I ricoveri per infarto miocardico acuto in Italia sono calati del 7,6% tra il 2012 e il 2018 mentre la mortalità media a 30 giorni è scesa dal 9,98% all’8,03%; quanto allo standard di 100 ricoveri annui, è rispettato dal 61,9% degli ospedali; la soglia di 200 interventi di bypass aortocoronarico è raggiunta dal 27,7% dei centri mentre il valore di 250 interventi di angioplastica coronarica è ottenuto dal 58,8% delle strutture. Su www.doveecomemicuro.it le classifiche regionali degli ospedali più performanti per volume (fonte: PNE 2019 riferito al 2018). Al 1° posto per numero di ricoveri per infarto miocardico e per l’angioplastica c’è l’Ospedale Civile Santissima Annunziata - AOU di Sassari, primo anche per il bypass, ma senza rispettare il valore di riferimento.
CLASSIFICHE REGIONALI
(Fonte: PNE 2019)
Ricoveri per infarto miocardico acuto
Le strutture pubbliche o private accreditate che effettuano questo tipo di ricovero sono
18 (considerando anche quelle sotto i 10 volumi: 26).
Le 5 strutture che in Sardegna effettuano un maggior numero di ricoveri sono:
- Ospedale Civile Santissima Annunziata - AOU di Sassari (n° ricoveri: 560) (non rispetta mortalità a 30gg: 9,13%; rispetta %PTCA a 48h: 48,17%)
- Policlinico di Monserrato di Cagliari (n° ricoveri: 463) (rispetta sia la mortalità a 30gg: 7,49% che la %PTCA a 48h: 48,74%)
- Ospedale San Michele - A.O. Brotzu di Cagliari (n° ricoveri: 407) (non rispetta mortalità a 30gg: 8,34%; rispetta %PTCA a 48h: 59,34%)
- Ospedale San Francesco di Nuoro – ASSL Nuoro (n° ricoveri: 383) (non rispetta mortalità a 30gg: 9,68%; rispetta %PTCA a 48h: 60,7%)
- Ospedale San Giovanni Paolo II di Olbia – ASSL Olbia (SS) (n° ricoveri: 331) (rispetta mortalità a 30gg: 3,64%; non rispetta %PTCA a 48h: 39,45%)
In Sardegna il valore di riferimento ministeriale di minimo 100 ricoveri l’anno è rispettato dal
55,5% delle strutture.
Il Policlinico di Monserrato a Cagliari oltre a vantare alti volumi e una bassa mortalità a 30 giorni dal ricovero (che deve mantenersi inferiore o uguale all’8%), mantiene anche un’alta percentuale (che deve mantenersi superiore o uguale al 45%) di pazienti sottoposti a PTCA (angioplastica coronarica percutanea transluminale) entro 48 ore dal ricovero (mortalità a 30gg: 7,49%, PTCA entro 48h: 48,74%).
È l’unica struttura a rispettare tutti e 3 questi valori di riferimento, pari al
5,55% delle strutture che effettuano questo tipo di ricovero.
L’ 1,3% dei residenti sceglie di farsi curare in altre regioni.
Il 98,7% dei residenti sceglie di farsi curarsi nella propria regione.
Il 5,7% di interventi eseguiti su non residenti.
Interventi chirurgici di bypass aortocoronarico
Le strutture pubbliche o private accreditate che effettuano questo tipo di intervento sono
2 (considerando anche quelle sotto i 5 volumi: 3).
- Ospedale Civile Santissima Annunziata – AOU di Sassari (n° interventi: 131)
- Ospedale San Michele - A.O. Brotzu di Cagliari (n° interventi: 101)
Non ci sono strutture che rispettano il valore di riferimento di minimo 200 interventi l’anno.
Il 7,9% dei residenti sceglie di farsi curare in altre regioni.
Il 92,1% dei residenti sceglie di farsi curarsi nella propria regione.
Il 4,7% di interventi eseguiti su non residenti.
Interventi chirurgici di angioplastica coronarica
Le strutture pubbliche o private accreditate che effettuano questo tipo di intervento sono 8 (considerando anche quelle sotto i 10 volumi: 10).
Le 5 strutture che in Sardegna effettuano un maggior numero di interventi sono:
- Ospedale Civile Santissima Annunziata - AOU di Sassari (n° interventi: 552)
- Ospedale San Michele - A.O. Brotzu di Cagliari (n° interventi: 543)
- Ospedale San Francesco di Nuoro – ASSL Nuoro (n° interventi: 436)
- Policlinico di Monserrato di Cagliari (n° interventi: 432)
- Ospedale Giovanni Paolo II di Olbia – ASSL Olbia (SS) (n° interventi: 252)
In Sardegna il valore di riferimento ministeriale di minimo 250 interventi l’anno è rispettato dal 62,5% delle strutture.
Il 3,7% dei residenti sceglie di farsi curare in altre regioni.
Il 96,3% dei residenti sceglie di farsi curarsi nella propria regione.
Il 5,1% di interventi eseguiti su non residenti.