrganismi trasmissibili tra animali così diversi come esseri umani e insetti, mentre sono molto più comuni i patogeni che possono colpirci a partire, ad esempio, da altri mammiferi.


Rischi fisici

È bene porre attenzione agli insetti disidratati, che possono portare rischi fisici a causa delle parti più dure e appuntite dei loro corpi, come rostro e zampe, causando ferite od ostruzioni


Insetti commestibili e chitina

La chitina è un polisaccaride (un carboidrato complesso come l'amido e la cellulosa) che compone l'esoscheletro di insetti e crostacei adulti, le pareti cellulari dei funghi e altre specie viventi, come i licheni e i muschi. Alcuni primati sono in grado di digerirla, ma, per quanto ne sappiamo oggi, non gli esseri umani, nonostante possiedano i geni che consentono di produrre gli enzimi che consentono di digerirla.
In ogni caso, la chitina non risulta dannosa (come si osserva anche dalla nostra secolare assunzione di funghi): è considerata una “fibra animale”, una sostanza non digeribile come la cellulosa e altri tipi di fibra alimentare, che, al contrario, hanno effetti benefici sul nostro organismo, come la prevenzione di alcuni tipi di cancro e una migliore digestione. In effetti, un’alimentazione con chitina sembra aiutare il sistema immunitario, rendendoci più resistenti ad alcuni tipi di cancro e infezioni. Secondo alcuni autori, la chitina potrebbe dare allergia, ma l'ipotesi è da verificare.

Perché si parla degli insetti come alimentazione del futuro?

Si prevede che nel 2050 la popolazione mondiale supererà i 9 miliardi e mezzo di persone, per poi decrescere lentamente. Così, la necessità di alimenti sarà altissima e le limitate risorse terrestri dovranno essere gestite adeguatamente: in particolare, l'acqua potabile e la terra (coltivabile, abitabile, libera) saranno risorse preziose. Per questo, sarà saggio usufruire di risorse alimentari che consumino poca acqua e poco suolo a parità di valore nutritivo. Insetti, funghi, alghe, carne coltivata sono alcune alternative che consentiranno di usare meno risorse: sono soluzioni alimentari più sostenibili di quelle di cui usufruiamo oggi, in particolare delle carni. Infatti, gli allevamenti delle vacche e dei suini sono tra i principali produttori di gas serra (gas che "intrappolano" calore nell'atmosfera terrestre, aggravando la crisi climatica) e sono tra le principali cause di consumo di acqua e di suolo. Inoltre, rilasciano nell'ambiente antibiotici, contribuendo al fenomeno dell'antibiotico resistenza che rende più difficile combattere le infezioni batteriche, e materiali organici potenzialmente dannosi.


Un’alimentazione sostenibile con gli insetti

Gli insetti commestibili sonoalimenti con buone proprietà nutrizionali (con proteine di qualità e alto contenuto di micronutrienti) e sostenibili sia dal punto di vista ambientale sia da quello sociale. Infatti, richiedono meno risorse (mangime, acqua e suolo) e producono meno rifiuti e gas serra a parità di apporto proteico rispetto alle carni rosse e bianche. Ad esempio, allevare grilli richiede 12 volte meno suolo che allevare vacche (considerando lo stesso apporto di proteine). Allevare insetti infestanti consentirebbe anche di utilizzare meno pesticidi. Inoltre, la produzione di alimenti a base di insetti ha costi più bassi rispetto alla maggior parte delle fonti proteiche perché gli insetti possono essere trasportati facilmente e allevati in massa, velocemente e in spazi ridotti, per cui costituiscono una risorsa su cui possono investire persone più povere e situate in zone rurali. I prodotti alimentari che ne derivano possono quindi avere costi bassi, competitivi, che potrebbero portare a una riduzione dei prezzi delle carni.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Domande e risposte

Perché gli insetti sono il cibo del futuro?

Fino al 2050, la popolazione mondiale continuerà ad aumentare, così crescerà il bisogno di cibo, acqua e altre risorse naturali. Gli insetti sono una fonte alimentare ecologica e a basso costo, perché si riproducono velocemente, hanno bisogno di relativamente poco mangime e poca acqua, possono essere allevati in spazi ridotti ed emettono pochi gas e rifiuti rispetto ad altri animali da allevamento. Inoltre, sono ricchi di vitamine, sali minerali e proteine, rappresentando un'ottima alternativa alla carne, molto impattante dal punto di vista ambientale.

Quali alimenti possono contenere gli insetti?

Alcune ricette prevedono espressamente un contenuto di insetti, come il casu marzu e gli alimenti che contengono E120 (un colorante ricavato dalla cocciniglia). Ma spesso ci nutriamo di insetti anche senza rendercene conto. Infatti, non è possibile eliminare completamente frammenti di insetti da alcuni alimenti, in particolar modo verdure, cereali, frutta e funghi e loro derivati.

Come si chiamano coloro che mangiano insetti?

Chi include gli insetti nella sua dieta è definito entomofago, dal greco "éntomos", "insetto", e "phăgein", "mangiare". Tecnicamente, chi mangia insetti rientra tra gli onnivori, coloro che si nutrono di vegetali e prodotti di origine animale.

Quanta gente mangia insetti?

Nel mondo, circa 2 miliardi di persone assumono insetti regolarmente, in 113 paesi.

Quanti insetti sono commestibili?

Oltre 1900 specie di insetti conosciute sono commestibili.

Quali insetti si possono mangiare in Italia?

Attualmente, come nel resto d'Europa, in Italia è possibile acquistare e consumare 4 specie di insetti da mangiare: il grillo domestico (Acheta domesticus) parzialmente sgrassato, le larve del verme della farina minore (Alphitobus diaperinus), le tarme della farina (Tenebrio molitor) essiccate e la locusta migratoria (Locusta migratoria).

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